Il 2021 ha registrato un deciso calo della popolazione straniera residente in provincia di Brescia (-1,8%). Non accadeva dal 2010 ed è un un dato nettamente in controtendenza rispetto agli incrementi, modesti ma sempre costanti, cui si era abituati negli anni precedenti.
La percentuale di stranieri rispetto al totale della popolazione italiana scende per la prima volta sotto al 12% (con 149.079 presenze, ovvero -8.879 rispetto al 1.1.2020), mentre aumenta la mortalità (+27% rispetto all’anno precedente) e la percentuale di stranieri ricoverati negli ospedali lombardi durante il 2020 (22%).
Con poche eccezioni, infatti, la situazione bresciana rispecchia quella italiana, caratterizzata dal ri-orientamento delle strategie di vita individuale e lavorativa da parte delle popolazioni straniere e immigrate. A raccontarlo nei dettagli è il MigraREport 2021, la ricerca annualmente condotta dal CIRMiB dell’Ateneo bresciano, che quest’anno ha fotografato i cambiamenti dettati dall’emergenza santaria.
NATALITÀ
La prima conseguenza tangibile dettata dalla pandemia mondiale riguarda il crollo del tasso di natalità che, incredibilmente, riguarda più gli stranieri che gli italiani. In Italia, complessivamente tra le coppie italiane si è registrato -17% tra il 2015 e il 2020 e un calo maggiore (-22%) hanno registrato le coppie formate da entrambi stranieri. A novembre e dicembre 2020 i nati di cittadinanza straniera sono diminuiti dell’11,4% (mentre quelli italiani del -8,8%), mentre a gennaio 2021 si è allargata la forbice tra stranieri (-23,6% di nascite) e italiani (-12,2% di nascite) e ancor più nel mese di febbraio 2021 (-18,5% contro -6,1%).
ECONOMIA & LAVORO
A non essere stata rallentata è l’attività imprenditoriale degli stranieri in provincia di Brescia che, al 31 dicembre 2020, ha fatto registrare ben 13.538 imprese straniere (+ 3,7% rispetto al 2019), costituendo l’11,5% delle imprese totali dell’imprenditoria della zona. Una quota importante.
Parimenti crescono per numero ed importi le rimesse di denaro inviato dalla provincia di Brescia all’estero (+13,3%), per un totale di 204 milioni di euro tra il 2019 e il 2020. Un aumento, si stima, causato anche dal venir meno della modalità brevi manu, a seguito delle limitazioni di viaggio e spostamenti transnazionali.
Nel 2020, rispetto all’anno precedente sono calati gli infortuni sul lavoro (compreso l’infezione da Coronavirus), ma la percentuale di infortuni accaduti a lavoratori di origine straniera sul totale degli infortunati è superiore a quella nazionale (23% a Brescia vs. 14,6% in Italia).
Questo accade in un contesto caratterizzato dal calo complessivo di rapporti di lavoro (italiani+stranieri) di circa il 10% (inferiore al valore nazionale, -18%) «sia per il parziale effetto del recente decreto Bellanova finalizzato all’emersione del lavoro nero, sia perché gli immigrati sono impiegati a maggioranza nei settori agricolo e dell’assistenza casalinga alla persona, considerati essenziali anche in epoca pandemica» spiega Maddalena Colombo, direttrice del CIRMiB dell’Università Cattolica.
ISTRUZIONE
A Brescia, molto più che in Lombardia e in Italia, continua a crescere la quota di coloro che si iscrivono ad un liceo (che ora rappresenta più del 20% delle scelte scolastiche degli stranieri) che si attesta attorno ai +1,4 punti percentuali rispetto al 2019 «segno tangibile che le scuole elementari e medie hanno operato bene e che nelle famiglie d’immigrati passa il messaggio per i cui figli possono distinguersi in percorsi diversi rispetto a quelli professionalizzanti» nota la prof.ssa Colombo.
Il riferimento particolare è alla percentuale di ragazze iscritte ai vari indirizzi di scuola superiore: è netta la superiorità numerica delle studentesse straniere nei licei (75,4%) confrontata con il 62,7% delle italiane, valore superiore a quello lombardo (67%) e nazionale (68%). I giovani stranieri iscritti agli Istituti tecnici sono 43,7%, mentre il 36,2% è all’Istituto professionale.
Il quadro generale dell’anno scolastico 2019/20 ha registrato 33.765 studenti stranieri nelle scuole statali e non statali della provincia di Brescia (+2,2% sull’a.s. precedente, cioè +700 alunni), pari al 18,5% degli studenti. Una proporzione che continua a salire (+0.5%) anche per effetto della denatalità degli italiani. L’incidenza a livello nazionale è molto più bassa: 10,5%.
NAZIONALITÀ & GENERE
Sul totale dei residenti stranieri, aumenta il peso degli Est Europei (Rumeni 81%) mentre diminuisce quello degli Africani, -0,6% (di cui a Brescia l’81% è senegalese). La popolazione straniera a Brescia è a prevalenza femminile (51,3%, +0,2% rispetto al 2020), con disparità di genere. Ad esempio: il 78,2% di chi proviene dall’Ucraina è donna, così come dalla Moldavia (67,4%); mentre gli arrivi dal Senegal sono per il 64,8% uomini, come dall’Egitto (60,7%).
La fascia di età più numerosa è quella compresa 35-49 anni (30,5% del totale, invariabile rispetto 2020), la popolazione over 65 del 12% circa, mentre i minori rappresentano il 23,5 della popolazione straniera, in calo dell'1% in 2 anni.