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Covid-19, obiettivo vaccinale mancato

30 aprile 2021

Covid-19, obiettivo vaccinale mancato

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Considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid, il gap giornaliero dell’ultima settimana oscilla tra un minimo del 20% (103.367 somministrazioni) ad un massimo del 47% (234.896 somministrazioni). In particolare, considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid e il gap giornaliero medio dell’ultima settimana a livello nazionale pari al 30% (151.102 somministrazioni), sono solo 9 le Regioni al di sopra del gap giornaliero della media nazionale e che quindi somministrano più dosi settimanalmente: Basilicata (11%), Calabria (25%), Liguria (15%), Lombardia (20%), Marche (17%), PA Bolzano (27%), Sardegna (29%), Umbria (29%), Valle d’Aosta (17%).

“Nonostante il piano nazionale vaccinale anticovid illustrato a marzo sia stato un importante faro per la gestione della campagna vaccinale portando importanti benefici in poco più di un mese – afferma il professor Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS) – l’obiettivo prefissato nel piano di portare le somministrazioni giornaliere a quota 500.000 è mancato. Come vediamo dai dati, il valore medio giornaliero dell’ultima settimana si attesta a 348.898 somministrazioni, con punte di oscillazioni che sono arrivate a 397.633 somministrazioni. È molto probabile che quota 500.000 si possa facilmente raggiungere nel prossimo mese, se i ritmi vaccinali continuino in questo modo, aggiungendosi anche altre reti capillari come i farmacisti e i medici di medicina generale a pieno regime, nonché vi siano dei numeri importanti di dosi consegnate al nostro Paese.”

“I dati sulla saturazione negli ultimi 7 giorni – afferma il professor Cicchetti – mostrano segnali incoraggianti circa la saturazione delle terapie intensive: l’occupazione dei posti letto di area critica è diminuita del 7,7% punti percentuali se consideriamo la dotazione di posti letto di terapia intensiva PRE DL 34/2020 e di 4,7 punti percentuali se consideriamo la dotazione di posti letto di terapia intensiva POST DL 34/2020. La conseguenza più evidenze – continua il Professor Cicchetti - è che si sta progressivamente riducendo il ricorso alla capacità strutturale di posti letto di terapia intensiva. Al 26 aprile, infatti, solo Lombardia, Calabria e Molise avevano esaurito la capacità extra e stavano, quindi, attingendo a quella strutturale. Si riduce del’ 4,2% l’occupazione dei posti letto di Area non critica, ovvero dei posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia. A livello nazionale il tasso di saturazione dei posti letti in Area Non Critica si attesta al 31,99% con 3 regioni (Puglia, Calabria e Piemonte) che hanno superato la soglia di sovraccarico del 40%.”

È quanto emerso dalla 50ma puntata dell’Instant Report Covid-19, un'iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-CoV-2 a livello nazionale.

Quadro epidemiologico

In merito agli aspetti epidemiologici si confermano le differenze importanti in termini di incidenza della diffusione del Covid-19 nelle diverse Regioni che proseguono anche nella Fase 2. I dati (al 26 Aprile) mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (n = 452.812) sulla popolazione nazionale è pari a 0,76% (in diminuzione rispetto ai dati del 19/04 in cui si registrava lo 0,83%). La percentuale di casi (n= 3.971.114) sulla popolazione italiana è in sensibile aumento, passando dal 6,50% al 6,66%.

L’incidenza settimanale corrisponde al numero di nuovi casi emersi nell’ambito della popolazione regionale nell’intervallo di tempo considerato. È stata individuata, come riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 7 giorni tra il 16 ed il 22 novembre 2020 i nuovi casi, a livello nazionale, sono stati 366 ogni 100.000 residenti. La settimana appena trascorsa evidenzia un calo dell’incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 134 ogni 100.000 residenti.

Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione si registra in PA Bolzano (13,31%), Friuli-Venezia Giulia (8,67%), in Val d’Aosta (8,59%) ma è in Campania (1,61%) e Puglia (1,23%) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni, e con un media nazionale pari a 0,76% (in calo rispetto ai dati del 19/04).

