Si chiamano Pepper, Nao, Giraff, Tessa e Sophia, sono i robot sociali disponibili oggi per svolgere attività di supporto e di interazione sociale nei contesti di cura in particolare degli anziani e delle persone sole.
Si è parlato del valore dell’innovazione tecnologica attraverso i robot e dei benefici che questa può portare ai sistemi sanitari e al welfare durante il seminario internazionale "Healthcare robotics and welfare technology", promosso lo scorso 23 giugno in Università Cattolica a Milano. Patrocinato dal Dipartimento di Psicologia, l'evento è stato organizzato dall'Unità di Ricerca sulla Teoria della Mente, diretta dalla professoressa Antonella Marchetti, direttore del Dipartimento, e dall'Unità di ricerca in psicologia e robotica nel ciclo di vita (PsyRoLife), diretta dalla professoressa Cinzia Di Dio e dal dottor Federico Manzi.
Questa iniziativa è nata dalla fruttuosa collaborazione tra i gruppi di ricerca dell’Università Cattolica e della Norwegian University of Science and Technology (NTNU) che hanno collaborato in uno scambio di conoscenze ed evidenziato l’importanza di un approccio sistemico e cross-culturale nel trattare tematiche delicate come le tecnologie per la salute e il benessere.
Gli esperti hanno discusso su come conciliare le necessità delle persone bisognose di cura con lo sviluppo della robotica sociale e come integrare questi servizi tecnologici in modo da supportare le richieste sempre più pressanti al sistema sanitario, considerando l'invecchiamento progressivo della popolazione.
Il professor Artur Serrano ha presentato la "vita segreta" dei principali robot sociali attualmente esistenti, progettati per fornire servizi di supporto e di interazione sociale, soprattutto alle persone anziane e sole. Come si diceva, tra i robot menzionati vi sono Pepper, Nao, Giraff, Tessa e l'umanoide Sophia. Questi robot comunicativi sono programmabili per rispondere a richieste specifiche e possono svolgere diverse funzioni, come ricordare l'assunzione di farmaci e appuntamenti o agire come trainer per esercizi cognitivi e motori. Tuttavia, è importante sottolineare che tali strumenti sono ancora in fase di perfezionamento e presentano alcune limitazioni legate alla produzione, alla sensibilità dei dati trasmessi e alla necessità di una connessione internet stabile.
Al centro dell’intervento del professore Roger A. Søraa sono state le sfide nel conciliare la tecnologia con il contesto socio-culturale e l'importanza di una mediazione efficace per garantire un'adeguata integrazione dei robot nel tessuto familiare. Il docente ha sottolineato la richiesta di supporto da parte del sistema sanitario norvegese e il potenziale apporto dei robot sociali che non mirano a sostituire l'operato umano, ma a fornire un supporto al personale sanitario al fine di massimizzare i benefici per i pazienti. Tuttavia, ci sono limiti intrinseci alla natura dei robot, come la comprensione e la risposta ai diversi dialetti presenti in una nazione, oltre alla necessità di operare in sinergia con le altre tecnologie già esistenti.
La dottoranda Silvia Ecclesia ha offerto un interessante punto di vista sulle diverse percezioni che gli esseri umani hanno dei robot sociali e sul ruolo che essi possono svolgere nella società. È emerso che le rappresentazioni letterarie e cinematografiche spesso creano aspettative e paure distorte rispetto alla realtà dei robot. Questo aspetto è cruciale da esplorare, poiché influenza l'accettazione e l'integrazione dei robot nel contesto sociale. Un esempio positivo di accoglienza di un robot sociale è stato presentato da Cecilie Campbell e Viviann Maridal del Comune di Ålesund, che hanno raccontato l'esperienza positiva di Pepper nel guidare gruppi di persone con demenza durante esercizi di ginnastica dolce. Il Pepper è stato accolto positivamente e ha svolto il ruolo di motivatore per i partecipanti.
Kristil Håland, ceo di Jodacare AS, ha illustrato come la tecnologia possa fornire un supporto significativo agli operatori sanitari. Il dispositivo JodaPRO, indossabile come un cerchietto, è dotato di una telecamera controllata vocalmente che consente il monitoraggio in tempo reale dei pazienti. Le immagini vengono trasmesse al personale medico e infermieristico presso il centro operativo, consentendo consulenze immediate sia in situazioni di emergenza sia per operazioni sanitarie di routine. Questo strumento è vantaggioso per paramedici e infermieri che lavorano a domicilio, offrendo loro la possibilità di confrontarsi con i medici in tempo reale per scegliere il trattamento più efficace per ciascun paziente.
I prossimi passi per un’integrazione efficace dei robot nei sistemi sanitari dei Paesi e nel welfare riguardano una stretta collaborazione tra enti e agenzie pubbliche e private. Si è auspicata la creazione di un network più ampio che faciliti l'organizzazione, la distribuzione e la gestione di "buone tecnologie" per migliorare l'assistenza e le cure già esistenti.