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Fraternità universale, il contributo della Cattolica

20 settembre 2021

Fraternità universale, il contributo della Cattolica

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Il ruolo dei docenti universitari alla luce del Patto educativo globale voluto da Papa Francesco, l’utilizzo attuale e le future prospettive della Dad, la costruzione di nuovi percorsi formativi adeguati ai tempi nuovi: su questi temi il 16 settembre si sono confrontati nel webinar Il contributo dell’Università Cattolica allo sviluppo della fraternità universale Luis Navarro, rettore della Pontificia Università Santa Croce e Presidente di CRUIPRO (la conferenza dei rettori delle università pontificie), Andrea Vicini, teologo morale del Boston College, Professor of Bioethics - Co-chair network Catholic Theological Ethics in the World Church e referente del progetto SACRU, Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sollecitati dalle considerazioni e dalle domande di Giovanni Marseguerra, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e delegato rettorale per l’offerta formativa.

La tavola rotonda, organizzata in collaborazione con gli Alumni dell’Ateneo, ha costituito la conclusione del seminario di quattro giorni tradizionalmente organizzato dal Centro Pastorale all’inizio delle attività accademiche coinvolgendo i docenti di teologia e gli assistenti pastorali.

Aprendo l’incontro, monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha dato le coordinate della conversazione tratte dal magistero di Papa Francesco nelle encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti, e nella costituzione apostolica Veritatis Gaudium, alla luce dell’approfondimento teologico svolto nei giorni precedenti. Ha poi precisato che «il confronto odierno ha un orizzonte più ampio rispetto al nostro Ateneo, grazie alla presenza del rettore Navarro, presidente dell’organismo che riunisce le facoltà ecclesiastiche che porta lo sguardo della chiesa universale su questo tema, e il professor Vicini che porta l’esperienza anglosassone con strutture, sensibilità, percorsi più ampi e articolati rispetto ai nostri orizzonti nazionali ed europei».

Aprendo gli interventi il professor Marseguerra ha fatto riferimento al patto educativo che sviluppa fratellanza universale: «Idee e conoscenze da sole non bastano, le università devono trasmettere una visione olistica della realtà per la formazione della personalità. L’Università è fatta di incontri, scambi e contaminazioni. Il ruolo dei docenti è importante se sono considerati artigiani di future generazioni con pazienza, sapienza e dedizione per creare l’uomo e la donna di domani».

Sul ruolo dei docenti il professor Navarro ha fatto presente che l’educazione ha la finalità di formare persone mature per ricostruire un tessuto di relazioni: «Non si tratta di imporre una visione ma studenti e docenti devono camminare insieme, trovare insieme soluzioni».

Gli ha fatto eco il professor Vicini per il quale «mirare alla giustizia sociale e al bene comune richiede lo sviluppo di una coscienza critica degli studenti con attenzione a discernere in modo sapiente e saggio. La condizione di studente è transitoria e permanente allo stesso tempo, così il docente deve imparare a rinnovarsi come uno studente lungo l’arco della esistenza. Triste chi non riconosce che si può imparare anche dagli studenti in un processo di condivisione di conoscenze e competenze».

Il rettore Anelli ha fatto sintesi invitando «a recuperare una saggezza e tornare ad una sapienza”. Occorre considerare che “gli studenti si aspettano dai docenti un insegnamento da parte di persone autorevoli scientificamente e attendibili per confrontarsi con le università laiche, persone che insegnino con l’esempio e se fosse necessario con le parole, secondo l’esortazione rivolta da Papa Francesco».

Questo approccio può consentire di superare le difficoltà scolastiche create dalla pandemia con la Dad. A tal proposito i relatori sono stati concordi, anche sulla parola di Papa Francesco, a considerare l’insegnamento a distanza come una attività necessaria in questo momento, ma il vero insegnamento è in presenza. Non basta inviare materiale a distanza, l’on line è una grande risorsa ma da usare bene. La Dad ha rappresentato una tecnologia non di uso comune alla quale ci si è adattati, senza conoscerne appieno potenzialità e limiti ma occorre rispondere a questa sfida in modo creativo. Per il rettore Anelli si è scontata qualche inefficienza iniziale e l’assenza di interrelazione ha reso più difficile lo svolgimento delle lezioni. Non si tratta quindi di “un generalizzato strumento sostitutivo, ma di un generalizzato strumento integrativo”.

In conclusione, quindi, quali nuovi percorsi possono ricomporre il patto educativo con le giovani generazioni e stimolarne la creatività? Per il professor Navarro si tratta di arricchire la persona con nuovi curricula di materie umanistiche, per crescere e per trasmettere i valori perenni dell’umanità. Il professor Vicini ha indicato un approccio multi e transdisciplinare sia a livello universitario che dopo: sapere e ricerca non sono ambiti separati dalla realtà, le scienze umane contribuiscono ad una formazione virtuosa e la cura della casa comune richiede la collaborazione di tutti, l’opzione preferenziale per gli ultimi, soluzioni tecnologiche sostenibili per diventare più umani insieme. Praticamente si tratta di difendere la nostra identità culturale nel dare un lavoro o permettere un lavoro alle giovani generazioni, come ha detto il rettore Anelli in conclusione del webinar.

Un impegno gravoso ma stimolante per l’Università Cattolica nel favorire la fraternità universale.

Un articolo di

Agostino Picicco

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