Dal report #25 è stata analizzata la prevalenza periodale che corrisponde alla proporzione della popolazione regionale che si è trovata ad essere positiva al virus nell’intervallo di tempo considerato (casi già positivi all’inizio del periodo più nuovi casi emersi nel corso del periodo). È stata individuata, come soglia di riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: la settimana tra il 22 ed il 28 novembre è ad oggi il periodo in cui si è registrata la massima prevalenza periodale in Italia (1.612 casi ogni 100.000 residenti), mentre nell’ultima settimana la prevalenza periodale in Italia è pari a 944 casi ogni 100.000 residenti, in calo rispetto alla settimana precedente.

Dal report #21, si introduce una nuova analisi in termini di monitoraggio della prevalenza derivante dal confronto negli ultimi mesi (Prevalenza periodale del 28 marzo – 26 aprile e del 26 febbraio – 27 marzo per 100.000 abitanti) si denota come nella maggior parte delle regioni tale indice abbia subito una lieve diminuzione. Le Regioni con una prevalenza periodale più alta nell’ultimo mese sono Campania (2.600) e l’Emilia-Romagna (2.404). In particolare, il valore nazionale della prevalenza di periodo è diminuito passando da 1.724 (nel periodo 26 febbraio – 27 marzo) a 1.697 (nel periodo 28 marzo – 26 aprile).

Letalità (rapporto decessi su positivi)

Nell’ultima settimana il dato più elevato si registra in Valle d’Aosta pari a 10,84 x 1.000 e in Liguria pari a 6,50 x 1.000, nonostante siano ben lontani dal valore massimo registrato a marzo; la letalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari al 3,39 per 1.000 (in calo rispetto alla scorsa settimana analizzata 3,56 x 1.000).

Mortalità (rapporto decessi su popolazione)

Nell’ultima settimana, la mortalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari a 3,20% (in calo rispetto alla scorsa settimana analizzata 3,61%). Il dato più elevato si registra in Valle d’Aosta al 10,40% seguito da Puglia al 5,39%.

Indice di positività settimanale

L’indice di positività al test misura, su base settimanale, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi soggetti sottoposti al test. L’indicatore differisce dall’indice di positività calcolato su base giornaliera, che valuta invece, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi tamponi effettuati, e comprende anche i tamponi effettuati per il monitoraggio del decorso clinico e l’eventuale attestazione della risoluzione dell’infezione. In particolare, l’indice registra un valore massimo del 41,21% in Puglia e del 35,40% nella P.A. di Trento. In Italia l’indice di positività al test è pari al 14,08%: risulta positivo, dunque, circa 1 paziente su 7 nuovi soggetti testati, in calo rispetto alla settimana precedente.

Andamento dell’età dei contagi

È stato analizzato l’andamento dell’età dei contagi dal 24 agosto 2020 ad oggi. Si nota che i contagi tra gli over-70 sono passati dal 7,2% di tutti i nuovi contagi, nel periodo 24 agosto - 6 settembre, all’essere il 18,2%, nel periodo 30 novembre - 13 dicembre (picco massimo), per poi scendere al 16,4% nel periodo 28 dicembre – 10 gennaio 2021, riprendere l’incremento nel periodo 4 gennaio – 17 gennaio al 16,70% e nel periodo 11 gennaio – 24 gennaio al 16,80% e scendere al 12,1% nel periodo 22 febbraio – 07 marzo, per poi ritornare a risalire nel periodo 22 marzo – 04 aprile al 13,2% e scendere al 12,2% nell’ultimo periodo considerato (5-18 aprile 2021).

Nuova pressione per setting assistenziale (Domicilio, terapia medica, terapia intensiva, x 100.000 ab): 20 - 26 aprile 2021

È stato avviato il monitoraggio della distribuzione per setting della nuova pressione (aggiuntiva o sottrattiva) che il sistema sanitario ha registrato nella settimana appena trascorsa. Si può notare come nella settimana appena trascorsa la maggiore parte della nuova pressione si sia tradotta in nuovi casi isolati a domicilio. Nel complesso, in Italia, ci sono stati -45,24 isolati a domicilio ogni 100.000 abitanti, -4,39 ricoveri ordinari ogni 100.000 abitanti e -0,51 ricoveri intensivi ogni 100.000 abitanti.

