Nate nel 2017 con l’obbiettivo di rafforzare ulteriormente il legame già robusto tra l’attività di ricerca e l’attività didattica, le Lezioni piacentine vogliono essere una testimonianza capace di ispirare i giovani giuristi di oggi a seguire nel futuro le orme degli studiosi che si sono distinti nelle diverse discipline giuridiche. Come monsignor Juan Ignacio Arrieta, Segretario del Dicastero per i Testi legislativi della Curia romana, che in occasione della quinta edizione delle Lezioni ha consentito agli studenti di intraprendere un vero e proprio viaggio tra le fonti del diritto vaticano. Un lungo percorso che ha attraversato le vicende storico-politiche legate alle relazioni tra Chiesa cattolica e Regno d’Italia, a partire dalla risoluzione della “questione romana” avvenuta formalmente l’11 febbraio 1929 con la stipula dei Patti Lateranensi e la conseguente creazione dello Stato della Città del Vaticano.
«Discutere di “questione romana” è utile per comprendere senso e significato di uno Stato sui generis qual è la Città del Vaticano», spiega Antonio Chizzoniti, direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche. «Uno Stato dal territorio limitato e tutto rinchiuso nei confini italiani che con la sua esistenza sostiene anche l’azione internazionale della Santa Sede nel mondo. “Quel tanto di corpo che bastava per tenersi unita l’anima”, come ebbe a definirlo Pio XI il giorno della firma dei Patti Lateranensi e che oggi, grazie al magistero di Papa Francesco, vive di una rinnovata attenzione da parte della comunità internazionale, per gli aspetti finanziari, per quelli giudiziari, ma anche per la volontà di presentarlo come esempio di sviluppo sostenibile».
Le Lezioni piacentine sono un’iniziativa del Dipartimento di Scienze giuridiche e della Facoltà di Economia e Giurisprudenza della sede di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Come ricordato dalla preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza, Anna Maria Fellegara, le Lezioni rappresentano una tradizione ambiziosa per la Facoltà che ogni anno si propone di dare voce ai maestri di varie discipline che con la loro attività scientifica hanno lasciato un segno indelebile nel campo della ricerca. Gli interlocutori privilegiati sono però gli studenti ai quali viene offerto un momento di comunicazione e condivisione di conoscenze indispensabile alla loro formazione.
Tra i temi dell’incontro si affronta la risposta dello Stato della Città del Vaticano alla sfida della modernità dal punto di vista della sua organizzazione legislativa. «Molto è cambiato dalla struttura pensata a tavolino da Federico Cammeo all’indomani della firma dei Patti del Laterano con la sua predisposizione delle prime leggi che ne regolavano la vita e la produzione normativa», commenta Chizzoniti. «L’aggiornamento richiesto e portato a termine negli ultimi anni ha fatto della Città del Vaticano, pur nella sua totale dipendenza dalla figura del sovrano, il Pontefice, uno stato aperto alle innovazioni, comprese quelle legate alla digitalizzazione e all’impegno a favore della cura della casa comune. L’analisi dell'aggiornamento normativo e dell’attuale ordinamento giuridico vaticano è un’ottima occasione per illustrare agli studenti di Giurisprudenza meccanismi e strumenti che ne hanno modernizzato l’organizzazione, recependo principi quali la trasparenza e l’accountability, come ha bene spiegato monsignor Juan Ignacio Arrieta, a partire delle sue conoscenze scientifiche e dalla sua esperienza sul campo come Segretario del Dicastero per i Testi legislativi».
L’interessante ricostruzione di monsignor Arrieta muove dalla formulazione di un primo pacchetto di norme che costituiscono ancora oggi, seppur con l’intervento di successive modifiche, il cuore dell’ordinamento giuridico vaticano: la Legge Fondamentale n. I, sostituita il novembre 2000, la Legge n. II sulle fonti del diritto, sostituita l’1 ottobre 2008, la Legge n. III sulla cittadinanza e il soggiorno, sostituita il 22 febbraio 2011, la Legge n. IV sull’ordinamento amministrativo, la Legge n. V sull’ordinamento economico, commerciale professionale e la Legge n. VI di pubblica sicurezza.
«Anche alla luce della recente riforma della Curia romana portata a compimento con la Costituzione apostolica Predicate Evangelium, il Dicastero è il centro motore di tutta l’attività giuridica della Chiesa», spiega Chizzoniti. «Svolge funzioni di organismo di consulenza del Pontefice e di tutti gli uffici centrali, anche al servizio delle conferenze episcopali e delle diocesi per tutte le questioni legate all’applicazione e all’interpretazione delle norme canonico. Aver avuto la possibilità di ascoltare una lezione da parte di monsignor Arrieta è stata senz’altro una esperienza formativa. Anche rispetto agli studi canonisti che, come ricordato da Arrieta, nella nuova visione della riforma voluta da Papa Francesco vede il Dicastero impegnato nella loro promozione e diffusione».
A marcare la relazione, però, è stata proprio la spiegazione relativa alla Legge n. II sulle fonti del diritto, argomento centrale dell’ultima Lezione piacentina, che ha regalato ai presenti un’occasione per conoscere meglio il funzionamento del piccolo Stato enclave dell’Italia, arricchendo quel complesso di studi giuridici che sono alla base del percorso formativo che caratterizza il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza.