Due giorni particolari e importanti per gli esperti, giunti e collegati da tutta Europa, quelli del 27 e 28 settembre scorsi nel campus di Roma dell’Università Cattolica che ha visto riunita la European Union of Medical Specialists (EUMS) per le Malattie Infettive, con delegati dei Paesi della Unione Europea e del Regno Unito per conto delle Federazioni degli Ordini dei Medici e delle Associazioni Scientifiche del settore.
«Questo convegno si svolge in un momento particolare in cui, mentre sembra che la pandemia da Covid-19 continui a pesare meno, le malattie infettive debbono necessariamente rimanere al centro dell’attenzione e al vertice dell’agenda delle priorità sanitarie per la estrema rilevanza, accanto ad altre come l’infezione da HIV/AIDS e le epatiti virali, della diffusione di batteri resistenti agli antibiotici, malattie trasmesse da insetti vettori, infezioni trasmissibili dall’animale all’uomo (zoonosi), infezioni correlate ai viaggi e alle migrazioni nell’era della globalizzazione» – ha commentato il Professor Carlo Torti, Ordinario di Malattie Infettive all’Università Cattolica e Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS, promotore dell’evento.
In particolare, durante il meeting scientifico si è concordato di condurre un’opera di sensibilizzazione da parte di EUMS nei confronti dell’Unione Europea e degli organismi governativi nei diversi Paesi a favore del rafforzamento dei Centri di Malattie Infettive che devono essere mantenuti entro standard qualitativi sempre più elevati e omogenei per garantire rapidità ed efficacia delle misure di controllo delle infezioni, con conseguenti benefici in termini di salute pubblica. Nell’insieme, si dovranno implementare azioni sia in senso formativo per le nuove generazioni di infettivologi sia in senso di monitoraggio delle infezioni, assistenza clinica e controllo della loro diffusione.