NEWS | Cremona - Smea

Dall’innovazione nei campi al valore nel piatto: l’agricoltura che costruisce il futuro

16 dicembre 2025

Dall’innovazione nei campi al valore nel piatto: l’agricoltura che costruisce il futuro

Condividi su:

C’è un’agricoltura che guarda avanti, consapevole che le risposte alle sfide globali non possono essere frammentarie o affidate a soluzioni isolate, ma che nascono dall’integrazione tra innovazione tecnologica, competenze e visione di sistema.

È il quadro emerso dalla tavola rotonda Dalle agro-forniture l’innovazione per l’agricoltura di domani, ospitata nel campus di Santa Monica e promossa dalla Smea – Alta Scuola di Management ed Economia Agro-Alimentare, che ha riunito mondo accademico, imprese e professionisti per riflettere sulle trasformazioni in atto nel settore.

Prima della tavola rotonda la professoressa Alessandra Todisco, presentando i lavori finali dei partecipanti al corso Tecnici commerciali e marketing per le agro-forniture, destinato ad Executive, ha sottolineato «l’importanza di non concentrarsi solo su prodotti e soluzioni tecniche, ma investire sulle persone, sulle competenze e sulla capacità dell’intero sistema agricolo di progettare il futuro» .
Gli undici studenti dell’Executive Program, affiancati da aziende e professionisti, hanno presentato progetti finali orientati a rispondere a problemi concreti delle filiere agroalimentari, applicando in modo operativo le competenze acquisite.

Il professor Gabriele Canali, direttore del corso, all’apertura della tavola rotonda ha richiamato il valore strategico dell’innovazione per l’intero comparto agroalimentare. «L’innovazione» ha sottolineato «oggi più di ieri è lo strumento decisivo per affrontare con successo i cambiamenti e permettere all’agroalimentare italiano, nel suo insieme, di affrontare con successo le sfide della competitività e della sostenibilità». Canali ha collegato questo impegno anche a un riconoscimento di portata globale: «Il recente riconoscimento della cucina italiana come Patrimonio immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco ci ricorda che la buona cucina si fonda su ottimi prodotti. Prodotti che nascono da un’agricoltura capace di mescolare tradizione e innovazione. Il nostro compito è rafforzarne gli elementi identitari, portandoli a pieno compimento».

Al confronto hanno partecipato i rappresentanti delle principali filiere delle agro-forniture – dagli agrofarmaci ai fertilizzanti, dai mangimi alle sementi, fino alla meccanica agraria – offrendo una lettura articolata di un comparto in rapida evoluzione. È emerso come l’innovazione sia già diffusa, ma non sempre pienamente compresa o accettata.

Paolo Tassani, presidente di Agrofarma, ha ricordato gli ingenti investimenti in ricerca e capitale umano, a fronte di tempi normativi complessi e di una percezione pubblica spesso distante dalle evidenze scientifiche. Enrico Villa (Consiglio di presidenza di Assofertilizzanti) ha evidenziato il ritorno del suolo al centro delle strategie agronomiche, mentre Lorenzo Iuliano e Domenico Papaleo di FederUnacoma hanno illustrato il ruolo crescente di sensori e intelligenza artificiale nel rendere le macchine agricole più precise e sostenibili. Giuseppe Carli, Presidente di Assosementi, ha richiamato l’importanza decisiva dell’innovazione in un comparto che investe il 20% del fatturato in questa direzione, per aiutare l’agricoltura ad affrontare le nuove sfide. Il Vicepresidente di Assalzoo, Antonio Galtieri ha sottolineato come l’attenzione all’innovazione sia elemento portante anche nel settore mangimistico, soprattutto per coniugare benessere animale e competitività.

Accanto alla tecnologia, è emersa con forza l’importanza della comunicazione: in un settore guidato da dati e ricerca, saper raccontare innovazioni e scelte produttive è una leva decisiva per rafforzare il dialogo lungo la filiera e costruire fiducia anche presso i cittadini-consumatori.
 

Un articolo di

Sabrina Cliti

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti