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Innovazione e imprenditorialità digitale, a lezione alla Dallara

24 novembre 2023

Innovazione e imprenditorialità digitale, a lezione alla Dallara

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La Z-bike, l’handbike sviluppata da Dallara con la quale Alex Zanardi vinse le Paralimpiadi di Londra nel 2012 e di Rio de Janeiro nel 2016, è uno dei primi capolavori che incontra chi visita l’headquarter della Casa di Varano de’ Melegari. Alla base della rampa, come chiamano qui – all'inizio della Motor Valley – la lunga ascesa di gioielli che hanno fatto la storia del motorsport, c’è anche la mitica Lancia Stratos HF che vinse il Mondiale Rally dal 1974 al ’76. Un miracolo di aerodinamica nato dalla collaborazione tra il Reparto Corse diretto da Gianni Tonti e Giampaolo Dallara. Poi si sale, stairway to Heaven, fino alla BMS F188 con la quale nel 1988 Dallara entrò in Formula 1, progettando la monoposto per la scuderia di Beppe Lucchini, e si arriva fino alla Stradale, la prima Dallara non destinata alle competizioni. 

Sotto l’imponente Castello Pallavicino, sulle sponde del torrente Ceno che si prepara a immergersi nel fiume Taro, il quartier generale di Dallara è la sede di una lezione speciale del corso di laurea magistrale in Innovazione e imprenditorialità digitale. Insieme a Marco Beltrami, responsabile HR di Dallara, Luca Vescovi, responsabile del Centro di ricerca sui materiali compositi e Fabrizio Arbucci, responsabile di Digital innovation & Vehicle electronic solutions, gli studenti del corso di laurea del campus di Cremona hanno parlato di innovazione di prodotto e di processo, digital twin, intelligenza artificiale, nuove professionalità richieste e sviluppo dell’automotive. Un settore nel quale «superare un concetto consolidato per anni non significa la sua dissoluzione», perché bisogna sempre tenere presente che «sappiamo cosa facciamo oggi ma siamo consapevoli che tra sei mesi la stessa cosa dovremo farla in un altro modo». Vince, allora, chi ha nel Dna questa cultura. In pista come in azienda.

«L'innovazione è questione di talenti e di tecnologia, di persone ma anche di investimenti finanziari» commenta Fabio Antoldi, coordinatore del corso di laurea. «Alla Dallara, un’azienda nella quale la proprietà è rappresentata da una persona che ha passione, gli studenti lo hanno percepito chiaramente grazie a questa splendida lezione manageriale organizzata da Andrea Mattioli». Del resto, come l’ingegner Dallara ha voluto mettere in evidenza proprio all’inizio di quella rampa, «progettare automobili da competizione è una professione bellissima» perché «ti costringe al confronto, ti impone il riconoscimento del valore dei tuoi concorrenti, ti stimola a migliorarti in caso di sconfitta. Ti dà il piacere di continuare a imparare».

Un articolo di

Francesco Berlucchi

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