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È l’educazione la bussola per cooperare in un mondo globale

14 ottobre 2021

È l’educazione la bussola per cooperare in un mondo globale

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Ventiquattro milioni di studenti nel mondo rischiano di lasciare la scuola. Un crescendo allarmante, considerato che già nel 2018 le stime dell’Unesco parlavano di 258 milioni di bambini, adolescenti e giovani di tutto il mondo che non frequentano la scuola. Dati che hanno portato Papa Francesco a definirla “una catastrofe educativa” e a lanciare la sfida di un patto globale sull’educazione.

L’Università Cattolica del Sacro Cuore è uno dei cinque atenei cattolici in prima fila a livello mondiale e a attivarsi su questa frontiera anche attraverso l’istituzione dell’Osservatorio per l’Educazione e la cooperazione internazionale. Un ruolo ribadito anche durante il convegno “Le sfide educative e la cooperazione internazionale" che si è svolto nel nuovo campus di Brescia, giovedì 14 ottobre.

«Avere attenzione a un'educazione globale e integrale significa farsi carico di stimolare nelle persone la sensibilità di porsi qualche domanda, la capacità di alzare lo sguardo oltre l'impegno immediato» ha detto il rettore Franco Anelli. «Ma per trasmetterla occorre esserne testimoni».

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Redazione

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Il segretario della Congregazione per l’Educazione cattolica della Santa Sede, monsignor Angelo Vincenzo Zani, facendo un bilancio di questo primo anno dal lancio del "Global compact on education" ha spiegato che «ad oggi sono attivi patti educativi locali in circa 20 Paesi del mondo, soprattutto in Sudamerica, con azioni che stanno coinvolgendo migliaia di persone. Da evento mondiale il patto educativo globale, causa lockdown, è partito così dal basso».

Con l’Osservatorio attivato in Cattolica, l’Ateneo «favorisce la collaborazione tra università, centri di ricerca e organismi internazionali per promuovere studi e attività formative sull’educazione e la cooperazione internazionale, sviluppando nuovi strumenti di analisi che consentano la fondazione di una pedagogia della cooperazione internazionale basata sul principio di solidarietà, alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa» ha precisato il professor Domenico Simeone, direttore dell’Osservatorio e titolare della cattedra Unesco sull’Educazione per lo sviluppo integrale dell’uomo e per lo sviluppo solidale dei popoli.


Ne conseguirà un «investimento in percorsi educativi finalizzati a educare e condividere la conoscenza con i poveri del mondo, educare alle scelte etiche nel consumo per influire sugli orientamenti delle imprese, educare al bene comune e al valore delle istituzioni e al multilateralismo» ha precisato Guido Merzoni, preside della Facoltà di Scienze politiche e sociali. Declinando di fatto quella «vocazione pedagogica che l’Ateneo ha pionieristicamente sviluppato con iniziative concrete già a partire dagli anni Cinquanta» come ha ricordato il coordinatore delle strategie di sviluppo della sede bresciana, Mario Taccolini.

L’operazione richiede una conoscenza capillare del contesto geopolitico internazionale. Lo ha spiegato Riccardo Redaelli, docente di Geopolitica e Storia e istituzioni dell'Asia alla Facoltà di Scienze politiche e sociali.

«In un quadro globale caratterizzato da multipolarità non è più possibile utilizzare i vecchi criteri di analisi bipolare» ha spiegato. «Oggi è necessaria una bussola aggiornata che misuri il mutamento dell’assetto strategico globale, occorre uscire da una lettura della storia eurocentrica e tener conto della redistribuzione della potenza a sfavore degli Stati Uniti e a vantaggio di Cina e Russia. In questo contesto lo sforzo culturale ed educativo deve puntare alla conoscenza reciproca, alla condivisione della conoscenza e alla cross-fertilization. Che significa rimanere sé stessi arricchendosi del rapporto con gli altri» ha chiarito Redaelli.


A seguire si sono alternate le testimonianze di esperti internazionali quali Léonce Bekemans, Cattedra Jean Monnet ad personam - President "Europahuis Ryckevelde e Martinien Bosokpale Dumana, Université Catholique du Congo, Kinshasa, mentre il delegato alla ricerca Pier Sandro Cocconcelli ha presentato la rete SACRU.

Il convegno si è concluso con la tavola rotonda sul tema “Nuove prospettive per la cooperazione internazionale”, coordinata da Antonella Sciarrone Alibrandi, prorettore vicario dell’Università Cattolica, a cui sono intervenuti mons. Guy-Réal Thivierge della Fondazione Gravissimum Educationis Giuseppe Bertoni, Wael Farouq e Rita Locatelli .

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