NEWS | sport

Universiadi, gli atleti dell'Università Cattolica valgono oro

29 luglio 2025

Universiadi, gli atleti dell'Università Cattolica valgono oro

Condividi su:

A vincere è lo sport universitario italiano. Che festeggia, medagliere alla mano, il primo posto in Europa davanti alla Germania padrona di casa, e il quinto assoluto (dietro a Giappone, Cina, Stati Uniti e Corea del Sud). Perché alla fine contano i numeri, e i dati fotografano il valore di una delegazione, quella azzurra ai FISU World University Games Rhine-Ruhr 2025, che ha saputo portare a casa più medaglie d’oro (14) di Gran Bretagna, Spagna e Francia messe insieme

Tra le 43 medaglie italiane alle Universiadi estive, brilla l’oro di Elena Sali, talento genuino della Canottieri Bissolati, cremonese doc, già capitana della squadra azzurra U23 di canottaggio agli Europei 2024 di Edirne, in Turchia. Classe 2002, a Duisburg Elena ha trionfato nel doppio femminile con Sara Borghi, un capolavoro costruito con un formidabile passo nella parte centrale di gara che è valso la medaglia d'oro, con quasi due secondi di vantaggio proprio sulla barca tedesca. La loro è stata una gara in crescendo, dopo un avvio in scia a Gran Bretagna e Nuova Zelanda. Tra i 500 e i 1500 metri, però, Sali e Borghi hanno scavato il solco decisivo. 

«Sapevo che potevamo vincere» racconta la studentessa di Mercati e strategie d'impresa, che si è già laureata in Cattolica un anno fa, nella triennale in Economia aziendale, campus di Santa Monica. «Non siamo partite velocissime, ma eravamo certe di avere tutto il resto della gara a disposizione, e così è stato». Chi la conosce bene, non ha dubbi. «Elena è un esempio in tutto: sport, studio e vita quotidiana, non si arrende mai» dice Gigi Arrigoni, che l’ha allenata alla Bissolati insieme a tanti altri talenti cremonesi, come la campionessa olimpica Valentina Rodini, e aggiunge: «Considerati i sacrifici, se lo merita davvero». «In Cattolica mi trovo bene, non mi regalano niente» prosegue Elena. «Vivere da pendolare tra Cremona a Milano e allenarsi è una gran fatica. Soprattutto d’inverno. Se ho tre ore di pausa tra una lezione e l’altra, vado alla Canottieri Milano ad allenarmi: bisogna ottimizzare ogni minuto».

 

Un articolo di

Francesco Berlucchi

Condividi su:


Due volte campionessa del mondo U23 nel doppio pesi leggeri, oro europeo nel 2023 e cinque volte campionessa italiana di categoria, Sali impreziosisce ulteriormente il suo palmarès con il titolo universitario, dopo l’argento nel singolo ottenuto a Chengdu, in Cina, due anni fa. Chi invece era alla sua prima Universiade, è Carlotta Ferrari, la fiorettista comasca che, da rookie, ha saputo conquistare ben due medaglie. Quella di bronzo, nella gara individuale, e l’argento a squadre, sotto gli occhi attenti di Diana Bianchedi, oro nel fioretto a squadre alle Olimpiadi di Barcellona e di Sydney, cinque volte campionessa del mondo nella stessa disciplina, oggi Chief of Strategic, planning and legacy di Fondazione Milano Cortina 2026. «È stata un’esperienza unica, si respirava un clima diverso, speciale» racconta la studentessa di Scienze e tecniche psicologiche, campus di Milano. «La cerimonia di apertura mi ha lasciato senza parole, mi sono sentita piccola piccola davanti allo stadio pieno di gente. Non oso immaginare come ci si possa sentire alle Olimpiadi». 

In attesa di provare a realizzare il sogno olimpico, la schermitrice dell’Aeronautica Militare, cresciuta alla Comense Scherma con il mito di Arianna Errigo, conferma il suo momento d’oro, a pochi mesi dalla vittoria dei Campionati italiani U23 a Salsomaggiore. Carlotta è entrata nel tabellone a eliminazione diretta dominando gli assalti con polacca Wieczorek (15-6) la coreana Park (15-9). Nei quarti di finale, ha vinto il derby con Giulia Amore (15-6), e si e fermata solo in semifinale, contro Aurora Grandis, che ha poi conquistato l'oro. Un epilogo che le è valso il bronzo individuale. «Devo essere sincera, anche questa volta sapevo di poter arrivare in fondo. Ma non è mai scontato riuscire a salire sul podio. È stato un anno importante per la mia carriera sportiva, mi ha fatto capire davvero il mio valore e sapevo di essere una delle favorite». 

Dopo il ritorno in Italia delle Universiadi invernali, a vincere, ancora una volta, è stato lo sport. Quello fatto di sacrifici quotidiani, di tante rinunce silenziose da parte di chi non sa scegliere tra università e sport, ma vuole coltivare entrambi i talenti. Proprio per questo all'Università Cattolica del Sacro Cuore c'è un programma che, già dal 2018, favorisce le condizioni necessarie per rendere l’impegno sportivo degli studenti-atleti sempre più conciliabile con la carriera universitaria. Perché alla fine contano i numeri. Quelli del programma Dual Career raccontano la storia di 203 studenti-atleti, in tutti i cinque campus dell’ateneo, e ben 100 lauree tra triennali e magistrali. Una storia che brilla più di qualunque medaglia. 
 


Photo Credits: cusi.it; canottaggio.org.

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti