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Arte, percorsi e testi: l’Università Cattolica per l’Anniversario della Liberazione

29 aprile 2025

Arte, percorsi e testi: l’Università Cattolica per l’Anniversario della Liberazione

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Un disegno dalla storia emozionante, una mostra con foto, documenti e filmati e un testo che ripercorre uno degli episodi chiave della storia d'Italia. Sono questi i tre contributi dell'Università Cattolica per l'80° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo, che si è celebrato venerdì 25 aprile. Una data fondamentale perché la Resistenza antifascista rappresenta uno dei pilastri della Costituzione repubblicana.

Come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del suo discorso per le celebrazioni del 2025 «l’aspirazione profonda del popolo italiano, dopo le guerre del fascismo, era la pace. Il regime aveva reso costume degli italiani la guerra come condizione normale: non la guerra per la vita ma la vita per la guerra. La Resistenza si pose l’obiettivo di raggiungere la pace come condizione normale delle relazioni fra popoli».

«Non ci può essere pace soltanto per alcuni - ha ricordato il Capo dello Stato - benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, agli altri. È la grande lezione che ci ha consegnato Papa Francesco che nella sua Fratelli tutti, ci ha esortato a superare "conflitti anacronistici" ricordandoci che "ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte…". Ecco perché è sempre tempo di Resistenza, ecco perché sono sempre attuali i valori che l’hanno ispirata».

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Redazione

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In occasione dell'80° Anniversario della Liberazione, il campus di Brescia dell'Università Cattolica presenta la mostra "Brescia è libera (1945-2025)", visitabile fino al 2 maggio nel corridoio Montini della sede di via Trieste. L'esposizione, curata dalle Raccolte Storiche con testi del professor Rolando Anni e le grafiche di Alessandro Tami, offre un percorso attraverso fotografie, documenti e filmati dell'Archivio storico della Resistenza bresciana e dell'Età contemporanea (AREC) che raccontano gli scontri tra il 25 e il 28 aprile 1945, culminati con l'arrivo delle truppe americane. Tra i materiali, un video inedito dell'Istituto Luce mostra l'ingresso degli Alleati a Brescia e nei dintorni, tra cui Montichiari e Palazzolo sull’Oglio. La mostra include anche una mappa dei luoghi chiave della liberazione e un omaggio al partigiano Dario Morelli, fondatore dell'AREC.

L’arrivo degli americani a Brescia negli scatti dell’Arec e nel video ritrovato all’Istituto Luce

Una storia che merita di essere raccontata è quella di Achille Marazza (1894-1967). Uomo di fiducia di Alcide De Gasperi, nel Dopoguerra sottosegretario e poi anche ministro nei primi esecutivi presieduti dal leader democristiano ebbe un ruolo cruciale negli ultimi giorni di vita di Benito Mussolini. Su incarico del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia, fu lui a trattare con il dittatore e capo del fascismo nel tentativo di ottenerne la resa.

Come è noto, il colloquio voluto dal cardinale Ildefonso Schuster si tenne a Milano in Arcivescovado, ma non portò a nulla: Mussolini alla fine decise di non consegnarsi e di cercare riparo in Svizzera, andando così incontro al proprio destino.

25 aprile, il ruolo cruciale di Achille Marazza

Di quelle ore drammatiche Marazza (che dal 1949 al 1954 sedette anche nel Consiglio d’amministrazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) ha lasciato un dettagliato resoconto, ora edito da Interlinea a cura di Giovanni Cerruti, direttore della Fondazione Marazza di Borgomanero, con il titolo "Milano 25 aprile 1945. Con Mussolini in Arcivescovado". Per gentile concessione dell’editore a questo link ne abbiamo pubblicato un ampio stralcio in occasione dell'80° Anniversario della Liberazione.

All'interno della Chiesa del Sacro Cuore del campus di Milano dell'Università Cattolica in questi giorni è esposto un piccolo disegno del Volto di Gesù, realizzato nel lager nazista di Ebensee da Mario Morgante, un architetto triestino arrestato per il suo impegno antifascista. Usando materiali poveri — carbone, calce e cartone — Morgante decise di donare questa immagine, carica di fede e speranza, al compagno di prigionia Franco Ferrante.

Volto di Gesù, una storia di Liberazione

Il disegno, salvato dalla distruzione ordinata dalle SS, sopravvisse alla guerra. Ritrovato a un’asta di beneficenza, fu acquistato da Aldo Carpi, direttore dell’Accademia di Brera, che decise di regalarlo proprio a Ferrante, di cui era amico. Un simbolo di memoria, fede e resistenza in uno dei periodi più bui della Storia che può essere contemplato grazie all'Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti (ANED) che ha ricevuto in dono il disegno da Francesca Lodi, nipote di Ferrante, che lo ha messo a disposizione del nostro Ateneo e della sua comunità.

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