Con la seconda tavola, dal titolo Il Giubileo della Speranza e l’impatto turistico sui territori moderata da Dario Maltese, giornalista e conduttore televisivo Mediaset, si è tenuto un confronto, a poco più di cinque mesi dall’apertura delle Porte Sante, sull’impatto di un grande evento per il territorio romano, regionale e nazionale con gli interventi di Simona Renata Baldassarre, Assessore Cultura, Pari Opportunità, Politiche Giovanili e della Famiglia, Servizio Civile Regione Lazio, che ha spiegato: «Come Regione Lazio siamo intervenuti con una serie di progetti per rendere la Rete dei Cammini del Lazio sicuri, facilmente percorribili e accessibili. Il Giubileo è infatti un’occasione per promuovere il territorio nella sua interezza, con una grande attenzione ai giovani e al patrimonio culturale. Il ritorno è poi sul lungo periodo».
Ilenia Cardogna, Responsabile Turismo dell’Assessorato al Turismo, Ambiente, Sport, Cambiamenti Climatici, Transizione energetica e Sostenibilità della Regione Lazio, su delega dell’Assessore Elena Palazzo, ha aggiunto: «Roma è l’attrattore, ma la sfida dell’amministrazione sta nel saper promuovere il brand Lazio. Il nostro obiettivo è costruire un’offerta in grado di intercettare i diversi target di viaggiatori: non esiste un unico turismo ma tanti turismi esperienziali ai quali il territorio può rispondere. Per realizzare tutto ciò, sarebbe però importante riuscire ad attrarre anche investimenti privati». A
Alessandro Massimo Nucara, Direttore Generale Federalberghi, sulla stessa linea, ha concluso: «È normale che ci siano momenti di maggiore o minore affluenza. Ciò che è davvero importante è la visibilità che questo evento dà non solo a Roma ma a tutta l’Italia». E sull’overtourism: «Bisogna essere cauti nell’usare questo termine e chiarire cosa si intende. Nella mia visione non significa che ci sono troppi turisti, frase che non regge, ma che c’è un problema di pressione antropica su determinati territori in periodi di precisi. Questo è un fenomeno che si governa tramite l’informazione e la tecnologia, ad esempio creando più sistemi a prenotazione».
Oltre 5,5 milioni è la stima di pellegrini già arrivati a Roma per il Giubileo delle Speranza nei primi cinque mesi. Si attendono ora 1 milione di pellegrini per il Giubileo dei Giovani e la Giornata Mondiale della Gioventù (prevista tra il prossimo 28 luglio e il 3 agosto). Il Giubileo 2025, nei suoi primi cinque mesi, si allinea al precedente Anno Santo in termini di viaggiatori coinvolti e si configura come capace di generare impatto su quattro dimensioni diverse e correlate: la città di Roma con le sue cinque porte sante (le quattro basiliche e quella del carcere di Rebibbia), mete dei pellegrinaggi; la reticolarità “fisica” dei territori limitrofi che sono coinvolti nell’interesse per viaggi a vocazione religiosa, spirituale o culturale, entro la regione Lazio ma anche al di fuori di essa: Viterbo e la Tuscia (dove a maggio si è parlato di “boom di visitatori”, arrivando al 15% di turisti stranieri nei musei), Napoli (che prevede 4 milioni di turisti da Roma), l’Umbria (che nel primo trimestre 2025 ha visto le presenze complessive in crescita del 8%, con circa 1 milione di visitatori sul territorio regionale), e in particolare Assisi (che ha registrato ben 218 mila presenze); una reticolarità tecnologica e “virtuale”: grazie a tools tra cui la WebApp Cammini della fede, che agevola i cammini dei fedeli, la possibilità di prenotare visite sacre e itinerari turistici in Vaticano tramite web, l’assistente virtuale Julia, che aiuta i pellegrini nella loro esperienza di visita a Roma, e soprattutto la possibilità di visitare San Pietro grazie alla realtà virtuale e la dimensione più ampiamente mediatica del racconto del Giubileo che include Roma, il Vaticano e l’Italia intera (specie per gli stranieri), e che va valutata, come per tutti i grandi eventi, in un impatto turistico sui territori nel più lungo periodo, anche dopo la conclusione dell’Anno santo.
