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“Essere parte del Piano”

22 maggio 2024

“Essere parte del Piano”

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Il 22 maggio è la Giornata mondiale delle Biodiversità, in questa data nel 1992 le Nazioni Unite hanno adottato la “Convenzione per la Diversità biologica” al fine di tutelare la diversità biologica, l’utilizzazione durevole dei suoi elementi e la giusta ripartizione dei vantaggi derivanti dallo sfruttamento delle risorse genetiche.

“Essere parte del Piano” è il tema scelto per l’edizione 2024 della Giornata, ed è un invito ad attuare azioni per arrestare la perdita di biodiversità; il professor Edoardo Puglisi, docente di Microbiologia agraria alla Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica, ci spiega perché mai come oggi la biodiversità è così a rischio.

Una definizione comune di biodiversità è quella di variabilità degli esseri viventi, e di come questi (animali, piante, microorganismi) cambino nel corso del tempo e da un ambiente all’altro. Si tratta quindi di un concetto dinamico, che ci dà l’idea della capacità degli organismi viventi tutti di adattarsi alle variazioni ambientali. 

Tra le cause di variazione, tuttavia, quelle dovute alle attività dell’uomo negli ultimi secoli sono diventate preponderanti e stanno causando un forte declino della biodiversità. Esempi di tali attività includono la cementificazione, lo sfruttamento intensivo dei suoli, l’inquinamento chimico nelle sue diverse forme, i cambiamenti climatici indotti dall’uomo, lo sfruttamento intensivo delle risorse biologiche marine e terrestri. 

Tali impatti determinano una perdita netta di biodiversità, in quanto specie viventi scompaiono prima di avere la capacità di adattarsi, o prima che l’uomo abbia avuto la possibilità di mettere in atto azioni per la loro sopravvivenza. I numeri indicano una perdita di biodiversità variabile dal -30 al -90%, con un tasso di estinzione dalle 10 alle 10000 volte maggiore rispetto a quello che sarebbe dovuto a cause naturali.

Perché è sempre più importante quindi preservare la biodiversità?
«Di fonte allo scenario e ai numeri sopra descritti possiamo e dobbiamo chiederci: per quale motivo occorre preservare la biodiversità? I motivi sono sicuramente tanti, e vanno da quelli più utilitaristici a quelli di carattere etico. A mio avviso, la risposta migliore è data dalla definizione data sopra di biodiversità, ovvero la capacità dei viventi di adattarsi ai cambiamenti. Se guardiamo al mondo con gli occhi della Scienza, ovvero osserviamo con lenti darwiniane, capiamo che le forme di vita oggi esistenti sono la risultante di un processo di selezione che ha individuato con successo la loro capacità di adattarsi alle condizioni dell’ambiente; se così non fosse stato si sarebbero già estinte per cause naturali. Ecco allora che la biodiversità rappresenta il modo in cui le comunità biologiche, incluso l’uomo, hanno la possibilità di vivere, prosperare e affrontare i cambiamenti».

Qualche esempio?
«La biodiversità è di fatto alla base della larga parte delle funzioni degli ecosistemi, inclusi quelli agro-alimentari che sono alla base della nostra vita. Una lista necessariamente non esaustiva di queste funzioni include la produttività e la salute delle colture agrarie, i cicli dei nutrienti nei terreni, le fermentazioni degli alimenti, la mitigazione dell’effetto serra, il controllo delle pandemie, la qualità dei suoli, delle acque e dell’aria. La ricerca in questo senso ci indica chiaramente come sia necessario preservare più organismi coinvolti in un determinato processo, in quanto è anche dalla ridondanza di funzioni svolte da organismi diversi tra loro in termini di esigenze ambientali che dipende la nostra capacità di fare fronte alle sfide di un mondo che cambia anche e soprattutto a causa nostra». 

Che cosa si può fare per salvare la biodiversità? 
«La tutela della biodiversità parte dalla sua conoscenza. Una volta che capiamo quali ruoli svolge o potrà svolgere un determinato organismo al variare delle condizioni ecco che possiamo definire opportune strategie per tutelarlo. Numerosi esempi di ricerche di tutela delle biodiversità sono in corso presso il nostro Ateneo, ed in particolar modo presso la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari ed ambientali».

«Dal punto di vista agrario, botanici e zoologi sono coinvolti nello studio di diverse varietà di piante e animali, con particolare attenzione a quelle varietà che sono in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici o alle malattie; microbiologi isolano e studiano ceppi di batteri e funghi in grado di promuovere la crescita delle piante in condizioni ad esempio di siccità e di caldo estremo. Dal punto di vista alimentare invece diversi studi riguardano le proprietà nutrizionali di diversi alimenti, mentre il microbioma degli alimenti fermentati piuttosto che dell’uomo o degli animali di allevamento è studiato per trovare o tutelare ceppi benefici di interesse e per garantire la sicurezza degli alimenti. Infine le ricerche di carattere ambientale si concentrano sulla biodiversità di piante e microorganismi in grado di degradare sostanze inquinanti o di ridurre le emissioni di gas serra dai terreni. Chiaramente tali attività risultano di maggiore impatto quando sono inserite all’interno di grandi progetti».

E attualmente l’Università Cattolica del Sacro Cuore è parte attiva di numerosi progetti internazionali e nazionali sulla biodiversità...  
«Tra questi è importante ricordare la partecipazione al National Biodiversity Future Centre (NBFC) finanziato dal PNRR - riunitosi il 20 ed il 21 maggio scorso a Palermo - proprio in occasione della Giornata mondiale della biodiversità che si celebra il 22 maggio. Le attività della Cattolica all’interno del NBFC sono da me coordinate e riguardano - tra le altre cose - lo studio di diverse specie di interesse quali granchi, trote, corbezzoli e tartufi, la valutazione di microrganismi utili per la riduzione dei nitrati delle acque, sino ad uno studio multidisciplinare con la Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative volto a quantificare il valore finanziario della biodiversità dei terreni agricoli».

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

Graziana Gabbianelli

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