“L’invecchiamento della popolazione, l’aumento della richiesta di servizi sanitari con il passare delle generazioni, il continuo cambiamento delle tecnologie, della diagnostica e delle terapie, la relazione tra spesa e benefici in termini di salute, la misurazione dell’efficacia ed efficienza dei servizi, l’investimento in capitale umano e l’utilizzo di dati e informazioni: è su questi temi, che costituiscono le sfide della Sanità, che l’ALTEMS sarà ancora impegnata. I vostri studi e le vostre riflessioni saranno molto preziosi anche per noi, per comprendere come lavorare e come muoverci verso il futuro” – con queste parole il Dottor Daniele Franco, Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, ha concluso il suo intervento all’Inauguration Day dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari (ALTEMS) – Facoltà di Economia dell’Università Cattolica che si è tenuta il 6 marzo nella Sede di Roma dell’Ateneo, la giornata inaugurale dell’attività formativa per l’anno accademico 2024/2025.
Daniele Franco ha esordito rilevando che lo studio dell’economia sanitaria è importante per tre motivi: l’organizzazione dei sistemi sanitari è cruciale per il benessere della popolazione; i sistemi sanitari rappresentano uno dei settori economici più importanti delle economie avanzate (in molti paesi la spesa sanitaria complessiva supera il 10% del PIL); la produzione di servizi sanitari ha caratteristiche specifiche, risente di condizioni di mercato particolari (con asimmetrie informative e problemi di azzardo morale) e di un intervento pubblico pervasivo.
"Possiamo essere soddisfatti del sistema sanitario italiano? - ha continuato - Vi sono evidenti punti di forza: la vita attesa degli italiani è relativamente alta, di due anni superiore alla media UE; i tassi di mortalità per malattie preventable e treatable sono tra i più bassi dell’UE; i tassi di mortalità infantile sono di nuovo tra i più bassi. E ciò nonostante la spesa complessiva per la sanità è nettamente inferiore alla media UE. Ma vi sono anche rilevanti problemi: gli indicatori sulla qualità percepita dei servizi sono spesso insoddisfacenti; si rilevano enormi divari regionali, testimoniati dalla mobilità interregionale; vi sono divari significativi nell’accesso ai servizi da parte dei cittadini con diverso livello di reddito. Abbiamo poi problemi con le liste di attesa, il sovraffollamento delle strutture di pronto soccorso, il mancato aggiornamento dei DRG. Nel complesso, emerge un assetto che ha vari punti di forza ma che richiede anche riflessioni e riforme incisive. Guardando al futuro le sfide, che non riguardano solo l’Italia, sono complesse: l’invecchiamento della popolazione, il conseguente aumento della richiesta di servizi sanitari, l’evoluzione delle tecnologie, spesso via via costose. Si rileva un tendenziale aumento della spesa sanitaria, pur con molti elementi di incertezza, connessi per esempio con l’inflazione specifica del settore sanitario, la quantità di servizi consumati in futuro e l’impatto del cambiamento climatico sulla popolazione".
"In questo scenario e di fronte a sfide impegnative, il Gemelli deve continuare a mirare all’eccellenza nelle attività di cura, di ricerca e di insegnamento - ha concluso il Dottor Franco - Deve mirare ad essere uno degli ospedali italiani ed europei di riferimento in tutti i tre comparti. Questo implica continuare a sperimentare soluzioni innovative, che assicurino un’elevata qualità della salute dei pazienti con costi sostenibili. Occorre continuare ad avere una forte propensione all’innovazione. È poi necessario un elevato flusso di investimenti in capitale umano, in ricerca, in diagnostica e in infrastrutture materiali. Bisogna evitare che le difficoltà di bilancio che derivano dalla struttura dei DRG, non adeguati da anni all’inflazione e all’evoluzione delle tecniche, blocchino gli investimenti. L’avvio della realizzazione del nuovo centro per la medicina cardiaca, con il sostegno di Fondazione Roma, muove in questa direzione. In un contesto di rapido cambiamento delle terapie e dei bisogni dei pazienti, si richiede inoltre molta flessibilità gestionale. La struttura organizzativa del Policlinico deve gradualmente adattarsi all’evoluzione delle tecnologie e dei bisogni della popolazione. Le considerazioni economiche e finanziarie non devono mai farci perdere di vista il motivo per cui esistiamo: assistere le persone che hanno bisogno di cure. Il paziente va sempre visto nell’insieme dei suoi bisogni e dei suoi problemi".
L’evento si è concluso con le parole del Professor Giuseppe Arbia, Direttore dell’ALTEMS, e della Professoressa Federica Morandi, Direttrice dei Programmi accademici e di ricerca, che hanno presentato le attività presenti e future dell’Alta Scuola, “una learning community, insieme alle altre sette Alte Scuole dell’Ateneo, la cui mission è progettare e realizzare programmi formativi di natura economico-manageriale post lauream per tutti coloro che operano nell'ambito del settore sanitario e del suo indotto industriale”.
“Accettando la sfida di creare un contesto in cui le discipline mediche, economiche e gestionali, giuridiche e tecniche possano incontrarsi in uno spazio in cui la riflessione filosofica, etica e bioetica siano fonte di ispirazione per le decisioni ai diversi livelli del sistema – hanno concluso -, con i suoi 30 percorsi formativi (fra Master e Corsi di perfezionamento) più di 450 studenti iscritti quest’anno, 5 hub (laboratori e osservatori) e oltre 100 ricercatori e personale di staff che costituiscono il team interdisciplinare di didattica e ricerca, l’ALTEMS rinnova l’obiettivo di consegnare ai professionisti del futuro gli strumenti idonei a concorrere attivamente al miglioramento e al potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale e della sanità internazionale”.