Tamponi molecolari e tamponi antigenici

Dal report #37 si è avviato il monitoraggio del confronto tra il numero di tamponi molecolari e il numero di tamponi antigenici per 1.000 abitanti. La Regione associata ad un numero maggiore di tamponi antigenici realizzati risulti essere la P.A di Bolzano (68,33 per 1.000 abitanti), mentre la Regione associata ad un numero maggiore di tamponi molecolari realizzati risulti essere il Friuli-Venezia Giulia (23,66 per 1.000 abitanti). A livello nazionale, il numero di nuovi tamponi molecolari settimanali è pari a 16,22 per 1.000 abitanti mentre il numero di nuovi tamponi antigenici è pari a 12,90 per 1.000 abitanti.

Terapia intensiva

Nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva

Dal report #33 è stato avviato il monitoraggio dei nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva (x 100.000 ab.). Il valore medio registrato nel contesto italiano è pari a 1,77 x 100.000 ab. (in calo rispetto alla settimana precedente pari a 2,24). Le regioni che hanno evidenziato più ingressi nel setting assistenziale della terapia intensiva durante l’ultima settimana sono la Val d’Aosta (4,00 x 100.000 ab.), la Puglia (2,55 x 100.000 ab.) e la Toscana (2,44 x 100.000 ab.).

Tassi di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva e di Area Non Critica al 26 aprile 2021

L’indicatore mette in relazione il tasso di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva con il tasso di saturazione dei posti letto in Area Non Critica. Le soglie del 30% e del 40% sono individuate dal D.M. del 30/4/2020 come quelle oltre le quali vi è un sovraccarico rispettivamente per la Terapia Intensiva e per l’Area Non Critica. Si può notare come grazie queste soglie il grafico si divida in quattro quadranti: nel primo si posizionano tutte quelle regioni che hanno superato sia la soglia relativa al tasso di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva che quella relativa al tasso di saturazione dei posti letto in Area Non Critica, nel secondo si posizionano le regioni che superano solo la soglia relativa all’Area Non Critica, nel terzo sono presenti le regioni non a rischio di sovraccarico e nel quarto le regioni a rischio di sovraccarico relativamente alla sola Terapia Intensiva. Al 26 aprile 2021 due regioni (Puglia e Piemonte) si posizionano nel primo quadrante avendo superato entrambe le soglie di sovraccarico. A livello nazionale, la Regione Puglia registra il valore più alto in riferimento sia al tasso di saturazione in Area Non Critica che in Terapia Intensiva. Campania, Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Sardegna, Friuli - Venezia Giulia, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, P.A. di Trento e P.A. di Bolzano non sono a rischio di sovraccarico in nessuna delle due aree oggetto di valutazione, posizionandosi, quindi, nel terzo quadrante.

Andamento vaccinazioni Covid-19 in Italia

Nuovi punti di somministrazione attivati dal 20 al 27 aprile 2021

È stato avviato il monitoraggio dei nuovi punti di somministrazione territoriali ed ospedalieri attivati nell’ultima settimana. Negli ultimi sette giorni, la regione Puglia ha attivato un numero notevole di punti di somministrazione (29) seguita dal Lazio (12), dalla Toscana (8) e dal Piemonte (7).  Al contrario, in Basilicata, Campania, Lombardia, Marche, Molise, P.A. di Trento, Sardegna e Valle D’Aosta non risultano nuovi punti di somministrazione.

Residenti per punti di somministrazione

Si monitora al 27 aprile 2021 il rapporto tra la popolazione residente e il numero punti di somministrazione (territoriali ed ospedalieri) per ciascuna regione. La regione Puglia ha il rapporto più basso: in media ogni punto vaccinale ha in carico circa 6523 residenti, seguita dalla Liguria con 8910 residenti. Al contrario, la regione Lombardia e Campania hanno il valore più alto, con un rapporto pari a 76004 residenti per la Lombardia e 94.790 per la Campania.

Punti di somministrazione territoriali e ospedalieri al 27 aprile 2021

È stato avviato il monitoraggio dei i punti di somministrazione territoriali ed ospedalieri per ciascuna regione. La regione Puglia presenta un maggior numero di punti di somministrazione territoriali (460) seguita dal Veneto (148), dalla Toscana (164) e dall’Emilia Romagna (141). Al contrario, la regione Sicilia registra un numero maggiori di punti di somministrazione ospedalieri (125) seguita dalla Lombardia (112) e dal Lazio (87).

