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Dal palco dell’Ariston alla Cattolica: Alex Wyse si racconta agli studenti

19 marzo 2025

Dal palco dell’Ariston alla Cattolica: Alex Wyse si racconta agli studenti

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Era il 12 febbraio quando Alessandro Rina, meglio noto come Alex Wyse, saliva per la prima volta sul palco più famoso d’Italia, quello del teatro Ariston di Sanremo. A poco più di un mese di distanza, il giovane cantautore è stato ospite del Master in Comunicazione musicale dell’Università Cattolica. Un’autentica lezione speciale, con l’artista pronto a rispondere a tutte le domande e le curiosità degli studenti, a partire dai suoi esordi musicali, in Inghilterra, a 15 anni. Tanti gli aspetti affrontati: dagli aneddoti ai ricordi, fino alle tappe salienti della sua carriera. Su tutte, la recente avventura a Sanremo con il singolo Rockstar, conclusa col secondo posto nella categoria Nuove Proposte «La cosa che mi porto dietro è essere arrivato su un palcoscenico così ambito, il Festival lo guardavo sempre in tv da piccolo ed essere lì era un sogno», dice Alex a cuore aperto.

Tante le domande degli studenti sulla gestione del percorso di chi fa musica, aspetto che sarà al centro del loro futuro professionale. A soddisfare le loro curiosità c’è anche Marco Guasparri, ex allievo del master ora nello staff di Artist First, etichetta discografica indipendente che rappresenta Alex Wyse: «Il nostro intento è sempre quello di costruire una carriera per l’artista, anche se non è semplice. È un lavoro che richiede un’applicazione a 360 gradi, bisogna sempre mettere in campo idee utili sotto ogni punto di vista - prosegue Guasparri -, la parte bella è che si parte dallo studio di registrazione e poi si va su tutto ciò che è più pragmatico». 

Tra le riflessioni emerse durante l’incontro il filo rosso è la sintonia che si crea tra un cantante e l’agenzia che lo rappresenta, aspetto che per Alex Wyse non deve passare mai in secondo piano: «Il mio team è stato veramente bravo a capirmi, mi fido di loro e li lascio molto liberi: se c’è qualcosa che vorrei fosse fatto diversamente posso dirglielo subito e troviamo la soluzione migliore». Anche Guasparri la pensa allo stesso modo: «L’artista è prima di tutto una persona, bisogna quindi imparare a conoscerlo: ogni cantante ha una gestione differente proprio in base alla sua personalità. Questo lato della professione è molto stimolante».

Nella musica, si sa, ormai anche il look vuole la sua parte. Alex e il suo staff l’hanno capito fin da subito e hanno saputo venirsi incontro: «Mi piace collegare colori e stili particolari - afferma il cantante -, guardo un po’ di tutto e sperimento ciò che trovo interessante. A Sanremo Giovani mi sono scelto da solo tutti i miei vestiti, anche in questo chi mi circonda mi lascia molto libero».

Più volte, nel corso della chiacchierata, la libertà emerge come un punto fermo nella vita e nella carriera del giovane artista, aspetto che piace molto anche ai suoi fan. Alex Wyse, a tal proposito, racconta l’importanza del suo pubblico: «Senza di loro tutto questo non ci sarebbe. So che tante cose che dico e che faccio li aiutano, lo vedo negli occhi delle persone. Penso sia fondamentale fare vedere che la persona che ascoltano sorrida e gli parli».

La masterclass si è rivelata un’occasione speciale sia per gli studenti del Master in Comunicazione musicale sia per lo stesso Alex Wyse, per la prima volta dietro una cattedra universitaria: «È una sensazione particolare – dichiara l’artista a CattolicaNews – perché di base sento di non poter dare consigli a nessuno. Ma è bello pensare di poterli aiutare, sono stato contento».

Un articolo di

Luciano Simbolo e Riccardo Panzeri

Scuola di giornalismo

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