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L’Infermieristica della Cattolica vola a Philadelphia

26 settembre 2024

L’Infermieristica della Cattolica vola a Philadelphia

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Dal 1° al 31 luglio 2024 alcuni studenti del Corso di laurea in Infermieristica della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica hanno trascorso un periodo di tirocinio presso l’ospedale principale della Thomas Jefferson University (TJU) a Philadelphia, USA: una prima volta che, in considerazione degli accordi collaborativi tra i due Atenei, intende rendere questa esperienza internazionale parte del curriculum formativo.

Gli studenti dell’Università Cattolica sono stati affiancati da due tutor di TJU e hanno svolto attività in turni giornalieri alternati ad alcuni elementi di formazione teorica erogati presso il Jefferson College of Nursing.

CattolicaNews ha raccolto il racconto di questa importante esperienza.


Desideriamo esprimere la nostra più sincera gratitudine all'Università Cattolica del Sacro Cuore per averci concesso l'opportunità di partecipare all'esperienza formativa presso la Jefferson University. Questo periodo di studio e di crescita professionale è stato per noi di grande importanza, arricchendo non solo il nostro bagaglio di conoscenze, ma anche lo sviluppo personale sotto molteplici aspetti.

Durante il mese trascorso presso la Jefferson University di Philadephia, abbiamo avuto la possibilità di frequentare corsi di notevole rilevanza, tenuti da docenti di grande esperienza nel settore, a partire dalle molteplici giornate trascorse presso laboratori altamente specializzati, fino ad arrivare alle attività cliniche nei reparti di degenza ordinaria, pronto soccorso, centri di riabilitazione e le svariate visite a musei scientifici. La varietà e la qualità dell’offerta formativa ci hanno permesso di approfondire le competenze inerenti al nostro campo di studi, acquisendo nuove prospettive e metodologie che certamente influenzeranno il percorso accademico e professionale futuro.

In particolare, le attività pratiche in aula e le giornate trascorse in ospedale, ci hanno offerto l'opportunità di confrontarci con problematiche reali, sviluppando un approccio critico ancora più specifico riguardo la risoluzione dei problemi, e tutto questo ci ha resi più consapevoli dell'importanza della continua innovazione e dell'apprendimento come parte integrante della nostra futura carriera, ma soprattutto dell’importanza della ricerca in ambito scientifico.

Un articolo di

Claudia Campi, Elisa D’Ambrosio, Samuel Francesco Greco, Ludovica Salvadei

Claudia Campi, Elisa D’Ambrosio, Samuel Francesco Greco, Ludovica Salvadei

Studenti della Facoltà di Medicina e chirurgia - Università Cattolica

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Oltre all'importante aspetto accademico, questa esperienza ci ha arricchiti dal punto di vista personale e umano. Vivere in un contesto internazionale, interagendo quotidianamente con studenti provenienti da diverse culture e con punti di vista differenti, ci ha permesso di sviluppare una maggiore apertura mentale e capacità di adattamento, che sappiamo essere punti cardine presenti alla base di questa professione.

Inoltre, abbiamo migliorato quelle che sono le capacità di comunicazione e relazione, imparando a collaborare in team multiculturali, dove la gestione delle differenze linguistiche e culturali ha rappresentato una sfida formativa di grande valore. Potersi anche solo relazionare con pazienti di un’altra cultura è stata per noi un’esperienza memorabile, così come lo è stato altrettanto il calore e l’inclusività che ci è stata riservata dall’intera università, dal personale sanitario e dai pazienti stessi.

Questa esperienza ci ha inoltre permesso di valutare le differenze tra il nostro Sistema Sanitario e quello americano, a partire dalla figura infermieristica negli Stati Uniti e le sue varie sfaccettature, dal Nurse Practitioner al Nurse Anesthetist, e le diverse ma altrettanto efficaci, modalità di suddivisione del lavoro organizzativo e clinico nell’equipe. Lo stesso vale per l’operato del personale sanitario nelle terapie intensive e nel pronto soccorso, che mette in risalto le differenze tra l’approccio italiano e quello statunitense, entrambi con i loro punti di forza.


Tutto lo staff del College of Nursing è sempre stato disponibile nei nostri riguardi permettendoci di vivere l’esperienza al meglio e nella più “leggera” modalità. Si sono sempre mostrati interessati a quelle che potevano essere nostre richieste cercando in ogni modo di farcele vivere, sorvolando su quella che era, ed è tutt’ora, la nostra posizione da studenti. Ci hanno permesso di visitare strutture come: l’Honickman Center, il Jefferson Moss-Magee Rehabilitation Hospital e il Teresa Hu Center di Chinatown. Interagendo con il personale di queste strutture, ci siamo resi conto dei punti di forza di entrambi i sistemi sanitari. Le diverse visite a queste diverse strutture, ci hanno permesso di conoscere sia la realtà “privata” del Sistema Sanitario, che la realtà più povera. Quest’ultima ci è stata permessa dalla visita alla clinica in Chinatown, dove si apprende totalmente l’obiettivo di quella che è stata l’iniziativa: garantire l’accesso alle cure anche a coloro che non sono assicurati. Ci hanno inoltre permesso di fare una visita all’interno del loro Elisoccorso così da permetterci di comprendere le tante differenze in quelle che sono le possibilità professionali dello staff, ad esempio la loro possibilità di intubare il paziente o gestire l’ECMO durante il volo.

In conclusione, siamo profondamente grati all'Università Cattolica del Sacro Cuore e ai nostri docenti del Corso di Laurea in Infermieristica che si sono prodigati per far sì che quello che all’inizio poteva sembrare un sogno, potesse effettivamente diventare realtà e per averci permesso di vivere questa esperienza, e, soprattutto, alla Jefferson University per averci permesso di vivere questo mese nella più totale serenità e spensieratezza. Sarà sicuramente un’esperienza che ci porteremo nella nostra pratica futura da lavoratori e che consigliamo a tutti i futuri studenti.

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