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Opere idrauliche e ricerca: la gestione dell'acqua passa da qui
Gestione del territorio, tecnologie avanzate e dighe polifunzionali: così si salva l'acqua per le generazioni future
| Sabrina Cliti
22 marzo 2023
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Risparmiare acqua in agricoltura si può (e aumentano anche le rese). In un contesto di siccità estesa e prolungata, una gestione efficiente dell’acqua in agricoltura appare una priorità di assoluta importanza per un sistema agroalimentare produttivo, dinamico ed efficiente. Questo obiettivo deve essere necessariamente perseguito anche attraverso la revisione dei sistemi agricoli tradizionali verso pratiche più sostenibili di produzione delle derrate alimentari. È il caso dell’Agricoltura Conservativa che, attraverso la reintroduzione delle rotazioni colturali, la riduzione delle lavorazioni (e conseguente riduzione dei consumi di gasolio) e costanti apporti di sostanza organica con i residui colturali, mira ad aumentare la fertilità organica del terreno agrario.
«I vantaggi agro-ecologici che ne derivano sono di indubbia importanza, garantendo, fra l’altro, un significativo aumento della capacità del terreno di immagazzinare acqua, una maggior dotazione di nutrienti per la crescita delle piante ed il supporto alla biodiversità, oltre alla concomitante azione di stoccaggio della CO2 atmosferica (il cosiddetto “Carbon farming”), a mitigazione degli effetti del cambiamento climatico» specifica Andrea Fiorini, ricercatore del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali, Università Cattolica del Sacro Cuore (Campus di Piacenza-Cremona). Lo staff di ricerca del dipartimento ha studiato come combinare questo approccio agronomico virtuoso, indotto dall’applicazione delle pratiche di Agricoltura Conservativa, con sistemi irrigui innovativi ed efficienti, come l’irrigazione ad ala gocciolante sotto-superficiale o sub-irrigazione (Subsurface Drip Irrigation; SDI). «Questo sistema prevede il posizionamento delle ali gocciolanti (o manichette) nel sottosuolo, a profondità variabile in funzione della tipologia di terreno, per garantire l’approvvigionamento idrico alla coltura direttamente all’apparato radicale tramite micro-irrigazione, limitando fortemente le perdite per veicolazione ed evaporazione dell’acqua, che contraddistinguono i sistemi irrigui tradizionali.
I risultati sperimentali della prova triennale, condotta dal team di ricercatori della Facoltà, documentano l’ottima capacità di questo mix ideale (Agricoltura Conservativa e sub-irrigazione), nel mantenere o addirittura aumentare (fino a +15-20%) le rese delle principali colture agrarie, «assicurando al contempo il contributo richiesto all’agricoltura dal Green Deal, per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, e una migliore efficienza d’uso delle risorse, come acqua irrigua e fertilizzanti – spiegano i ricercatori. Il sistema a sub-irrigazione è particolarmente efficace durante le annate siccitose e quando la distanza tra le ali gocciolanti corrisponde alla distanza fra le file della coltura, collocando, di fatto, ogni fila della coltura su una singola ala gocciolante».
«L’Agricoltura Conservativa, assieme alla sub-irrigazione, è un approccio agro-ecologico promettente e di pronto impiego per contrastare la carenza della risorsa idrica in atto, salvaguardando le rese delle colture, stoccando CO2 atmosferica e favorendo il necessario adattamento dei sistemi agricoli al cambiamento climatico».
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