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Le basi della finanza si studiano alla scuola primaria

14 marzo 2023

Le basi della finanza si studiano alla scuola primaria

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Entrare in contatto sin dalle elementari col mondo dell’economia e della finanza, agevola l’approccio al tema in età adulta e rappresenta la soluzione al disagio piscologico che molti si trovano a gestire di fronte a scelte importanti.

Nasce da queste premesse il progetto didattico sviluppato da Banca d’Italia in collaborazione con l’Università Cattolica, che punta inoltre alla formazione degli insegnanti su questo tema.

Protagonisti sono infatti gli studenti del quinto anno di Scienze della formazione primaria. Nell’ambito del tirocinio curriculare previsto all’ultimo anno hanno progettato alcune esperienze di apprendimento per ciascuna classe della scuola primaria, dalla prima alla quinta.

«La chiave è spostare l’attenzione dal concetto di economia a quello di valore. Siamo partiti dalla logica di Papa Francesco per cui la qualità dello sviluppo dei popoli dipende soprattutto dalla qualità dei beni comuni» precisa il prof. Alessandro Sacchella, referente del tirocinio.

Dalle idee degli studenti sono nati dieci progetti didattici. Quelli pensati per le classi prime insegnano i concetti di casa comune e di rispetto dei valori dei propri oggetti personali.

In seconda elementare si lavora su come ognuno debba fare la sua parte, sia a scuola che nel contesto esterno, provando ad immaginare il proprio ruolo da adulti. Le classi terze affrontano il tema del diritto all’istruzione partendo dall’art. 34, dedicato al lavoro, e dal fatto che il “lavoro” dei bambini è quello di frequentare la scuola.

In quarta il focus è il lavoro rapportato alla vita collettiva e a come la società debba dare modo ad ognuno di sviluppare le proprie competenze. Infine le classi quinte, dove viene spiegata l’importanza delle tasse che garantiscono i servizi alla collettività, dagli ospedali alle scuole gratuite.

I tirocinanti del quinto anno hanno presentato tutto questo, esperienze in classe comprese, a Marta Modonesi e Paolo Liguori di Banca d’Italia.

Per formare i bambini occorre però prima formare gli insegnanti.

In quest’ottica Banca d’Italia ha editato la Guida per gli insegnanti “Tutti per uno economia per tutti!”: un vademecum sulle tematiche con cui i bambini e i ragazzi saranno chiamati a confrontarsi nella fase matura.

Dalle fonti di reddito all’importanza di pianificare, dalle funzioni della moneta alla determinazione dei prezzi, i diversi strumenti di pagamento, l’importanza del risparmio, le varie forme di
Investimento e i finanziamenti.

L’obiettivo è aiutare i bambini a orientarsi nelle decisioni finanziarie, illustrando i concetti con un linguaggio adatto alla loro età e grazie a storie reali o realistiche che presentano risvolti economici.

Il volume, rivolto a docenti, suggerisce approfondimenti e attività utili a rendere divertente e stimolante l’apprendimento, oltre a spunti e suggerimenti per creare collegamenti fra le materie curricolari e l’educazione finanziaria.

Stando a Banca d’Italia, infatti, nel nostro Paese, il ritardo di alfabetizzazione finanziaria è particolarmente accentuato e il contributo della scuola per migliorare il livello di cultura finanziaria può essere determinante.

La formazione e gli investimenti in cultura e conoscenza, soprattutto dei più giovani, costituirebbero quindi uno dei fattori-chiave per la crescita economica e la formazione di una “cittadinanza economica consapevole”.

Un articolo di

Bianca Martinelli

Bianca Martinelli

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