Numero medio di somministrazioni per punto vaccinale al 27 aprile 2021

È stato analizzato il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni effettuate da ciascun punto di somministrazione regionale. Il valore più alto dell’indicatore si registra in Campania, dove ciascun punto di somministrazione ha effettuato circa 30869 vaccini. Valori alti dell’indicatore si riscontrano anche in Lombardia (26485) e Molise (21508). Al contrario il suddetto indicatore rivela un basso rapporto tra vaccini inoculati e punti di somministrazione in Puglia (2412) ed in Trentino-Alto Adige (1978).

Numero medio di somministrazioni per punto vaccinale dal 20 al 27 aprile 2021

È stato analizzato il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni per punto di somministrazione nell’ultima settimana. Negli ultimi 7 giorni, le regioni che hanno effettuato il maggior numero di inoculazioni per punto di somministrazione sono state: la Lombardia (4784), la Campania (4730) e il Molise (2561). Al contrario, la Puglia (358), la Liguria (577) e l’Umbria (892) sono le regioni che, per punto di somministrazione, hanno registrano il numero più basso di somministrazioni.

Prime dosi/Popolazione residente per fascia di età (x 100 ab.)* al 27 aprile 2021

A livello nazionale si registrano le seguenti percentuali per le fasce di età considerate: 16-19 anni (1,03%), 20-49 anni (11,30%), 50-69 (20,56%), 70-79 (53,26%), over 80 anni (86,36%). La media nazionale (che considera la fascia di età maggiore di 16 anni) è pari al 25,17%.

Percentuale di copertura delle fasce di popolazione (1° dose) al 27 aprile 2021

È stato avviato il monitoraggio della percentuale di copertura delle fasce di popolazione stratificate per età riguardo la prima dose vaccinale. Dal grafico si evince come il Veneto, la Toscana e la Liguria abbiano vaccinato la quota maggiore di over 80 nel contesto nazionale. La Sicilia rappresenta la regione con la percentuale minore in termini di copertura vaccinale della popolazione più anziana (66%).

Dosi Somministrate/Dosi Consegnate/Popolazione residente (x 100 ab.) al 27 aprile 2021

È stata avviato il monitoraggio relativo alla correlazione tra dosi somministrate, dosi consegnate rispetto alla popolazione residente. Il grafico mostra la correlazione tra dosi somministrate, dosi consegnate rispetto alla popolazione residente. Dal grafico si evince come le regioni Campania, Puglia, Lombardia, Veneto, Umbria, Marche, Piemonte, Emilia-Romagna, Molise, Liguria e Lombardia rappresentano le regioni il cui rapporto tra dosi somministrate rispetto a quelle consegnate è superiore al valore medio nazionale.

Somministrazioni totali (1°/2° dose)/Popolazione residente (x 100 ab.) al 27 aprile 2021

Sono state analizzate le somministrazioni totali (1°e 2°dose) in rapporto alla popolazione residente stratificata per il vaccino somministrato. In tutte le regioni italiane il vaccino Pfizer è stato somministrato in percentuali maggiori rispetto a quelli di AstraZeneca o di Moderna o di Janssen.

Stato dell’arte vaccinazioni in riferimento all’obiettivo del 22 Settembre 2021 dell’UE

Dal report #42 si avvia il monitoraggio dello stato dell’arte delle persone vaccinate (a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino) alla luce del target fissato dall’UE in riferimento alla data del 22 Settembre 2021, data in cui l’UE chiede ai Paesi membri di raggiungere l’obiettivo del 70% della popolazione adulta. Ad oggi sono state vaccinate il 19,42% dell’obiettivo dei circa 29 milioni da raggiungere al 22 Settembre 2021, pari a 5.568.648 persone vaccinate.

Distribuzione settimanale dei vaccini (I somministrazione, II somministrazione, «in frigorifero») valore cumulato – Tutti i vaccini

Il grafico rappresenta l’andamento della distribuzione settimanale dei vaccini covid-19 mostrando le percentuali di vaccini somministrati come prima dose, vaccini somministrati come seconda dose e vaccini «in frigorifero». Nella settimana 19-25 aprile le I somministrazioni sono pari a 12.590.469 (63,4%), le II somministrazioni sono pari a 5.219.074 (26,3%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 2.044.377 (10,3%).

Analizzando i sottogruppi dei vaccini emerge il seguente scenario.

Per i vaccini Pfizer/BioNTech le I somministrazioni sono pari a 7.777.919 (57,9%), le II somministrazioni sono pari a 4.866.174 (36,3%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 778.147 (5,8%).

