NEWS | Scienze agrarie, alimentari e ambientali

Il cibo del futuro si studia a Cremona

04 luglio 2025

Il cibo del futuro si studia a Cremona

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Xuecong Li arriva dalla Cina e indossa con orgoglio la toga nera con cui di lì a poco discuterà la sua tesi del Master di secondo livello in Innovation in Food Science and Technology – Michele Ferrero. «Ho sempre desiderato venire in Europa e in particolare in Italia, e la mia passione per il cibo mi ha portata a scegliere questo master. A Cremona, in Cattolica, ho incontrato persone da tutto il mondo, acquisito competenze strategiche e mi sono conftrontata con il mondo del lavoro», racconta in un inglese perfetto all’ombra dei portici del chiostro maggiore del campus di Santa Monica.

Dopo di lei le altre sette – tutte ragazze – dottoresse che hanno condiviso un percorso annuale fatto di sei mesi di lezione accademica e uno stage di due mesi ad Alba, presso il Centro Ricerche Pietro Ferrero di Alba, dove a gruppi le studentesse del master, insieme ai tutor dell’azienda, hanno messo a punto un prodotto innovativo. Altre due ragazze arrivano dalla Serbia, una dal Messico, altre quattro sono italiane.

La cerimonia di lunedì 30 giugno ha chiuso la decima edizione del Master di secondo livello in “Innovation in Food Science and Technology – Michele Ferrero”, la prima ospitata nella sede di Cremona.

Un percorso formativo d’eccellenza, che unisce scienza, tecnologia, nutrizione e sostenibilità, e che ha coinvolto in questa decima edizione giovani talenti provenienti da Italia, Messico, Serbia e Cina. Un master nato con una visione chiara: formare professionisti pronti a rispondere alle sfide globali del settore agroalimentare, con una particolare attenzione alla salute, all’etica e all’innovazione.

Pier Sandro Cocconcelli, preside della Facoltà di Scienze Agrarie, alimentari e ambientali, nel dare il benvenuto, si è soffermato sui quattro imprescindibili pilastri di un sistema educativo d’eccellenza: «Un ambiente internazionale, lo stretto rapporto con le imprese, la qualità dell’esperienza in aula e la formazione continua: ecco, questo percorso ha saputo abbracciarli tutti in modo esemplare».

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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Grande la soddisfazione espressa da Antonio Gallo, direttore del Master Michele Ferrero, sottolineando l’esordio del percorso nel campus di Santa Monica improntato all’internazionalizzazione: «È stato un onore e un orgoglio organizzare questo corso qui a Cremona: il campus di Santa Monica si è dimostrato un ambiente ideale per lo studio, lo scambio culturale e la formazione di alto livello nel settore agrifood».

Il master, articolato in quattro percorsi distinti — nutrizione umana, tecnologie emergenti, psicologia e marketing alimentare, aspetti giuridici e politici della sicurezza alimentare — ha offerto un approccio interdisciplinare unico nel suo genere. «Un master che ha raggiunto la sua decima edizione e che, dopo Torino, da quest’anno è realizzato in partnership con l’Università Cattolica, avvalendosi di una faculty d’eccellenza per la formazione di otto giovani future manager dell’agroalimentare» ha sottolineato il responsabile del Servizio Medico della Fondazione Ferrero Ettore Bologna.

Foto: Silvia Muratore
Foto: Silvia Muratore


A coronare il successo del percorso, la proclamazione ufficiale delle studentesse, premiate giovedì 3 luglio nell’Auditorium della Fondazione Piera Pietro e Giovanni Ferrero ad Alba (CN)

Il riconoscimento al miglior team è stato assegnato a Yunuen Almaguer e Gaia Diotallevi, quello per la miglior tesi a Xuecong Li mentre quello per il miglior curriculum accademico è andato a Elena Rinaldi.

Durante la cerimonia di premiazione è stato presentato il business case project, un’attività che ha simulato una reale situazione aziendale grazie alla guida di Mélanie Charron, Health & Nutrition Research and Communication Manager di Soremartec Italia.

Per l'occasione è intervenuta suor Alessandra Smerilli, Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale di Città del Vaticano che ha tenuto la lecture “Ecologia integrale. Dalle parole ai fatti”. Nella sua relazione suor Alessandra ha ricordato che per poter lavorare ad un futuro sostenibile occorre cambiare le lenti con cui si guarda il mondo. Bisogna utilizzare le lenti dell’ecologia integrale per riconoscere che i diversi sistemi di conoscenza - ecologia, economia e sostenibilità - devono essere in dialogo, come ricordava già Papa Francesco nell'enciclica Laudato si'.

Le otto protagoniste

• Yunuen Almaguer (Messico)
• Sara Chiari (Italia)
 Gaia Diotallevi (Italia)
• Flavia Fiumara (Italia)
• Xuecong Li (Repubblica Popolare Cinese)
• Andjela Matkovic (Serbia)
• Mirjana Panic (Serbia)
• Elena Rinaldi (Italia)

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