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San Lorenzo, a caccia di stelle cadenti

09 agosto 2022

San Lorenzo, a caccia di stelle cadenti

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Nome a parte, una stella cadente non è una vera stella. Quando vediamo un oggetto luminoso nel cielo notturno, non è ovvio capire la distanza da cui proviene la luce e quella che a occhio nudo ci sembra una stella potrebbe essere in realtà un oggetto molto più piccolo e molto più vicino. Le stelle cadenti sono infatti frammenti di vari corpi celesti, per esempio asteroidi o comete, che vengono catturati dall'attrazione gravitazionale terrestre. Questi oggetti cadendo si riscaldano per effetto dell'attrito dell'atmosfera terrestre e iniziano a fondere e a emettere luce. Scientificamente è più appropriato chiamare le stelle cadenti "meteore".

L'origine dei materiali che danno origine alle meteore può essere molto varia. In linea di principio anche la caduta di resti di spedizioni spaziali o di satelliti artificiali può generare una meteora. Quando l'orbita terrestre attraversa regioni particolarmente ricche di detriti, si verifica il fenomeno dei cosiddetti "sciami meteorici", che consistono nella caduta di un gran numero di meteore nella stessa notte. In queste situazioni, nuvole permettendo, lo spettacolo è garantito!

Ogni anno, tra la fine di luglio e il 20 agosto, l'orbita terrestre attraversa una zona molto densa di detriti. I giorni tra la notte di San Lorenzo (10 agosto) e il 13 agosto sono particolarmente propizi per andare a caccia di stelle cadenti nel cielo notturno. Questo sciame di meteore si presenta in maniera molto regolare ogni anno ed è di gran lunga quello più celebre e facilmente osservabile. In particolare, dal punto di vista della Terra queste meteore sembrano arrivare dalla direzione della costellazione di Perseo. Per questo motivo vengono chiamate Perseidi, in riferimento al termine usato nella mitologia greca per i discendenti di Perseo.

Come vengono prodotti i detriti responsabili degli sciami meteorici? Come proposto nel 1867 dall'astronomo Giovanni Schiaparelli, l'origine di questa abbondanza di detriti spaziali è collegata alle comete. In particolare, i detriti che generano lo sciame delle Perseidi provengono dalla cometa Swift-Tuttle, che ha un periodo orbitale di circa 133 anni. L'orbita di questa cometa è molto allungata: il perielio (che è il punto dell'orbita della cometa più vicino al Sole) passa vicino all'orbita terrestre, mentre l'afelio (che è invece il punto dell'orbita più lontano dal Sole) si trova più o meno alla stessa distanza di Plutone.

La cometa, che è composta sia da parti rocciose che da acqua e gas ghiacciati, avvicinandosi periodicamente al Sole perde pezzi, perché parte dei gas e dell'acqua che la compongono passa allo stato gassoso. I frammenti rocciosi persi dalla cometa sono appunto le Perseidi, che vanno a formare una scia continua di detriti disseminati lungo l'orbita della cometa. Verso metà agosto, l'orbita della Terra interseca questa scia di detriti, regalandoci il suggestivo spettacolo delle stelle cadenti della notte di San Lorenzo.

Per ammirare le meteore è essenziale trovare un luogo buio, al riparo dall'eccessiva quantità di luce artificiale che caratterizza le nostre città. Serve inoltre un po' di tempo per abituare gli occhi all'oscurità. È utile individuare la costellazione di Perseo (dalla quale arriveranno le meteore), che si trova vicino a quella di Cassiopea, che ha la forma di una W. Esistono varie app per smartphone che possono aiutarvi a riconoscere queste costellazioni.

Buona "caccia" e tenete pronti i desideri!

Un articolo di

Roberto Auzzi

Roberto Auzzi

Docente di Cosmologia - Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali - Università Cattolica

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