«Le transizioni sono già in atto: le stiamo vivendo, ci siamo dentro e non sono reversibili. Sappiamo che vanno affrontate. Questo ci impone di aggiornare i nostri strumenti e le lenti interpretative». Daniela Fumarola, da segretario generale della CISL, ha piena consapevolezza delle trasformazioni che stanno investendo il mondo del lavoro. Parole, le sue, che hanno subito toccato il nervo scoperto del tema “Il lavoro in transizione”, scelto per inaugurare la prima edizione del Forum Alumni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Una giornata di confronto che, promossa dall’Ateneo e dall’Associazione Alumni Cattolica – Ludovico Necchi, ha riunito nei chiostri di largo Gemelli laureate e laureati delle quattro sedi dell’Ateneo. Provenienti da ogni parte d’Italia, numerosi alumni e alumnae, sabato 25 ottobre hanno accolto l’invito a riflettere insieme sulle sfide del lavoro, presenti e future, dando così il via a un «percorso condiviso», «un’avventura» - per riprendere le parole del prorettore vicario Anna Maria Fellegara - che ha aperto i lavori del Forum.
A salire con lei sul palco due ospiti d’eccezione, entrambi alumni dell’Ateneo: oltre a Daniela Fumarola, Giuseppe Argirò, amministratore delegato della Compagnia Valdostana delle Acque e Vicepresidente di Elettricità Futura. «La nostra famiglia di laureati è una comunità disseminata nel mondo. Con questo evento vogliamo segnare un momento storico per una maggiore consapevolezza del ruolo che l’Università Cattolica è chiamata a svolgere nelle organizzazioni in cui si esprimono le nostre competenze», ha ricordato Fellegara, introducendo i due testimoni che dalla propria prospettiva professionale hanno offerto uno sguardo concreto sul lavoro che cambia, che chiede nuove competenze, nuovi diritti, nuove responsabilità.
«Il Forum vuole essere un’occasione annuale per ritrovarci e ascoltarci», ha detto Andrea Patanè, presidente Alumni Cattolica - Associazione Ludovico Necchi, spiegando lo spirito dell’iniziativa nata per condividere visioni, esperienze e best practices, anche in chiave intergenerazionale. Uno spazio di confronto e di idee per approfondire, secondo le specificità disciplinari delle 12 Facoltà - cifra distintiva dell’Ateneo - questioni cruciali del nostro tempo. «Ci ritroviamo perché, come quando ci siamo iscritti all’università, sentiamo l’esigenza di dare risposte al cambiamento, a partire dall’ascolto del punto di vista dell’altro», ha aggiunto Patanè.