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Piano Africa, il sostegno del Mur al progetto Atlantis

16 ottobre 2025

Piano Africa, il sostegno del Mur al progetto Atlantis

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L’Università Cattolica del Sacro Cuore è una delle quattro università italiane, su 21 partecipanti a un bando ministeriale, che riceverà un finanziamento da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) per iniziative educative transnazionali con Paesi africani nell’ambito del Piano Mattei e del G7 “Research Capacity Building with Africa”- RCA. Atlantis - acronimo di Advancing Learning and Academic Networks for Transformation, Innovation & Sustainability - è il nome del progetto vincitore del bando, con referente scientifico il professore Mario Molteni, affiancato dal professore Giacomo Ciambotti e curato dal Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale (CeSI).

L’Università Cattolica è capofila di un partenariato che coinvolge università italiane, istituzioni accademiche ed enti di ricerca dei Paesi membri del G7, nonché istituzioni accademiche ed enti di ricerca africani e Cattedre Unesco o reti Unitwin/Unesco in Africa. A ciascuno dei quattro progetti finanziati il Mur assegnerà 250 mila euro, per un importo complessivo di 1 milione di euro. 

«Con questa iniziativa rafforziamo il legame tra il sistema universitario italiano e quello africano, investendo sulla cooperazione scientifica e sulla formazione di qualità. I quattro progetti rappresentano un modello concreto di come la ricerca e l’alta formazione possano diventare strumenti di sviluppo condiviso e sostenibile» sostiene il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. «La collaborazione con istituzioni accademiche africane è una scelta di visione strategica. Questo approccio testimonia la volontà di costruire un partenariato autentico, fondato sul rispetto reciproco e sulla condivisione di obiettivi comuni. Con l’Università Cattolica del Sacro Cuore abbiamo condiviso il principio che investire nella formazione e nella ricerca in Africa significa investire nel futuro globale, nella stabilità e nello sviluppo di un continente con cui l'Italia ha legami storici, culturali ed economici profondi», prosegue il ministro. «La stella polare di riferimento è il Piano Mattei, che rappresenta per l'Italia uno strumento fondamentale per rinnovare e consolidare i rapporti con l'Africa su basi paritarie e di reciproco beneficio. È questa la strada che continueremo a percorrere con determinazione».  

«Siamo onorati di questo finanziamento per il quale ringraziamo vivamente il ministro Bernini» afferma il rettore Elena Beccalli. «È un segno tangibile che il Piano Africa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, avviato circa un anno fa, sta ottenendo ampi riconoscimenti pubblici e si sta affermando come catalizzatore di nuove iniziative. Il progetto contribuisce alla creazione di ecosistemi innovativi e sostenibili in Africa e rappresenta un’iniziativa di rilevanza strategica in linea con gli obiettivi del Piano Mattei. Esso rafforza il ruolo delle università italiane come protagoniste attive nella trasformazione della conoscenza scientifica e nella valorizzazione delle relazioni con i partner africani, promuovendo uno sviluppo sostenibile e integrale. Allo stesso tempo, favorisce l’integrazione della cultura africana in modelli imprenditoriali innovativi, potenziando l’efficacia delle azioni previste dal Piano Mattei nel rispondere alle sfide sociali e ambientali. Infine, consolida la leadership della cooperazione italiana come attore strategico nel promuovere l’imprenditorialità locale e nel sostenere i governi africani e le agenzie internazionali. Dunque, una prospettiva basata su un approccio bottom-up piuttosto che top-down che consente di lavorare con i paesi africani piuttosto che per i paesi africani, facendoli partecipi nel definire i problemi e nel proporre soluzioni». 

Atlantis affronta le grandi sfide sociali e ambientali. Il progetto promuove l’educazione innovativa, le collaborazioni di ricerca e la mobilità accademica per creare ecosistemi sostenibili tra Africa e Italia attraverso tre strumenti: consentire a studiosi italiani e africani di scambiarsi conoscenze e co-progettare percorsi di insegnamento e ricerca per migliorare i curricula accademici; implementare programmi avanzati di formazione in Italia e in Africa per imprenditori sostenibili e sviluppatori di ecosistemi; diffondere la conoscenza tra gli attori dell’ecosistema in altri Paesi africani tramite una piattaforma digitale e una conferenza per accademici e professionisti. Queste attività si concentrano su tre tematiche specifiche, Tecnologie Emergenti, Blue & Green Economy e Imprenditorialità Sostenibile.

Partner italiani del progetto sono: Università degli Studi di Torino, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e Università Politecnica delle Marche. Vi è poi un ateneo europeo che prenderà parte alle attività, l’IAE Aix Marseille francese. Nutrita la rappresentanza di università del continente africano, che sono ben 12: Innovation University, Egitto; Addis Ababa University, Etiopia; Bair Dar University. Etiopia; St. Mary’s University, Etiopia; Jomo Kenyatta University of Agriculture and Technology, Kenya; Sultan Moulay Slimane University, Marocco; Universitè Internationale de Casablanca, Marocco; Stellenbosch University, Sud Africa; Université Centrale de Tunis, Tunisia; University of Sfax, Tunisia; University of Tunis El Manar, Tunisia, Uganda Martyrs University, Uganda.
 

 

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Redazione

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