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“Nuovi dragoni”: la crescita del Vietnam e le nuove opportunità per l’economia italiana

14 marzo 2024

“Nuovi dragoni”: la crescita del Vietnam e le nuove opportunità per l’economia italiana

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Cinquant’anni dopo la guerra che lo sconvolse ridisegnandone gli equilibri e a cinquant’anni dall’avvio delle relazioni diplomatiche con Italia, il Vietnam è oggi un attore emergente della globalizzazione. Seconda economia asiatica per crescita dopo la Cina, il Vietnam attira investitori dall’estero e anche dall’Italia. La Camera di Commercio Italiana in Vietnam (ICHAM) e il centro di ricerca ICRIM (International Center of Research in Management) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con il patrocinio dell’Ambasciata del Vietnam In Italia e di UCIMU (Associazione Costruttori Italiani Macchine utensili), hanno istituito, presso l’Università Cattolica, il programma VBM- “Vietnam Business Management” che si svolgerà tra ottobre e dicembre 2024. Si tratta di un programma executive (in lingua inglese, fruibile in presenza e online) unico nel suo genere in Europa e nel Nord America che si propone di sviluppare le competenze necessarie per favorire l’attività delle imprese occidentali in Vietnam e con il Vietnam. Le opportunità nel settore tecnologico, infrastrutturale e dei servizi sono rilevanti e stanno attirando l’attenzione di imprese da tutto il mondo. In Vietnam sono presenti sia imprese di grandi dimensioni (per es. Apple, BASF, Heineken, Honda, HP, Lego, Microsoft, Nestlé, Samsung e Unilever) sia imprese medio-piccole. Quelle italiane sono oltre un centinaio (tra cui Enel, ENI, Ghella e Piaggio).

Per presentare questo scenario, lo scorso 7 marzo, l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha organizzato il seminario dal titolo “Nuovi Dragoni, il Vietnam nell'anno del Drago tra crescita e sfide”. Dopo l’introduzione della Preside della Facoltà di Economia Antonella Occhino, il direttore di ICRIM e docente di International Business Alessandro Baroncelli, ha presentato il progetto. Tanti gli interventi durante l’incontro, occasione per puntare i riflettori sull’evoluzione di una terra ancora poco conosciuta dal mondo occidentale. In apertura, il saluto dell’Ambasciatore della Repubblica del Vietnam in Italia, Duong Hai Hung, e del console generale italiano a Ho Chi Minh City Enrico Padula, nel decennale dell’istituzione del Consolato.


«Dal 1973, il rapporto tra i nostri paesi si è sviluppato positivamente, in modo approfondito, in tutti i campi e con maggiori risultati» ha affermato l’Ambasciatore tracciando una panoramica delle relazioni tra l’Italia e la repubblica socialista asiatica, protagonista soprattutto negli ultimi vent’anni di una grande rivoluzione culturale ed economica nel segno della cosiddetta “Bamboo diplomacy”. Come ha ricordato lo stesso Baroncelli: «Il Vietnam è una nazione che ha diversi aspetti in comune con l’Italia. È flessibile dal punto di vista della politica estera, ma con un chiara visione di chi vuole essere. È aperto, ma non rinuncia al suo status quo.  E poi rappresenta il crocevia delle due principali rotte commerciali: quella che, attraverso il pacifico, arriva negli Stati Uniti e l’europea. Nel 1986, le riforme economiche (dette Đổi Mới) ne hanno trasformato il profilo, rendendolo affidabile e conveniente per gli investitori. È la 35ma economia mondiale, nel 2023 ha investito il doppio dei suoi vicini ed è un’area importante per il settore energetico, aerospaziale, manifatturiero e turistico».

L’approdo dei progetti occidentali, per quanto reso difficile da un apparato legislativo di difficile interpretazione illustrato dall’avvocato di ICHAM Federico Vasoli, può peraltro contribuire a fornire al paese un’alternativa concreta alle autocrazie. «Chi ha avuto un passato difficile, come i paesi del sud-est asiatico, possiede una voglia di riscatto quasi estranea ai paesi occidentali» ha dichiarato in proposito Raffaele Cattaneo, sottosegretario con delega alle Relazioni Internazionali ed europee della Regione Lombardia. Il sistema lombardo deve «aprire porte coinvolgendo imprese, atenei, istituzioni culturali, realtà sportive, per mostrare le qualità che possiede e le opportunità che offre».

Ultima a intervenire Claudia Tovaglieri, membro dell’area marketing di UCIMU, che ha presentato il progetto IMT- Italian Manifacturing Technologies mostrando come il progetto delle reti di impresa già avviato in passato in India con l’aiuto di ICRIM e ora replicato in Vietnam possa rivelarsi un efficace strategia di internazionalizzazione per le imprese italiane produttrici di macchine utensili nazionale (tra i leader mondiali del settore), tanto più in un paese manifatturiero che impiega questi macchinari nelle principali industrie strategiche, dall’automotive, all’aerospaziale. Il programma VBM si inserirà in questo scenario consentendo ai partecipanti una comprensione «delle esperienze e delle realtà occidentali già presenti in questo sul territorio, per poter diventare attori di queste trasformazioni e formare professionisti atti a operare in ambito locale».

Un articolo di

Ginevra Gori

Scuola di Giornalismo

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