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Migranti e pellegrini su una nuova rotta in Europa

28 settembre 2023

Migranti e pellegrini su una nuova rotta in Europa

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«Il dibattito politico sulle migrazioni ha un andamento altalenante, si anima nelle emergenze per poi eclissarsi. Occorre cambiare rotta considerando tutte le implicazioni del fenomeno che oggi non è più emergenziale». Sono alcune delle parole del cardinal Angelo Scola che è intervenuto giovedì 28 settembre in Università Cattolica a Milano al convegno “Cambiare rotta. I migranti e l’Europa”, promosso dalla Fondazione Internazionale Oasis. 

«La cifra del convegno non si esaurisce nel problema della gestione del fenomeno migratorio come sicurezza dei confini ma affronta una questione di carattere culturale, di relazione tra culture, tradizioni e religioni diverse che vengono a contatto tra loro» - ha dichiarato il rettore Franco Anelli nel dare il via ai lavori della giornata, insieme al sottosegretario agli Interni Wanda Ferro e alla vicepresidente di Fondazione Cariplo Claudia Sorlini.  

La mattinata ha affrontato la questione da diversi punti divista a cominciare dal tema “Cristiani e musulmani: affrontiamo insieme la realtà dei migranti” con Martino Diez, docente di Lingua e cultura araba in Cattolica e membro della Fondazione Oasis, monsignor Paolo Martinelli, vicario apostolico dell’Arabia Meridionale, e il giornalista Asmae Dachan. Una tavola rotonda è stata dedicata al tema “La politica italiana e le migrazioni” con la partecipazione di Paolo Alli di Fondazione De Gasperi, Maurizio Lupi, deputato di Noi Moderati, e Matteo Renzi, senatore di Italia Viva.

Si è parlato poi di “Legalizzare l’immigrazione: l’esperienza dei corridoi umanitari” con Marco Impagliazzo della Comunità di Sant’Egidio; de “La tragica odissea dei migranti” con Alessandro Banfi di Fondazione Oasis che ha intervistato Sally Hayden, autrice del libro “E la quarta volta siamo annegati”. E ancora la tavola rotonda su “Le comunità cristiane e i migranti” ha visto la partecipazione del cardinal Cristóbal López Romero, arcivescovo di Rabat, e monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente di Fondazione Migrantes (Cei). 

 

Nel pomeriggio sono state messe al centro le questioni della geopolitica delle migrazioni: dal Sahel al Mediterraneo; delle migrazioni e lo sviluppo per una partnership paritaria Europa-Africa; da Gheddafi a Saied: l’esternalizzazione della frontiera; Migrazioni, economia e crisi ecologica; Le comunità islamiche e i migranti. Sono intervenuti, tra gli altri, i docenti dell’Ateneo Riccardo Redaelli, Simona Beretta e Laura Zanfrini

Durante la giornata due concetti hanno delineato l’identità della questione dei migranti. Monsignor Martinelli ha sottolineato come «essere migranti significa sostanzialmente essere pellegrini, attraversare e abitare pienamente la storia, consapevoli non solo del suo carattere transitorio ma anche del suo senso ultimo e definitivo». E monsignor Perego ha ricordato le quattro parole richiamate da Papa Francesco: «Accoglienza, promozione, tutela e immigrazione. Questo chiede una politica che non si fermi ai respingimenti e alla sicurezza ma che rigeneri la città attraverso i migranti».

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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