L’Africa nel mondo contemporaneo. Questo il tema centrale di un convegno promosso dall’Università Cattolica e organizzato dai docenti ell'Ateneo Paolo Borruso e Beatrice Nicolini. Un incontro nato da alcune riflessioni sullo stato dell’arte della storia dell’Africa in Italia, in stretta connessione con quella coloniale e post-coloniale. Ciò è stato motivato dalla recente scomparsa di due importanti studiosi: Gian Paolo Calchi Novati (2017) e Angelo Del Boca (2021), fondamentali figure di riferimento per la storiografia africanistica. L’obiettivo principale del convegno è stato quello di delineare possibili sviluppi, prospettive, aperture di nuovi orizzonti e strumenti di ricerca e analisi sull’Africa contemporanea, focalizzando sui contenuti più significativi dei percorsi di Del Boca e Calchi Novati, le loro convergenze e difformità.
Si è trattato di approcci diversi, derivati dalla loro esperienza personale all'origine dei loro percorsi e studi: Del Boca, già giovane partigiano nella Resistenza emiliana, poi giornalista appassionato, attento alle vicende contemporanee e alle convulse trasformazioni della decolonizzazione africana, autore della prima opera storica sul colonialismo italiano, sia liberale che fascista, uscito da un “silenzio” storiografico, a metterne in luce i meccanismi e i misfatti, e a porre in discussione la lettura indulgente della letteratura coloniale; Calchi Novati, di formazione accademica, rappresentativo di una generazione di studiosi impegnati nel riportare, in Italia e fuori, l’attenzione sul Sud del mondo e sugli studi africanistici negli anni delle indipendenze, affrontando la storia dell’Africa contemporanea su terreni e aree diverse e sul lungo periodo.
Negli anni ‘70 e ‘80, gli studi condotti da Del Boca si basarono sulla ricerca di fonti d'archivio, testimonianze scritte e orali, letteratura e memorialistica coloniale, mentre Calchi Novati preferì un approccio multidisciplinare in costante dialogo con la metodologia della storia contemporanea, nonché con quella di altre discipline come le scienze antropologiche ed etnologiche, la geopolitica e la ricerca sul terreno. Nonostante le differenze, queste due linee di ricerca hanno dato luogo ad un dialogo costante che ha dato origine ad una serie di contributi di studiosi di successive generazioni, portando ad un notevole avanzamento della storia dell'Africa in Italia. In particolare, sono state scoperte dinamiche sconosciute dell'occupazione coloniale e dell'evoluzione dei regimi postcoloniali nei territori che furono ex possedimenti italiani in Corno d'Africa e in Libia. Calchi Novati ha inoltre concentrato la sua attenzione sulle crisi africane postcoloniali e sulle loro radici storiche, ponendo la storiografia italiana sull'Africa in relazione con dibattiti internazionali di grande portata.
Le relazioni presentate dagli studiosi provenienti da tutta Italia sono state interessanti, poiché hanno discusso insieme agli studenti del ruolo degli italiani in Africa, delle dinamiche relative al potere e alla costruzione dello stato, delle economie africane legate alle risorse naturali, nonché della necessità di superare i numerosi "isolamenti" che affliggono sia gli studiosi africanisti sia il continente.
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