«Come tutte le volte precedenti, anche la notte prima del mio ultimo esame è stata abbastanza provante. Essendo in generale una persona molto ansiosa, confesso che ho trascorso le ore precedenti all’ultimo esame del mio corso di laurea magistrale con un po’ di preoccupazione. Nonostante le molte prove già sostenute, la consapevolezza che sarebbe stato l’ultimo esame mi rendeva un po’ agitata».
Descrive così Margherita Bellea, laureanda della Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere, la sua “notte prima dell’esame”, sottolineando come il fattore ansia l’abbia sempre accompagnata nei suoi anni di studio in Università Cattolica.
Dal suo primo esame di Letteratura tedesca della laurea triennale in Lingue per il management e il turismo: «Avendo frequentato un istituto alberghiero non mi ero mai accostata a quella materia, avevo studiato più di un mese e non sapevo bene che cosa aspettarmi, ero pertanto particolarmente agitata e in ansia», al suo ultimo esame in Didattica dell’italiano della laurea magistrale in Management internazionale: «Volevo concludere bene il mio percorso di studi e ciò mi faceva agitare non poco, ero anche un po’ stanca perché avevo studiato tanto proprio per essere sicura di riuscire a sostenere un’ottima prova. Alla luce di tutto questo ho ovviamente provato una sensazione di profonda liberazione e sollievo quando tutto si è concluso per il meglio».
Ma c’è anche un altro stato d’animo che ha sempre contraddistinto gli anni di studio in Cattolica di Margherita, ed è quello della soddisfazione. Grande è stata infatti la soddisfazione non solo di aver concluso, bene e nei tempi giusti, il proprio percorso accademico, ma anche di essere riuscita a superare esami particolarmente impegnativi o, per lei, meno interessanti di altri, come Business history: «L’esame in sé non è andato male, ma la materia mi ha poco appassionato, a tratti l’ho trovata un po’ noiosa. Una bella soddisfazione è stata anche superare bene tutti gli esami scritti di lingua, per me delle vere e proprie sfide, soprattutto quelli del primo anno della laurea magistrale, durati sei ore ciascuno».
Ma sicuramente la soddisfazione più grande per Margherita è poter dire che tutti i suoi anni di studi in Cattolica hanno rappresentato un’esperienza formativa importante, dove ha fatto la differenza: «Conoscere persone diverse, incontrare nuovi amici con cui si è condiviso lezioni, momenti di gioia, ansie pre-esame, dubbi e tante emozioni», così come poter cogliere le opportunità di programmi studio all’estero offerte dall’Ateneo: «Non dimenticherò mai le mie tre settimane a Boston dell’anno scorso, poter seguire corsi di comunicazione e marketing internazionale nella capitale del Massachusetts -sinonimo di eccellenza accademica in tutto il mondo – è stato un vero privilegio».
La soddisfazione e la consapevolezza di aver fatto la scelta giusta per quanto riguarda il corso di laurea e le materie studiate ha fatto sì che Margherita - dopo aver conseguito la laurea triennale – abbia deciso, senza ombra di dubbio, di continuare il suo percorso accademico sempre nell’Ateneo del Sacro Cuore: «Ho ritenuto importante dare continuità al mio percorso di studi; la magistrale è stata davvero una positiva conferma per le materie interessanti studiate e per il piacere di confrontarsi con docenti molto coinvolgenti e attenti a noi studenti». La magistrale di Margherita si concluderà a dicembre con la discussione di una tesi in Marketing internazionale intitolata Strategia di prodotto nell’internazionalizzazione d’impresa. Il caso dell’azienda Terzi industrie, elaborata con il professor Giancarlo Nadin come relatore.
Alla vigilia di questo importante traguardo e ripensando a tutta la sua storia di studentessa universitaria c’è un semplice consiglio che la laureanda Margherita ci tiene a dare alle future matricole: «Pensate che ogni esame, ogni test, ogni prova che dovrete affrontare è solo un colloquio per dimostrare le conoscenze acquisite durante il corso. Sicuramente dirlo è più facile che farlo, io stessa, essendo molto ansiosa come ho già detto, non sono mai riuscita a tranquillizzarmi del tutto, malgrado – come un mantra – mi sia sempre ripetuta: non è un esame ma solo un colloquio».
«Senza dimenticare – aggiunge Margherita – anche qui la soddisfazione: essere sempre contenti del proprio impegno, del lavoro e dello studio che ognuno fa in preparazione di ogni singolo esame» a cui si somma la soddisfazione del giorno della laurea: «Il giorno della mia laurea triennale è stato molto emozionante, ricordo che ero veramente felice e soddisfatta di quanto compiuto, appreso e vissuto nella mia università».