La ricercatrice dell’Università Cattolica, Mirta Casati, ha ricevuto il premio Early Career Research Award, riconoscimento per la ricerca all’inizio della carriera. A consegnarglielo, nell’ambito del convegno svoltosi a Lipsia, in Germania, è stato il Research Network on Economic Experiments for the Common Agricultural Policy (Reecap), associazione europea focalizzata su esperimenti economici per la Politica agricola comune (Pac).
Originaria della provincia di Lecco, 32 anni, Mirta Casati dopo la laurea magistrale in Statale e il Master alla University of California Davis in Agricultural and Resource Economics ha svolto il dottorato all’Università Cattolica.
La ricerca premiata a Lipsia ha evidenziato la reazione dei consumatori di fronte alle nuove tecniche genomiche Tea (Tecniche di evoluzione assistita), note anche come Nuove tecniche genomiche. «Si tratta di una versione moderna degli Ogm - spiega la ricercatrice - e sono presentate come una tecnologia che potrà dare molti benefici agli agricoltori, in quanto si tratta di metodi di miglioramento genetico che mirano a ottenere piante più resistenti a malattie e parassiti, e stress ambientali»
Lo studio ha cercato di capire come i consumatori recepiscono questi prodotti, concentrandosi su un prodotto in particolare: i pelati. Sono stati coinvolti quasi 9mila consumatori in Germania e Spagna per simulare condizioni di vendita al dettaglio reali senza fornire informazioni preventive sull’impiego di queste tecniche, con l'obiettivo di comprendere come le diverse strategie di etichettatura condizionano chi fa acquisti per quanto riguarda prodotti ottenuti con nuove tecniche genomiche.
«Dalla ricerca - spiega Casati - è emerso che il consumatore ha un atteggiamento più positivo verso queste nuove tecniche Tea piuttosto che verso gli ogm. Inoltre, quando comprende bene il beneficio che l’uso di tale tecnologia fornisce, in particolare riguardo all'uso ridotto di pesticidi, per il consumatore diminuisce l’atteggiamento negativo verso questi prodotti».
L’obiettivo è ora proseguire a fare ricerca in Cattolica. «Anche grazie al legame fra l'Ateneo e le aziende - dice Casati - qui ho trovato l’opportunità, come economista, di svolgere una ricerca molto legata alla realtà, con ricadute concrete».