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Arbitrato, i “Mooties” Unicatt verso il round finale

04 marzo 2021

Arbitrato, i “Mooties” Unicatt verso il round finale

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«Fare da coach agli studenti che rappresentano l’Università Cattolica al Willem C. Vis International Commercial Arbitration Moot è tra le esperienze più stimolanti e gratificanti che abbia mai vissuto. Essere coach della squadra significa guidare gli studenti durante i mesi della competizione sulla base di un costante confronto non solo intellettuale ma anche umano».

A parlare è Caterina Benini, con l’avvocato Ruggero Magagna tra gli allenatori senior della squadra capitanata dal professor Pietro Franzina, che prepara gli studenti alla più prestigiosa competizione giuridica tra università di tutto il mondo in materia di diritto dell’arbitrato e della compravendita internazionale.

La competizione consiste in un processo arbitrale simulato, in cui le squadre di ogni Ateneo, oltre 300 ogni anno, si sfidano, nel ruolo di avvocati, discutendo il caso loro assegnato davanti a collegi arbitrali.

L’attività del Vis Moot, alla quale contribuiscono anche i due junior coaches Federico Notarianni e Federico Privitera, è organizzata dall’Istituto di Studi Internazionali dell’Università Cattolica.

«Gli studenti di Giurisprudenza che formano la squadra – spiega Caterina Benini – sono selezionati sulla base del merito accademico, della conoscenza della lingua inglese e della padronanza delle materie su cui verte la competizione internazionale, ovvero il diritto degli arbitrati internazionali, il diritto internazionale privato e il diritto della compravendita internazionale dei beni».

Agli studenti scelti – in gergo Mooties – vengono assegnate delle letture preparatorie, alle quali segue un ciclo di seminari impartiti dai coaches e da professionisti italiani e stranieri sui temi della competizione. Dopo la pubblicazione online del caso giuridico, in ottobre, la preparazione degli studenti diventa più specifica e settoriale.

Curiosità, determinazione e motivazione giocano un ruolo fondamentale: «Nei primi quattro mesi della competizione – dice Caterina Benini – i Mooties sono impegnati nella scrittura in lingua inglese di due memorie legali, una per l’attore (Claimant) e l’altra per il convenuto (Respondent)».

Come racconta Martino Bruno Sioli, tra gli studenti del Vis Moot Team Cattolica, «la parte più difficile è stata la stesura della prima bozza del Memorandum for Claimant. All’inizio eravamo fuori strada, poi, grazie all’aiuto e ai consigli dei coaches e a un ottimo lavoro di squadra, ci siamo rimessi sulla retta via. Una volta terminata la seconda bozza e ricevuto il relativo feedback, ci siamo tolti un’enorme soddisfazione».

Terminata la fase degli scritti, inizia la preparazione per la fase orale che culmina con le finali di Vienna che quest’anno, a causa dell’emergenza da Covid-19, si svolgeranno online dal 26 marzo al 1 aprile.

«Nella fase orale i Mooties sono chiamati ad assumere i panni degli avvocati delle due parti del giudizio – prosegue Caterina Benini – esponendo argomenti in fatto ed in diritto dinnanzi a tribunali arbitrali composti da rinomati accademici e professionisti».

Per arrivare al Willem C. Vis International Commercial Arbitration Moot di Vienna con la giusta preparazione sono organizzati da parte di università, istituzioni arbitrali e studi legali, i cosiddetti Pre-Moot, di fatto delle simulazioni delle finali, come quella organizzata di recente (11-12 febbraio) dall’AIA – CAM (Camera arbitrale di Milano) alla quale hanno partecipato i sei studenti della Cattolica: Andrea Melchionda, Giuseppe Notari, Pietro Orlandi, Penelope Rocca, Gregorio Scrima e Martino Bruno Sioli.

«I Pre-Moot sono delle opportunità uniche per allenarsi contro altre università provenienti da tutto il mondo in vista del round finale – racconta Penelope Rocca, altra studentessa del team – nonostante la pressione prima della prova orale (non si sa mai che panel di arbitri ci si possa trovare di fronte e che genere di domande aspettarsi) e l’agitazione iniziale, il round è andato bene e siamo stati soddisfatti dei nostri argomenti legali, frutto di mesi e mesi di lavoro impegnativo, ma gratificante».

Entrare a far parte del Vis Moot Team è un’esperienza estremamente formativa, come testimoniano le parole di Giuseppe Notari, altro componente della squadra Cattolica: «Ho imparato davvero molto, come fare ricerca, che cosa vuol dire scrivere una memoria legale, per di più in inglese, e per la prima volta ho avuto l’occasione di parlare davanti a professionisti e studenti di altre università».

Oltre ai Pre-Moots organizzati dall’AIA-Cam, la squadra parteciperà anche a quelli organizzati dalla New York Fordham Law School, dalla National and Kapodistrian University di Atene, dal Centre for Arbitration and Mediation brasiliano in cooperazione con il circolo arbitrale di Amburgo e dallo Studio legale milanese ArbLit – Radicati di Brozolo, Sabatini, Benedettelli, Torsello.

«In aggiunta a questi appuntamenti – racconta Benini – la squadra sarà impegnata in diverse sessioni di allenamento con i coaches e con gli Alumni del Vis Moot Cattolica, ovvero ex Mooties che hanno rappresentato a loro volta l’Università Cattolica al Vis Moot e con gli avvocati e i collaboratori dello studio legale LCA, nostro partner nella partecipazione alla competizione».

Arrivare tra le prime 64 su un totale di oltre 350 squadre che annualmente competono al Vis Moot è l’obiettivo principale: «Il posizionamento in classifica dipende dai punteggi che i nostri Mooties otterranno nei General Rounds che si svolgono nei primi tre giorni delle finali. Se ci classifichiamo entro le prime 64 squadre, accederemo agli Elimination Rounds, fase di sfide ad eliminazione diretta che conducono fino all’identificazione del vincitore della competizione».

La vittoria non è l’unica soddisfazione. Secondo Caterina Benini il crescente interesse degli studenti conferma il forte valore educativo dell’esperienza: «Sebbene un po’ fuori dagli schemi, la partecipazione al Vis Moot è in grado di trasmettere agli studenti conoscenze e doti importantissime per il loro futuro professionale o accademico. Quindi – conclude – lunga vita al Vis Moot Unicatt!».

Un articolo di

Valentina Stefani

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