Un'autentica lezione di etica e di vita, una riflessione ricca di insegnamenti sulla professione medica, sui suoi valori e significati più profondi. E' il senso dell'incontro tra il professor Antonio Gasbarrini, Ordinario di Medicina Interna all’Università Cattolica e Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche e della Unità Operativa Complessa di Medicina Interna e Gastroenterologia della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS, e gli studenti residenti nel collegio "Nuovo Joanneum" del Campus di Roma dell’Università Cattolica.
È stato lui, lunedì 8 marzo, il protagonista del nuovo appuntamento con la rassegna "Intervista a...”, nell'ambito degli incontri organizzati per offrire ai ragazzi delle occasioni di confronto con i protagonisti del mondo accademico e dei momenti di formazione. L’incontro, franco, diretto e senza filtri, si è svolto sulla piattaforma Zoom, nel rispetto delle misure per il distanziamento sociale ed il contenimento della pandemia.
Il professor Gasbarrini ha raccontato la sua esperienza professionale e di vita e soprattutto ha saputo sollecitare e tenere alto l’interesse dei partecipanti, come testimoniato dalle numerose domande rivolte dagli studenti. Soprattutto, agli aspiranti medici ha trasmesso contenuti e valori, ha dato consigli per l’approccio alla professione e per le scelte future e ha fatto emergere la propria profonda passione per la medicina e la professione che esercita, nella speranza che quanti lo hanno ascoltato sappiano farla propria e conservarla viva ed autentica nel tempo.
Prendendo spunto da una frase di san Giovanni Paolo II, “Ciascun individuo è un esperimento irripetibile nella storia dell’umanità”, si è discusso dell’approccio al paziente e dell’importanza, nella cura e nella ricerca della terapia più adatta, di essere veri ricercatori, di curare non i sintomi della malattia, ma di capire i perché, le cause che hanno portato al suo manifestarsi.
«Prima di curare i pazienti bisogna conoscere gli uomini e le donne che abbiamo dinanzi, le loro fragilità ed i loro punti di forza», ha spiegato il professor Gasbarrini. Per un medico perciò è fondamentale la consapevolezza che i malati sono tutti uno diverso dall’altro ed avere la forza ed il coraggio di entrare nelle corde del cuore del proprio paziente per creare con lui quel rapporto di fiducia e quell’empatia che hanno un peso importante nella terapia.
Curiosità, ricerca continua, attenzione alla persona umana sono i tratti che dovrebbero caratterizzare ogni medico. Anche per questo, discutendo dell’accesso alla professione e delle modalità di selezione per l’ammissione alle scuole di specialità, è stato evidenziato quanto sia importante non partire con un concetto preciso ma, prima di decidere, valutare tutte le possibilità per compiere scelte consapevoli e mature, basate sul raziocinio e sulle proprie esperienze di vita.
Nella consapevolezza che la Medicina ha delle particolarità che la rendono diversa da tutte le altre discipline, che si è sempre profondamente ignoranti ed occorre continuare a studiare sempre sapendo di avere dinanzi opportunità continue per imparare e crescere.
Non sono mancati ovviamente dei riferimenti alla più stretta attualità, quella rappresentata dalla pandemia e dall'emergenza sanitaria scatenate dal virus Sars-Cov-2 che ha cambiato la società, gli stili ed i comportamenti di vita, le relazioni interpersonali.
È stata per tutti noi un’esperienza importante, una straordinaria occasione di confronto e di crescita, con un interlocutore di grande spessore professionale e, soprattutto, dalla straordinaria disponibilità e profonda umanità. Una testimonianza concreta del valore degli appuntamenti di riflessione e formazione offerti ai propri ospiti dal collegio "Nuovo Joanneum".