Un approccio innovativo nell’affrontare le questioni economiche emerso nelle quattro sessioni tematiche della giornata di studi, dedicate ai principali filoni di ricerca del professor Boitani – politiche fiscali e monetarie in una prospettiva europea; regolamentazione, concorrenza, antitrust; trasporti; etica ed economia – e ben messo in luce da Ignazio Visco nel suo intervento “I tempi sono cambiati: note di economia e politica”. «Con Andrea c’è una consonanza di idee, che risiede non tanto nella critica al mainstream, quanto a un’attenzione ai fatti della vita», ha osservato Visco. «Un’attenzione alla realtà che, non è quella continua e perfetta riassunta nei modelli, bensì quella dell’eterogeneità, delle differenze degli agenti economici. Infatti, un punto interessante della sua teoria, su cui in futuro bisognerà sempre più insistere, sta nello stretto legame da lui individuato tra macroeconomia e disuguaglianza».
Partendo da questa prospettiva, Visco ha offerto la sua interessante chiave di lettura dell’attuale contesto soggetto, dalla fine della Guerra Fredda a oggi, a straordinari cambiamenti. Basti pensare alla globalizzazione, all’innovazione tecnologica, alla demografia, alla digitalizzazione: grandi trasformazioni che hanno certamente generato ricchezza, con il commercio quadruplicato, il PIL mondiale pro capite raddoppiato (addirittura in Cina 14 volte), la povertà estrema scesa da 2 miliardi a 700 milioni. Enormi benefici da cui, però, una fetta consistente della popolazione mondiale è rimasta ancora esclusa. Una situazione, secondo Visco, il cui colpevole, ancora prima che in Trump, va ricercato in quanti hanno determinato una distribuzione della ricchezza tale da non consentire a tutti di beneficiare dell’apertura dei mercati e della straordinaria innovazione post-guerra fredda, ma facendo concentrare opportunità e benessere nelle mani di pochi.
Di fronte a questo scenario, le questioni da affrontare, aperte già prima del Trump-2, restano sostanzialmente ancora due: disuguaglianze interne e potere di mercato, le eterogeneità di cui parla Andrea Boitani. E che, oggi, però vanno lette anche alla luce della politica dei dazi intrapresa dalla Casa Bianca, di cui prima o poi sul medio e lungo periodo si potrebbero vedere effetti recessivi.