Il Parco Culturale Ecclesiale Terre di Passo motore di sviluppo capace di mettere a sistema quel patrimonio che fa di Piacenza un interessante e innovativo laboratorio per il turismo culturale religioso e sostenibile. È questo l’ambizioso obiettivo della Fondazione ETS, di cui l'Università Cattolica punta a essere il primo socio partecipante, nata per dare gambe al Parco “Terre di Passo”. Il sistema territoriale e la cornice pastorale ideati cioè per promuovere il patrimonio storico, artistico, culturale e religioso della Diocesi di Piacenza-Bobbio. Un patrimonio di non meno di 700 edifici di culto, 90mila beni artistici e 10 musei raggiungibili in maniera “dolce” attraverso il Cammino di San Colombano, la Via degli Abati e la Via Francigena che si incrociano su quasi 4 mila chilometri quadrati di territorio abbracciati dalla Diocesi.
I risultati della ricerca che ha ispirato la nascita del Parco, condotta da un gruppo di lavoro del campus piacentino di Università Cattolica coordinato da Anna Gianfreda, docente di diritto ecclesiastico e diritto canonico, sono stati illustrati durante un convegno ospitato nell’ateneo.
«Un progetto che ci ha impegnati per tre anni e ha visto il coinvolgimento di tutti gli atenei dell’Emilia-Romagna e di altri enti regionali pubblici e privati» ha ricordato Gianfreda. Allo studio, che rientra nel progetto Ecosister (Ecosistema Territoriale di Innovazione dell’Emilia-Romagna verso la Transizione Ecologica) finanziato con fondi Pnrr, hanno lavorato giuristi del Dipartimento di Scienze Giuridiche, esperti del Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali e la Diocesi.
«Un progetto – ha sottolineato il preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza Marco Allena – importante, che dimostra come in Emilia Romagna le cose funzionino». Il gruppo di lavoro della Cattolica dopo aver messo le basi per la costituzione del primo Parco Ecclesiale nato in regione ora guarda oltre.
«Pensiamo – ha annunciato Giuseppe Maria Chizzoniti, docente di diritto canonico e diritto ecclesiastico – a una scuola di alta formazione per esperti del turismo e dei cammini religiosi, in accordo con il Parco da poco costituito con la nostra consulenza, e a un centro studi per fare di Piacenza un riferimento nazionale».
Il gruppo di lavoro si è focalizzato sull’ecosistema turistico e religioso, sui territori attraversati a livello locale dal Cammino di San Colombano e sull’impatto in termini di ricadute turistiche, economiche, sociali e culturali. Ricadute dimostrate dal fatto, come ha rilevato il direttore di Smea Edoardo Fornari, componente del gruppo di ricerca, che nel solo 2023 in Italia 150 mila persone hanno intrapreso i cammini religiosi con un milione e mezzo di pernottamenti per un costo medio tra i 40 e i 50 euro a notte.
Una leva, il turismo religioso, che secondo Anna Gianfreda «può fare crescere la comunità a livello culturale e può essere motore di coesione sociale». A patto però di mettere a sistema quel patrimonio che grazie alla sua valenza spirituale, pastorale, culturale e comunitaria attrae turismo sostenibile.
Patrimonio che il Parco Ecclesiale Culturale Terre di Passo, illustrato da Giulia Mazzoni, custodisce e che la neonata Fondazione di partecipazione Ets mira a promuovere. «Il Parco funzionerà – ha detto il direttore dell’ufficio beni culturali della diocesi Manuel Ferrari – con la collaborazione di enti locali, parrocchie, associazioni, privati al fine di avere un’offerta turistica strutturata».
«Dare forza e vita a questa Fondazione va nel senso di supportare la comunità» ha aggiunto il vescovo monsignor Adriano Cevolotto. «Senza la presenza della società civile questa iniziativa non decollerà» ha sottolineato Chizzoniti all’indirizzo della platea a cui è stato rivolto l’invito ad aderire. Tra i presenti Raffaele Chiappa presidente di Confcommercio, l’assessore alla cultura del comune di Piacenza Christian Fiazza, il vicepresidente della Fondazione Piacenza Vigevano Mario Magnelli, il presidente dell’Opera della Cattedrale di Piacenza Giovanni Struzzola, il consigliere provinciale Jonathan Papamarenghi. In apertura hanno portato i saluti il consigliere regionale Lodovico Albasi insieme al direttore di sede Angelo Manfredini.