«Il Giubileo è naturalmente un evento particolarmente attenzionato dai media (in un anno caratterizzato anche dal Conclave) che lo raccontano da diversi punti di vista, anche oltre la sola dimensione religiosa. Il Giubileo è a tutti gli effetti un grande evento che impatta sul territorio nazionale» ha detto la professoressa Anna Sfardini, Responsabile delle Attività di Ricerca Ce.R.T.A., presentando la ricerca.
«Sono state illustrate le “dieci cornici di senso” del Giubileo 2025, cioè le varie modalità di declinazione del racconto dell’Anno Santo con cui i media hanno narrato l’evento fino ad ora. Tra queste si segnalano quella “sociale”, utilizzata per raccontare come le persone vivono l’Anno Santo, “economica”, che tratta il Giubileo nella sua dimensione di grande evento con ricadute economiche sul territorio, oltre che “salvifica” e “identitaria”, entrambe cornici di senso legate alla natura cristiana e cattolica dell’Anno Santo, con riferimento nel primo caso al racconto del Giubileo come momento per ottenere il perdono dei propri peccati e nel secondo come occasione per ricongiungersi con la propria fede».
Sui media italiani si possono individuare tre narrazioni prevalenti dell’Anno Santo: “religiosa”, che considera il Giubileo come momento di rilevanza spirituale, “divulgativa”, che lo considera come evento da raccontare e spiegare anche per chi non ne conosce il significato, e (in misura minore, e in relazione soprattutto alle difficoltà logistiche della preparazione all’evento) “avversativa”, che considera l’Anno Santo come evento che impatta sui territori, comportando talvolta anche delle criticità. Nel racconto mediale di ogni Paese monitorato (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti) si privilegiano particolari aspetti dell’Anno Santo: ad esempio in Francia e in Spagna si dedica molta attenzione agli aspetti religiosi, sociali ed economici, mentre in Germania, nel Regno Unito e negli Stati Uniti si dà più rilevanza alla dimensione del viaggio in occasione dell’anno giubilare, talvolta dando consigli su mete collegate a Roma ma meno caratterizzate da possibile overtourism.
Nell’ampia produzione di notizie intorno al Giubileo 2025, dagli articoli di costume alle comunicazioni social di creator, che hanno a messo a tema la dimensione spirituale del viaggiare, sono stati delineati quattro modelli di viaggiatore, ognuno caratterizzato da specifici modi di interpretare e vivere tanto gli aspetti più pratici e organizzativi quanto la dimensione spirituale del proprio viaggio: la figura dell’eremita, dedito a una vacanza contemplativa e di meditazione, alla ricerca di una connessione tra spiritualità e natura; la figura del pellegrino che intraprende un itinerario di devozione, fatto anche di sforzo e sacrificio, come rinnovo di fede condiviso con altri; ancora, l’entusiasta, che affronta il viaggio come occasione di divertimento, in compagnia di amici, attratto dall’esperienza dell’iconico e del clamore mediatico del Giubileo; infine, il mindful explorer, che cerca esperienze di esclusività e autenticità, occasioni di contatto privilegiato e personalizzato con i luoghi che incontra.
La ricerca proseguirà con un’indagine quantitativa su un campione di viaggiatori italiani ed europei che si sono recati a Roma in vista del Giubileo o che hanno intenzione di farlo: tra gli obiettivi, si vorrà analizzare il valore e il senso del viaggio spirituale, pesare le quattro figure di “viaggiatore spirituale”, scoprire connessioni con altre forme di turismo (culturale, enogastronomico, sportivo, green), mappare luoghi, destinazioni, esperienze del Giubileo ma non solo. I risultati dell’intero lavoro saranno presentati in Università Cattolica a Novembre 2025.