News | Prima della Scala
L'Università Cattolica e il manoscritto ritrovato della Forza del Destino
Il testo originale dell'opera è stato digitalizzato attraverso lo scanner planetario della Biblioteca di Ateneo
| Redazione
16 dicembre 2024
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Prima di compiere i doverosi riferimenti alle tematiche che durante la rappresentazione hanno emozionato centinaia di spettatori, è anzitutto conveniente rammentare la profonda importanza e il significativo impatto che simile esperienze possono sortire su una comunità collegiale.
Il progetto formativo dei Collegi in campus è sempre mirato ad un accrescimento dello studente in maniera totalizzante e tende a far fronte alla ormai dilagante svalutazione tra i giovani dell’arte nelle sue più ampie sfaccettature, ridotta adesso alla stregua di una futile perdita di tempo. L’arte, infatti, nella maggior parte dei casi, non costituisce oggetto di studio per la maggior parte degli studenti, e neppure quindi concreta e futura prospettiva lavorativa.
Sotto questo punto di vista la Fondazione Teatro alla Scala ha puntualmente colto un problema tediante ed ha saputo offrire al contempo una soluzione ottimale, ovvero la possibilità di permettere ai giovani di prendere visione dell’opera e del balletto principali della stagione ancor prima dell’effettivo inizio della stessa con la “Prima della prima” che tutti conosciamo.
Un’iniziativa di questo tipo permette di accorciare notevolmente la distanza tra i giovani e il teatro, troppo spesso considerato inaccessibile per ragioni economiche o per motivi legati allo scetticismo verso l’arte.
L’opera che ha intrattenuto gli studenti dell’Augustinianum è stata ‘La forza del destino’, che Giuseppe Verdi fece debuttare prima a San Pietroburgo nel 1862 e poi a Roma nel 1863. Il tema principale dell’opera è l’atteggiamento titanico della fatalità che non lascia scampo a nessuno; difatti la fuga costante dei protagonisti, Leonora, Don Alvaro e Don Carlos, risulta solo profondamente spasmodica e disordinata, tanto che il leitmotiv musicale della fatalità li insegue senza sosta dall’ouverture fino alla tragica scena finale della morte di Leonora.
L’opera è stata recepita con vivo interesse e particolare apprezzamento degli studenti, e questa è un’ulteriore prova dell’immortale valore dell’arte, i cui temi impregnano e alimentano la riflessione e spingono alla crescita più importante di tutte, quella umana.
Un articolo di
Studenti Collegio Augustinianum