La dimensione ibrida tra ricerca e innovazione e la scelta vincente di investire sui giovani hanno portato grande beneficio all’Università Cattolica e promettono un futuro altrettanto fiorente. Questa linea strategica di investimento anche nella partecipazione a progetti internazionali lascia ben sperare nello sviluppo di nuove carriere accademiche all’interno dello stesso Ateneo per coloro che si distingueranno sia nella progettazione sia nella ricerca accademica.
A rappresentare dal vivo la storia di Transcrime mercoledì 30 ottobre hanno partecipato in presenza quasi tutti i ricercatori che hanno portato un contributo fin dalla nascita del Centro nel 1994. Una data emblematica perchè proprio nel 1994 nacque in Europa una task force che si occupava di criminalità e affari interni con pochissime decine di esperti che oggi sono diverse centinaia, e un piccolo portafoglio di finanziamenti ai quali Transcrime ha avuto immediatamente accesso.
Dalle origini all’interno del dipartimento di Scienze giuridiche a Trento, all’evoluzione nel centro interdipartimentale (Sociologia, Informatica e Giurisprudenza) nel 2000, nel 2003 Transcrime diventa centro interuniversitario con sede amministrativa a Trento e sede corrispondente all’Università Cattolica a Milano. Infine, nel 2010 il Centro interuniversitario apre all'università di Perugia e di Bologna dopo che Trento ha lasciato la sede amministrativa.
Oltre al direttore e al vicedirettore Michele Riccardi, oggi si contano trenta ricercatori che, al passo con le trasformazioni geopolitiche e gli sviluppi tecnologici, studiano l’evoluzione del modus operandi dei criminali. In particolare, negli ultimi quattro anni ricerche significative sono state condotte a partire dai contesti socio-politici ed economici derivanti dalla pandemia, dal conflitto in Ucraina, dall’aumento vertiginoso delle sanzioni internazionali, dai nuovi strumenti di intelligenza artificiale.