
News | Scienze agrarie
Presentati alla Fao i risultati del progetto Scala-Medi
Obiettivo realizzare modelli virtuosi di allevamento sostenibile nel Mediterraneo
| Sabrina Cliti
21 marzo 2025
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Con lo stress da caldo nella stalla si riduce la produzione, diminuisce la qualità del latte e si apre la porta anche a patologie del bestiame. Per combatterlo, e assicurare così il benessere animale, occorre agire in anticipo con adeguate strategie di allevamento, appropriate infrastrutture, climatizzazione, tecnologie di monitoraggio, ma anche strategie alimentari con nuovi supplementi nutrizionali. Se n’è parlato all’Università Cattolica, presso il campus di Santa Monica a Cremona in un convegno organizzato dalla Facoltà di Scienze Agrarie alimentari e ambientali dell'ateneo, Ersaf Lombardia e Sivam.
Un’iniziativa che si colloca nell’ambito del Living Lab per il benessere animale nella zootecnia lombarda, promossa, come spiegato da Silvia Motta, dirigente del Dipartimento Agricoltura della Lombardia, dall’Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste della Lombardia in collaborazione con il Dipartimento di Scienze animali, della nutrizione e degli alimenti (Diana) dell’Università Cattolica.
Finanziato dall’Unione Europea per sviluppare e promuovere sistemi di conoscenza e innovazione in campo agricolo (Akis) dell’intera filiera dal produttore al cittadino. Il progetto affronta il tema strategico del benessere animale negli allevamenti grazie a un tavolo permanente di esperti del settore che permette di individuare in maniera puntuale le principali criticità, in modo da promuovere la divulgazione e condividere le conoscenze, l’innovazione e la digitalizzazione in agricoltura, ma anche sviluppare modalità di comunicazione più efficaci e strumenti di supporto che partano dallo scambio diretto di esperienze di aziende agrozootecniche virtuose.
A ricordare che i cambiamenti climatici «determinano sempre più ondate di calore, con una forte riduzione delle produzioni ed effetti negativi prolungati; calano grasso, proteine e caseina nel latte ed aumentano le cellule somatiche, creando difficoltà alla caseificazione» è stato Erminio Trevisi, direttore del Dipartimento di Scienze Animali, Alimentazione e Nutrizione (Diana), dell’ateneo cattolico, nonché presidente del Cerzoo (Centro ricerche per la zootecnia e l’ambiente) e responsabile scientifico del Living Lab. «Ci sono - ha spiegato – varie risposte biologiche allo stress delle bovine da latte, sudorazione (con cui è eliminato il 70% del calore corporeo in eccesso) e polipnea (evaporazione polmonare, che elimina il 30% del calore), riduzione dell’ingestione, aumento del consumo di acqua e rallentamento dei processi metabolici, con alterazioni nell’intero tratto digerente, vasocostrizione dei tessuti viscerali, variazione della permeabilità intestinale e del microbiota».
In conclusione «gli animali sono più sensibili alle patologie con importanti implicazioni sulla fertilità e sulla prole. Grande attenzione va destinata alle bovine nell’ultimo terzo di gravidanza, perché lo stress da caldo provoca gravi e prolungati effetti sia sulla madre che sulle vitelle destinate alla rimonta. Anche la selezione genetica - ha precisato Trevisi - può essere utile a contenere gli effetti dello stress da caldo, ma si tratta di un’azione di lungo periodo. Nel breve vanno dunque sviluppate le strategie alimentari, supportate da adiuvanti come il Salivat che induce un aumento della salivazione, grazie a sostanze naturali contenute in spezie. La maggiore quantità di saliva che raggiunge il rumine, ha un effetto tampone che mantiene più elevato (e fisiologico) il pH ruminale, come dimostrato in una sperimentazione condotta in Cerzoo».
Un altro effetto particolarmente negativo derivante dal caldo è la diminuzione del tempo di riposo per questo, come ha ben spiegato Lorenzo Leso dell’Università di Palermo «le zone deputate al riposo, vanno adeguatamente ventilate per disperdere calore e garantire la migliore quantità e qualità del latte». «Ha raccomandato grande attenzione per diverse soluzioni strutturali delle moderne stalle come all’uso corretto delle reti frangivento per garantire un adeguato ricambio dell’aria; all’inclinazione e direzionamento dei ventilatori , al loro distanziamento, che dovrebbe prevederne uno ogni 7,5/8 metri di distanza, alla velocità dell’aria che dovrebbe essere di circa 1 m/sec.
Sull’importanza dei supplementi nutrizionali per combattere lo stress da caldo è intervenuto Franco Gerevini Direttore Marketing e sviluppo di Sivam che si è soffermato sulle caratteristiche del prodotto che aumenta la salivazione (Salivat) e del Nor-Grape Bp-O, estratto secco dall’uva che contrasta lo stress ossidativo. Tale integratore se somministrato durante periodi di intenso caldo alle bovine da latte consente di mantenere elevate le produzioni di latte, diminuendo la respirazione affannosa; migliorando sia le condizioni metaboliche che immunitarie degli animali, garantendo quindi un ritorno economico dell’investimento ed aumentando il livello di benessere.
Nel pomeriggio, si è svolta una visita all’azienda agro-zootecnica Premi Gap a Castelverde (Cremona) che, proprio in tema di attenuazione degli stress da caldo, rappresenta un’eccellenza per le soluzioni adottate per le bovine in tutte le fasi produttive, dal vitello alla bovina in lattazione.
Un articolo di