NEWS | Opter

Il termometro che misura lo stato di salute delle aziende

17 febbraio 2021

Il termometro che misura lo stato di salute delle aziende

Condividi su:

Si sa che lo shock dovuto alla pandemia di Covid-19 ha avuto forti ripercussioni sulle imprese e le attività economiche. Ma quanto e in che misura ha inciso nei diversi settori? 

La risposta arriva dal I.S.M. – Indice Sintetico Manifatturiero, uno strumento che restituisce con un unico valore lo stato di salute delle società di capitali attive nell’industria e definisce la mappa del rischio delle stesse. Si tratta di un modello innovativo, che potrà essere applicato senza restrizioni geografiche a tutte le aziende manifatturiere, nato dalla collaborazione fra il Centro Studi Confindustria Brescia e l’Osservatorio per il Territorio (OpTer) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.  

L’indice è stato per la prima volta applicato alla imprese manifatturiere bresciane per testare e valutare in un unico valore, lo stato di salute delle società di capitali attive nell’industria. Per il 2019 (ultimo anno per cui sono disponibili i bilanci) il modello dipinge un made in Brescia complessivamente «sano», e tuttavia, la segmentazione dei risultati per settore e classe dimensionale mettendo in luce una certa eterogeneità, destinata verosimilmente a intensificarsi nel prossimo futuro. 

I ricercatori hanno sviluppato, mediante appropriate tecniche statistiche, un modello che è stato utilizzato su 2.905 società di capitali manifatturiere bresciane, capaci di produrre un fatturato complessivo di 34,5 miliardi di euro e un valore aggiunto pari a 8,6 miliardi. L’obiettivo è stato quello di fornire a ognuna di loro un unico punteggio, capace di sintetizzare il relativo stato di salute economico-finanziaria. 

Un altro dato significativo che è emerso è che le aziende bresciane hanno affrontato la crisi del 2020 partendo da una situazione più solida rispetto a quanto avvenne nel 2009 davanti alla grande recessione; negli ultimi 12 anni, in particolare, è cresciuta la patrimonializzazione delle imprese della nostra provincia.

«Oggi più che mai – aggiunge Giovanni Marseguerra, docente di Economia Politica presso l’Università Cattolica e Direttore di OpTer – è cruciale accrescere e intensificare la collaborazione tra Università e associazioni imprenditoriali e del mondo del lavoro per consentire alle nostre imprese di superare l’odierna crisi sanitaria, economica, sociale, ambientale, e agganciare una ripresa che ancora stenta ad arrivare. La partnership, sempre più consolidata, tra Università Cattolica e Confindustria Brescia si pone in questa prospettiva e si propone di mettere a sistema competenze economico-quantitative e conoscenza del tessuto economico locale per costruire schemi e modelli, interpretativi e previsivi, dell’evoluzione delle variabili economiche in modo da fornire uno strumento di accompagnamento e supporto al sistema produttivo bresciano».

La ricerca non si è però fermata al 2019 ma ha applicato il modello al 2020 sulla base di alcuni possibili scenari che potrebbero caratterizzare l’evoluzione delle variabili di Conto Economico. Anche se in tutti gli scenari considerati il modello prevede un inevitabile e diffuso peggioramento dello score per l’industria bresciana, tuttavia i risultati delineano un sistema manifatturiero che, nonostante le evidenti difficoltà di questi mesi, appare complessivamente reggere l’urto della crisi. Si tratta di una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per la tenuta sociale dell’intero territorio.

Ne è convinto Giuseppe Pasini, Presidente di Confindustria Brescia: «L’I.S.M. rappresenta uno strumento di alto livello, innovativo e fondamentale per le nostre aziende associate, che grazie ad esso potranno affrontare il futuro con una maggiore consapevolezza della loro situazione economica e patrimoniale. La recente crisi legata alla pandemia da Covid-19 ci ha insegnato quanto questi aspetti siano fondamentali, a maggior ragione in un decennio come quello che ci attende, ricco di sfide da vincere. Grazie alla collaborazione con l’Università Cattolica, che si rinnova e prosegue, potremo quindi essere ancor di più in prima fila a fianco del sistema imprenditoriale bresciano, implementando una già ricca offerta che vede Confindustria Brescia impegnata anche nel progetto Brescia Regeneration, con l’obiettivo di tracciare i possibili scenari futuri dell’economia bresciana».

Le attività legate allo sviluppo del modello non sono concluse poiché il progetto è in continua evoluzione. Sono in lavorazione alcuni affinamenti, anche volti a replicare l’iniziativa negli anni a venire. La volontà è di rendere la pubblicazione dello score per l’industria bresciana un momento ricorrente: un appuntamento, destinato non solo agli addetti ai lavori, in cui monitorare puntualmente lo stato di salute dell’industria bresciana. Tali passaggi beneficeranno della  complementarietà delle competenze in campo, nonché della profonda conoscenza del tessuto economico locale che caratterizza la partnership tra Confindustria Brescia e Università Cattolica.  

Un articolo di

Antonella Olivari

Antonella Olivari

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti