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Il futuro del Paese passa anche da un’immigrazione dignitosa

20 settembre 2023

Il futuro del Paese passa anche da un’immigrazione dignitosa

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Elaborare insieme alle aziende un progetto nazionale in grado di favorire un’immigrazione adeguata nei numeri e dignitosa nelle modalità. E che per essere tale deve poter contare su formazione e investimenti economici. È stato questo il leitmotiv dell’incontro convegno “Un’immigrazione dignitosa dall'Africa per il lavoro e il futuro dell’Italia”, nato come un momento di riflessione per portare un contributo concreto alla politica e all’economia italiana, anche in vista dell’elaborazione del Piano Mattei da parte del Governo. L’iniziativa, che si è tenuta martedì 19 settembre all’Università Cattolica, è stata promossa dalla E4Impact Foundation, da anni impegnata per rendere operative partnership win-win tra aziende italiane e africane.

Un momento di confronto e scambio di idee per lavorare su proposte concrete che siano a beneficio tanto dell’Italia quanto dell’Africa, oltre che in grado di sostenere le realtà italiane di diversi settori che rischiano di dover rallentare le proprie attività per carenza di personale. Con un chiaro obiettivo: valutare la possibilità di pianificare un’immigrazione coordinata con le imprese, identificando con precisione le professionalità richieste dal mercato e, di conseguenza, il percorso formativo necessario a preparare le persone che giungeranno in Italia. Un aspetto quest’ultimo che coincide con la mission della E4Impact Foundation. Nata da uno spin-off dell’Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica (Altis), dalla sua istituzione a oggi è presente in 20 paesi africani con programmi di formazione imprenditoriale, acceleratori di impresa e molteplici progetti, ha formato oltre 6.000 imprenditori africani formati e ha creato un’ampia rete di rapporti istituzionali e contatti con business network locali.

«Il tema dell’immigrazione ha a che fare con la situazione politica, con le scelte che il Paese deve compiere, con la gestione del business ma anche con la formazione e con l’educazione», ha dichiarato Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica, aprendo i lavori del dibattito. «Oltre dieci anni fa è stata data all’Università Cattolica la possibilità di partecipare alla costituzione di E4Impact Foundation, una iniziativa che tramite l’azione congiunta di università e imprese ha consentito di consolidare un modello significativo, favorendo la costruzione di competenze imprenditoriali in Africa. L’Università Cattolica, infatti, vuole essere in prima linea su questo fronte, offrendo un contributo che è innanzitutto di analisi e di riflessione, ma che non si ferma ad esso perché intende inoltrarsi nell’elaborazione di proposte concrete dando vita ad azioni sul campo. I risultati ottenuti fino ad oggi sono molto positivi e ci incoraggiano ad andare avanti, nella consapevolezza di operare su un terreno dove il lavoro da fare è ancora tanto».
 

 

 

Un lavoro che nel suo piccolo già da alcuni anni E4Impact Foundation porta avanti. «È il nostro contributo per creare le basi per lavorare a un progetto che sia in grado di far fronte all’emergenza lavorativa di cui sta soffrendo l’intero sistema economico italiano, ha spiegato Letizia Moratti, presidente della Fondazione. «Infatti, il nostro Paese invecchia come pochi altri al mondo e la maggioranza dei giovani presenti non ritengono interessanti per loro tanti lavori dignitosi, indispensabili per il funzionamento delle nostre imprese. Pertanto, l’Italia è chiamata ad agire su tre leve complementari, ovvero occupabilità, natalità e immigrazione. È necessario garantire equi salari, attività manuali e di servizio, ridare dignità culturale e sociale, favorire le politiche per il contrasto all'invecchiamento-spopolamento e assicurare l’immigrazione dignitosa. Sono estremamente convinta che giustizia sociale e sviluppo economico possono e devono andare insieme. Per questo guardo con molta attenzione al lavoro avviato dal nostro Governo a livello europeo e per il coinvolgimento delle Nazioni Unite sul tema dell’immigrazione dall’Africa».

Insomma, una strategia win-win dalla quale traggono beneficio tanto i migranti e le loro famiglie quanto le imprese italiane e lo Stato italiano, che ha bisogno di creare le condizioni per un equilibrio demografico in grado di contribuire ai fabbisogni del sistema pensionistico.

Tante le voci che si sono alternate durante il dibattito per raccontare il loro punto di vista e le loro esperienze. Oltre a rappresentanti di imprese e organizzazioni italiane come Webuild, Gruppo San Donato, Consorzio del Parmigiano Reggiano e Confapi, sono intervenuti, tra gli altri, Stefania Congia, Direzione Generale dell'Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e Roberto Mengoni, del Ministero degli Esteri.

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Redazione

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