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Riflettere sull’impatto familiare della mediazione

27 novembre 2025

Riflettere sull’impatto familiare della mediazione

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Una lente di ingrandimento puntata sulle relazioni familiari in presenza dei figli e attraversate da crisi. Questo è stato il centro della riflessione durante il seminario di approfondimento dello scorso 19 novembre a Milano, realizzato nell’ambito del progetto D.3.2 “Contrastare le disuguaglianze, implementando un modello multidisciplinare per l’analisi dell’impatto sulle famiglie di politiche e pratiche”, promosso dal Centro di Ateneo Studi e ricerche sulla famiglia.

In particolare, si è parlato della costruzione e validazione di una checklist a partire dal modello FamiLens nel contesto della mediazione familiare. 

«Una delle linee di ricerca del progetto è quella della mediazione familiare, scelta sia per l’incidenza di divorzi e separazioni, sia perché oggi si parla di una “modernità esplosiva”, evidenziando i rischi della escalation del conflitto nella nostra società – ha detto il ricercatore di Sociologia Matteo Moscatelli che ha presentato i primi esiti del Progetto insieme con la psicologa Semira Tagliabue –. Abbiamo   cercato di creare uno strumento di valutazione riflessiva sulle relazioni in presenza del figlio. L’accordo di mediazione, infatti, non deve solo essere efficace per i partner e il loro benessere individuale, ma produrre un reale benessere relazionale. La checklist di impatto familiare serve proprio a osservare gli effetti dei gesti del mediatore sulle relazioni e, dato il suo valore, questo metodo di valutazione  sarà utilizzato anche in un modulo del master in Mediazione familiare e comunitaria promosso dall’Alta Scuola di Psicologia Agostino Gemelli.

Durante il convegno, introdotto dalla coordinatrice del Progetto Elisabetta Carrà si è parlato del progetto che ha coinvolto molti esperti di mediazione da tutta Italia per valutare l’impatto relazionale familiare e quello della pratica professionale quale motore di cambiamento.

La psicologa Anna Bertoni ha parlato di “trasformatività” del mediatore attraverso lo strumento guida della checklist che apre anche uno spazio di revisione della pratica, in quanto prevede azioni e gesti relativi all’impatto della mediazione sulla coppia con figli e nella famiglia allargata.

Lo sguardo trasformativo sulle relazioni è stato analizzato attraverso le aree di analisi del modello FamiLens, ovvero la responsabilizzazione della famiglia, la qualità delle relazioni, il clima comunicativo, la continuità della relazione genitoriale nei casi di separazione e divorzio, la valorizzazione dell’unicità della famiglia, il coinvolgimento attivo dei componenti della famiglia e dei soggetti della famiglia allargata nel processo mediativo e la promozione di reti di secondo livello come ad esempio la rete professionale. 

Rispetto a queste aree presidiate, i circa duecento mediatori a cui è stata sottoposta la checklist sostengono che nell’attività di mediazione i possibili margini di miglioramento riguardano in particolare il coinvolgimento attivo dei partner attraverso gli strumenti digitali, il coinvolgimento della famiglia allargata, la promozione delle reti, il tempo delle sedute tra le diverse fasi della mediazione, l’utilizzo di strumenti di analisi dei bisogni trigenerazionali e l’utilizzo del mediatore linguistico.

Il confronto sulla checklist è stato fondamentale per rivedere, grazie a un puntuale lavoro psicometrico, gli items che qualificano la pratica professionale e procedere con la revisione di alcuni aspetti dello strumento. Un confronto interdisciplinare che si è arricchito dell’esperienza pedagogica della ricercatrice Alessia Tabacchi e dello sguardo giuridico del professor Andrea Nicolussi. In questo modo «abbiamo potuto apprendere quanto la ricerca sia trasformativa del lessico, dei gesti, delle pratiche della professione, e sappia connettere la pratica, il dato e la teoria, fornendo uno spazio di riflessività alla professione» – ha concluso Moscatelli.   

Al convegno hanno preso parte anche le associazioni di FIAMEF (Federazione italiana delle associazioni di mediatori familiari) grazie alla voce della coordinatrice Federica Anzini e dei settanta professionisti collegati online.
 

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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