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Coding and learning nella scuola primaria e secondaria

11 novembre 2022

Coding and learning nella scuola primaria e secondaria

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Coding and Learning è il progetto presentato venerdì 11 novembre in Università Cattolica dalla facoltà di Scienze della formazione e dal Centro di ricerca sull’educazione ai media, all’innovazione e alla tecnologia (Cremit) tramite il direttore Pier Cesare Rivoltella e i professori Simona Ferrari e Michele Marangi

Si tratta di un percorso formativo, in collaborazione con ST Foundation e ong Acra, per favorire l’inclusione e le dinamiche di apprendimento oltre che lo sviluppo di sensibilità su temi sociali e culturali nella scuola primaria e secondaria di primo grado.

Il percorso, esposto dalla docente dell’Ateneo Federica Pelizzari, ha sviluppato uno specifico approccio alle potenzialità di utilizzo del coding, intrecciando tre livelli: la sua dimensione media-educativa per ripensare il rapporto con il digitale oggi, in una prospettiva di educazione civica; le sue potenzialità didattiche e operative nelle attività dirette con gli studenti, anche per trattare temi sociali e culturali; le sue prospettive di sviluppo in una logica di corresponsabilità pedagogica, che coinvolga sia gli aspetti formali che quelli informali della didattica, favorendo il protagonismo attivo di chi apprende. 

In questa direzione il coding viene utilizzato come approccio utile per favorire pensiero critico e creatività, problem solving e cooperazione. Più precisamente, infatti, oltre ad essere definito come programmazione, il coding è una metodologia didattica attiva che si pone l’obiettivo di mettere in gioco il pensiero computazionale per risolvere un problema utilizzando una strategia definita e promuovendo lo sviluppo di competenza in modo creativo ed efficace. Questa tecnica insegna a ragionare in modo logico e creativo al tempo stesso permettendo ai bambini di “fare” divertendosi con la propria fantasia e sviluppando una competenza digitale. 

Il progetto, attivato nell’arco di circa sei mesi, ha curato sia il training dei formatori sia l’impianto sperimentale attivato concretamente in 4 classi terze della scuola primaria e in 5 classi seconde della scuola secondaria di primo grado. 

Lo strumento del coding è risultato molto significativo nella formazione di professionisti con grande esperienza nel campo delle tecnologie, e in particolare con profili caratterizzati da studi di ingegneria. Elementi chiave sono stati la valorizzazione delle competenze formali e informali di ciascuno e il continuo stimolo a rendere tutta l’equipe consapevole delle proprie capacità e potenzialità didattiche, facendo in modo che le due progettazioni esecutive sperimentate nelle classi fossero ideate e articolate direttamente dai formatori, sulla base di una struttura di riferimento proposta dal Cremit. 

I dati quantitativi e qualitativi attestano non solo l’ottimo coinvolgimento e la grande capacità di entrare in ruoli differenti, ma anche la crescita della percezione delle proprie competenze formali e informali e la possibilità di identificare quali aspetti hanno funzionato meglio nelle classi e quali invece è stato necessario rielaborare e adattare per giungere a un modello praticabile e scalabile in altri contesti operativi. 

 

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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