Per i vaccini Moderna le I somministrazioni sono pari a 889.208 (51,6%), le II somministrazioni sono pari a 350.162 (20,3%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 482.530 (28,0%).

Per i vaccini AstraZeneca le I somministrazioni sono pari a 3.911.165 (86,3%), le II somministrazioni sono pari a 2.738 (0,1%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 616.077 (13,6%).

Per i vaccini Janssen al 18 aprile le I somministrazioni sono pari a 12.177 (6,8%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 167.623 (93,2%).

Stato dell’arte vaccinazioni in riferimento all’obiettivo del 30 settembre 2021 del Piano Vaccinale Anticovid

Dal report #45 si avvia il monitoraggio dello stato dell’arte delle persone vaccinate (a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino) alla data del 30 Settembre 2021, data in cui il Piano Vaccinale Anticovid pone di raggiungere l’obiettivo del 80% della popolazione vaccinata. Ad oggi sono state vaccinate il 13,56% dell’obiettivo dei 41 milioni da raggiungere al 30 Settembre 2021, pari a 5.568.648 persone vaccinate.

Capacità giornaliera di somministrazione a livello nazionale dei vaccini - settimana 19 - 25 aprile 2021

Dal report #45 si avvia il monitoraggio della capacità giornaliera di somministrazione a livello nazionale dei vaccini. Considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid, il gap giornaliero dell’ultima settimana oscilla tra un minimo del 20% (102.367 somministrazioni) ad un massimo del 47% (234.896 somministrazioni).

Capacità media settimanale di somministrazione a livello nazionale dei vaccini - settimana 19 - 25 aprile 2021

Dal report #45 si avvia il monitoraggio della capacità media settimanale di somministrazione a livello nazionale dei vaccini. Considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid, il gap giornaliero medio dell’ultima settimana è pari al 30% (151.102 somministrazioni), in quanto la capacità media settimanale di somministrazioni giornaliere è stata pari a 348.898 somministrazioni, di cui 246.068 sono prima dose e 102.830 sono seconda dose.

Capacità media settimanale di somministrazione a livello regionale dei vaccini - settimana 19 - 25 aprile 2021

Dal report #45 si avvia il monitoraggio capacità media settimanale di somministrazione a livello regionale dei vaccini. Considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid e il gap giornaliero medio dell’ultima settimana a livello nazionale pari al 30% (151.102 somministrazioni), sono solo 9 le Regioni al di sopra del gap giornaliero della media nazionale e che quindi somministrano più dosi settimanalmente: Basilicata (11%), Calabria (25%), Liguria (15%), Lombardia (20%), Marche (17%), PA Bolzano (27%), Sardegna (29%), Umbria (29%), Valle d’Aosta (17%).

Somministrazioni totali / N° punti somministrazione / Popolazione residente

Dal report #48 si avvia il monitoraggio del rapporto tra il numero dei centri vaccinali (2.252 in Italia, sia territoriali che ospedalieri) e la popolazione residente (rappresentata in scala logaritmica); si osserva una prevedibile linearità nel rapporto tra le due grandezze, con le Regioni più popolose che dispongono di più centri vaccinali rispetto a quelle con un minor numero di residenti. In aggiunta, nelle dimensioni della sfera dell’indicatore, il grafico enfatizza una terza dimensione, il numero di vaccinazioni effettuate (sia prima che seconda dose) in rapporto alla popolazione residente. Come si può vedere, anche in Regioni paragonabili per popolazione e numero di centri vaccinali, le sfere delle somministrazioni assumono dimensioni piuttosto differenti (es. Veneto e Sicilia).

Andamento vaccinazioni Covid-19 nei Paesi Membri dell’UE

Somministrazioni vaccini / PIL reale pro capite (x 100.000 abitanti) nei Paesi UE al 14 aprile 2021

È stato analizzato il rapporto tra il numero di somministrazioni dei vaccini rispetto al PIL reale pro capite (x 100.000 abitanti) nei Paesi Membri dell’Unione Europea. Il valore medio Ue delle somministrazioni è pari a 30.393 x 100.000 abitanti, il valore dell’Italia è pari a 30.602 x 100.000 abitanti, maggiore della media europea.

Un articolo di

Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari

Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari

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