Paolo Paris: scienza, rigore e sobrietà

Pochi, ormai, possono dire di aver conosciuto personalmente il fondatore dell’Università Cattolica, padre Agostino Gemelli. Il prof. Paolo Paris, scomparso qualche giorno fa, poteva e ne era davvero orgoglioso. Di un orgoglio antico, nello stesso tempo sobrio e profondissimo.
 
Nato a Rovereto (TN) nel 1936, Paolo Paris arrivò quasi per caso a Piacenza, dato che il suo primo desiderio era quello di studiare Scienze Forestali. Invece, fu tra i primi studenti della nuovissima Facoltà di Agraria che Gemelli fortemente aveva voluto. Subito dopo la laurea ricevette dallo stesso Gemelli l’incarico di direttore del Collegio Studentesco intitolato a Sant’Isidoro, patrono degli agricoltori. In Cattolica ha percorso tutti i consueti gradini della carriera universitaria (borsista destinato alla mitica stazione sperimentale agronomica di Rothamsted per studiare il fosforo nel terreno con innovative tecniche radioisotopiche, assistente ordinario, libera docenza) fino a diventare professore ordinario e ricoprire la Cattedra di Agronomia Generale, dalla quale si è ritirato nel 2006.
 
Ricercatore e docente rigorosissimo ed esigente, ha cresciuto generazioni di studenti e professionisti ad una severa palestra scientifica e morale, basata sull’approfondimento e sul sacrificio. Oltre ai contenuti prettamente tecnico-scientifici, il professor Paris amava trasmettere anche una dimensione culturale più ampia, facendoli incontrare con Leopardi, Vecchioni, Ruste, Rebora, Jethro Tull, Luzi, ecc., attraverso citazioni nascoste nelle sue lezioni, preparatissime e profondissime.
 
La sua ricerca agronomica ha indagato vari argomenti, spesso di odierna attualità, essendo già permeata di attenzione all’ecologia e all’ambiente: la foraggicoltura prativa, l’introduzione del grano duro al Nord, la sostanza organica del terreno, la non lavorazione, i metalli pesanti nei compost e nei reflui zootecnici, il fosforo disponibile nel terreno, ecc.
 
Questa breve memoria sarebbe incompleta ed ingiusta, se non ricordasse che a fare da bordone a tutta la sua vita c’era una profonda adesione agli ideali dell’Università Cattolica, come fossero stati ricevuti per imprinting dal Fondatore, o – più facilmente – preesistenti e da sempre perseguiti.