Quando chi ne beneficia ci mette la faccia e le parole, allora sì che un progetto può ritenersi riuscito. Rachel, 27 anni e madre single di due bambini, Sabrina di 25 anni e operatrice del villaggio, ma anche Agnes, 25 anni, o ancora Moses, 22, sono solo alcune delle 2.575 persone che stanno beneficiando del progetto “Nutrire di cibo e conoscenze le comunità dei distretti di Moroto e Napak”, finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) e coordinato da Africa Mission, che si avvale della collaborazione del Cuamm per l’aspetto sanitario e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il versante agricolo e zootecnico. Il progetto, triennale, è stato presentato nell’ateneo piacentino in occasione del Dono day, insieme al libretto dal titolo “Ci vuole un seme”, realizzato da Africa Mission e Medici con l’Africa Cuamm, nel quale si raccontano le esperienze dei tanti ugandesi coinvolti.
Volti di uomini e donne di età e villaggi diversi che raccontano le loro storie, il loro passato e il loro presente, le criticità, ma anche i benefici che hanno avuto dal programma a cui l’Università Cattolica collabora tramite l’attività dei docenti Vincenzo Tabaglio e Giuseppe Bertoni, più volte recatisi in Uganda per verificare gli sviluppi dell’iniziativa. «Ci sentiamo particolarmente in sintonia con Africa Mission che in quasi 50 anni di attività si occupa di acqua, ma anche di agricoltura - spiega Tabaglio - lo fa in Karamoja dove è attivo un progetto rurale, non soltanto agricolo, che è un esempio di dono».
Cinquant’anni - che si celebreranno il prossimo anno - ripercorsi con il passo del velocista dal presidente del Movimento, don Maurizio Noberini. «Dopo un primo periodo in cui portavamo solo generi alimentari, ci si è resi conto che non bastava: bisognava aiutare anche in altro modo e così sono nati i progetti per accompagnare le persone e i villaggi». «E proprio per accompagnarli nel tempo - aggiunge - abbiamo maturato la scelta di dedicarci unicamente all’Uganda».
A delineare i numeri del progetto per quanto riguarda l’aspetto agricolo e zootecnico è stato il collaboratore del Movimento Lorenzo D’Agosta: «Sono 2.575 le persone coinvolte in un percorso di formazione incentrato sulle figure di 85 agricoltori modello, opportunamente formati per istruire i gruppi comunitari sulle tecniche base di agricoltura, allevamento, microcredito e risparmio: alcuni gruppi hanno ricevuto sementi e attrezzi agricoli per la creazione di orti dimostrativi dove applicare le abilità apprese, ad altri sono stati consegnati piccoli animali da allevare».
Dell’aspetto sanitario del progetto ha invece parlato Simone Cadorin di Medici con l’Africa Cuamm, ong attiva in otto Paesi fra cui appunto l’Uganda: «I principali obiettivi del nostro intervento sono stati: migliorare le conoscenze relative alle buone pratiche sanitarie e nutrizionali e conoscere gli attori locali nel pianificare e monitorare gli interventi sanitari. Attraverso i 9 gruppi formati e incontrati periodicamente si è messo a punto un programma di formazione su nutrizione materno-infantile in età evolutiva, nutrizione e agricoltura, salute infantile, accesso e qualità dell’acqua, igiene generale. In contemporanea sono stati supportati anche 22 centri di salute coinvolti per migliorare l’accessibilità e la qualità dei servizi nutrizionali».
Dall’aula Sigma dell’Università Cattolica è stato costruito un ponte virtuale, ma non troppo, con il Karamoja, dal momento che a chiudere la mattinata sono stati, in diretta dalla sede di Africa Mission di Moroto, il direttore Carlo Ruspantini, il responsabile Paese Pier Giorgio Lappo e i collaboratori Federico Tosca e Akena Geoffy.
Borse di studio
Durante la giornata sono stati premiati con le borsa di studio alcuni studenti particolarmente meritevoli. A consegnarle sono Marco Trevisan, preside della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Roberto Reggi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, e l’avvocato Gianguido Guidotti.
Corso di laurea triennale in Scienze agrarie (donante Fondazione di Piacenza e Vigevano): Tommaso Reghitto, Ice Iliev, Lorenzo Repetti, Damiano Mori, Benedetta Potenza, Elisa Lenotti, Giulia Pedrazzini, Camilla Dudiez, Federico Galfredi, Elena Gatto, Krystian Sopuch, Giorgia Archetto.
Corso di laurea triennale “Food Production Management” (donante Fondazione di Piacenza e Vigevano): Edoardo Martinello.
Corso di laurea triennale in “Food Processing: innovation and tradition” donato da Syngenta Spa: Rebecca Crudele, Irene Nichetti.
Premio di Laurea Professoressa Aurelia Gasparini, consegnato dall’avvocato Gianguido Guidotti: Martina Leoni.