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Il Premio Nichelli a tre tesi su adozione e affido

05 dicembre 2025

Il Premio Nichelli a tre tesi su adozione e affido

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Premiate le tesi di laurea di tre studentesse su adozione e affido. Il Premio, in memoria di Lina (Angela) Cisternino Nichelli, tra le fondatrici del Centro ausiliario per i minorenni (CAM) e promotrice dell’affido etero familiare e della cultura dell’accoglienza, è riservato a laureate/i il cui elaborato di tesi abbia approfondito questi temi.

Alessandra Poggi, Chiara Zullo e Sara Ortoleva, laureate magistrali in Psicologia clinica e della salute: persona, relazioni famigliari e di comunità, hanno esposto giovedì 4 dicembre a Milano le loro tesi premiate ex aequo da una commissione che aveva ricevuto ben diciannove candidature, molte delle quali di altissimo profilo scientifico.

«Il Premio mostra lo specifico di una università, perché valorizziamo al tempo stesso l’approccio della ricerca e la formazione – ha detto Raffaella Iafrate, delegata del Rettore alle pari opportunità dell’Ateneo, introducendo l’incontro –. Siamo allenati ad affrontare i temi della famiglia e ad applicare sguardi interdisciplinari, come testimoniano le diverse discipline in dialogo nel master: psicologia, sociologia, giurisprudenza».  

Un’alleanza non solo scientifica ma anche umana tra chi ci ha lasciato con un patrimonio importante, come Lina Nichelli, e chi ha raccolto il testimone di questo impegno facendolo proprio in ambito accademico. «La riflessione che il Centro di Ateneo Studi e ricerche sulla famiglia ha sempre portato avanti è importante per l’individuazione di forme di sostegno alle persone in difficoltà» – ha precisato il direttore del Centro Camillo Regalia.

E in particolare l’universo dell’affido e dell’adozione sta vivendo un momento complesso. «Abbiamo un numero sempre più elevato di adozioni special needs, ovvero di minori con problematiche fisiche o mentali, spesso non riconosciute al momento giusto – ha dichiarato Rosa Rosnati, direttrice del Master Affido, adozione e nuove sfide per la genitorialità. Competenze interdisciplinari e strumenti per l’intervento arrivato all’ottava edizione in partenza a marzo 2026 –. E perché l’intervento possa essere scientificamente fondato ed efficace è fondamentale fare ricerca su queste dimensioni». 

All'evento sono intervenuti alla premiazione anche Paolo Frigio Nichelli, professore di Neurologia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che ha proposto un ritratto di Lina Cisternino e ha parlato della sua eredità per le giovani generazioni, Mario Zevola, presidente CAM Centro ausiliario minorile e già presidente del Tribunale per i minorenni di Milano, e Laura Laera, commissario esperti della Commissione adozioni internazionale e già presidente del Tribunale per i minorenni di Firenze.  
 

 

Le tre tesi premiate hanno toccato i temi della sindrome feto alcolica dei figli adottati, quello della doppia appartenenza dei minori in affido, e quello del disturbo borderline di personalità nell’adozione.

Chiara Zullo, che ha anche frequentato il master su adozione e affido, ha intitolato la sua tesi “Famiglie adottive con figli affetti da sindrome feto alcolica: una ricerca esplorativa su bisogni e risorse”. Questo disturbo e le sue manifestazioni fisiche e psicologiche costituiscono una complessa sfida per le famiglie e gli operatori che sinergicamente si trovano a lavorare con una diagnosi nuova e con pochi riferimenti di letteratura scientifica. Il progetto di ricerca cerca di esplorare i bisogni, i vissuti e le risorse di famiglie adottive con figli affetti da FASD e di comprendere potenzialità e fragilità dei genitori adottivi attraverso la realizzazione di un questionario per i genitori e per i figli, e attraverso il monitoraggio e la valutazione del Percorso di Enrichment Familiare (PEF).

Minori in affido nel duplicarsi delle famiglie: uno studio sulla doppia appartenenza e i confini familiari presso l’associazione Cometa” è il titolo della tesi Alessandra Poggi che ha condotto una ricerca con i bambini e i ragazzi in affidamento familiare presso l’Associazione Cometa. Il progetto dimostra quanto sia complesso l’obiettivo di sperimentare la doppia appartenenza familiare, una chiara percezione integrativa dei confini familiari e un equilibrio di lealtà tra le due famiglie. La maggior parte dei minori, infatti, evidenziano uno stato di isolamento e un livello medio-basso di integrazione dei confini familiari, indici di una potenziale condizione di malessere e di sofferenza connessa ad un ridotto senso di appartenenza.

Premiata anche la tesi “Disturbo borderline di personalità e adozione: una ricerca retrospettiva presso il Tribunale per i Minorenni di Milano” della dottoranda in Università Cattolica Sara Ortoleva. La ricerca si è concentrata sulla distribuzione della diagnosi di DBP negli adolescenti adottati con un vissuto segnato da esperienze avverse precoci, per i quali è stato aperto un procedimento amministrativo, e in alcuni casi anche penale, presso il Tribunale per i Minorenni. Dallo studio è emersa l’incidenza del disturbo sui loro comportamenti e il miglioramento della loro condizione psicologica dopo gli interventi implementati durante il periodo del procedimento amministrativo, sia nelle comunità socioeducative e assistenziali, sia in quelle terapeutiche. 
 

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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