L'esperienza universitaria è molto più di un semplice percorso di studi: è un'occasione unica di formazione culturale e crescita personale, che va ben oltre le aule, i libri e gli esami da sostenere.
È questa la riflessione che ha accompagnato Lucrezia Belardinelli, laureanda del corso di laurea in Economia e gestione aziendale dell’Università Cattolica, durante la notte prima del suo ultimo esame.
Una notte, una sera tranquilla tutto sommato, dove davanti ai libri di Teologia 3 ha considerato: «Domani non darò solo il mio ultimo esame della triennale ma vivrò la fine di un ciclo di studi, di un bel percorso di crescita personale». Una consapevolezza che Lucrezia – a esame concluso – ha espresso invece in una grande emozione, quella provata nel comunicare ai propri genitori il raggiungimento del traguardo. «Appena concluso l’ultimo esame è stato difficile realizzare l’importanza del momento. Ma dopo aver urlato al telefono “Ciao mamma, ce l’ho fatta! Mi laureo!” ho sentito tutta l’adrenalina scemare e l’emozione farsi strada. È stato come aver visto, concretamente e finalmente, realizzarsi la fine di un bellissimo percorso davanti ai miei occhi».
Un percorso dove gli interessi iniziali di Lucrezia si sono affinati e specializzati: «Ho scelto la Facoltà di Economia e il corso di laurea in Economia e gestione aziendale perché da sempre sono convinta di voler essere una economista. I corsi frequentati - tutti estremamente interessanti - hanno confermato questa mia passione, ma soprattutto l’hanno indirizzata in un ambito specifico: il marketing. Ho infatti deciso di proseguire, sempre in Cattolica, i miei studi iscrivendomi alla laurea magistrale in Comunicazione d’impresa, i media e le organizzazioni complesse».
Ma a rendere belli, arricchenti e formativi, anche dal lato umano, gli anni di studio in Cattolica, per Lucrezia, è stata la sua partecipazione attiva alla vita dell’università: «fin da matricola ho cercato di partecipare il più possibile alla vita universitaria e alle opportunità che l’Ateneo offre. Dal primo anno infatti ho preso parte allo Studium Musicale d’Ateneo come violinista. Ho avuto così l’opportunità di poter continuare a coltivare la mia passione per la musica classica, ma soprattutto ho avuto modo di conoscere delle persone straordinarie che condividevano i miei medesimi interessi». Ancora forse più significativo è stato l’impegno di Lucrezia nel progetto Be Present promosso dal Centro pastorale dell’Ateneo: «Incontri mensili di formazione hanno accompagnato il mio percorso di volontariato, prima alla Mensa Opera San Francesco e poi al doposcuola della parrocchia Sant’Ambrogio. Essere parte di questo incredibile progetto mi ha permesso di comprendere, pienamente, quanto sia importante aiutare il prossimo e soprattutto quanto ognuno di noi sia fortunato».
Dalle parole di Lucrezia l’università emerge come un ambiente di formazione integrale, dove la crescita intellettuale si intreccia con quella umana. È un luogo dove si acquisiscono competenze, si sviluppano sensibilità, si coltivano interessi e si stringono nuove amicizie. Senza dimenticare tutti quei piccoli gesti e rituali che hanno accompagnato il percorso di studi. Pur non ritenendosi una persona scaramantica Lucrezia, per esempio, confessa e racconta che «i rituali porta fortuna prima di un esame non sono mai mancati. Oltre a scrivere e firmare rigorosamente con la stessa penna ad ogni esame, la mattina stessa della prova il ripasso di tutto il programma doveva assolutamente avvenire mentre si faceva colazione al bar di fiducia. Spento il telefono almeno un’ora prima dell’inizio dell’esame, indossata una maglietta bianca di buon auspicio, mi ritenevo pronta ad attendere il mio destino fuori dall’aula».
Discutendo una tesi dal titolo "La retorica del lusso: analisi della Retorica aristotelica, nelle strategie comunicative di Giorgio Armani" con la professoressa Elisabetta Matelli come relatore, Lucrezia si è laureata lo scorso 22 settembre. Un giorno importante, preceduto da “una notte prima dell’esame” ancora più emozionante forse di quella che prelude all’ultimo esame universitario, perché ci si rende conto che si è giunti veramente al traguardo di un lungo viaggio. Dove ogni esperienza – dagli esami più impegnativi agli impegni di volontariato, dalle lunghe ore di studio sui libri ai concerti con lo Studium Musicale in Aula Magna - ha contribuito a dare una formazione che va ben oltre il titolo accademico.