Collocare l’attività economica e la ricerca del guadagno individuali nella prospettiva del bene comune. Quella che il rettore Franco Anelli ha proposto in larga parte del discorso inaugurale del Dies Academicus della sede di Brescia giovedì 14 marzo è una riflessione sul «senso e la necessità dello sforzo educativo che l’Università Cattolica si propone con il nuovo corso di laurea in Business & Finance».
Alle motivazioni dell’attivazione della triennale in inglese, promossa a Brescia dalle Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative e di Economia e Giurisprudenza - che porta così a nove le facoltà operanti nella sede - il rettore ha dedicato gran parte del suo intervento.
Riferendosi all’avvio del corso nel prossimo anno accademico, il professor Anelli ha detto che «il passo può sembrare ardito», considerata la storia della sede bresciana, che il coordinatore per le strategie di sviluppo della sede Mario Taccolini ha ripercorso nell’avvicinarsi dei sessant’anni dall’avvio. Ma, ha continuato il rettore Anelli «esprime una profonda continuità nella vocazione che ispira la presenza dell’Università Cattolica in questo territorio. C’è infatti un legame forte fra le originarie istanze che stimolarono la nascita della Sede, imperniata sulle scienze pedagogiche, e l’attenzione che il nuovo corso di laurea riserverà alle discipline economiche, aziendalistiche e finanziarie: una continuità che risiede nella convinzione che solo una sintesi profonda tra cultura e economia possa innescare attività orientate al bene comune in qualunque campo dell’agire sociale».
Di rapporto necessario e intrinseco fra morale ed economia ha parlato anche Antonio Patuelli, presidente Associazione Italiana Bancaria, secondo cui c’è una reciprocità importante tra i due ambiti. «L’economia come luogo di creazione di ricchezza non fine a sé stessa, ma come mezzo per l’incremento dello sviluppo, del progresso, dei più alti gradi di civilizzazione, in cui l’elemento qualitativo supera quello quantitativo. La Dottrina sociale della Chiesa critica giustamente “l’egoismo miope e limitato al corto termine”».