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Lo sguardo al cielo per salutare la “maestra” Elisa

29 giugno 2023

Lo sguardo al cielo per salutare la “maestra” Elisa

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“Sei la piccola stella che porto/ nei momenti in cui non ho luce”. Questa strofa della canzone Piccola stella di Ultimo racconta un po’ quello che era Elisa, una ragazza speciale che i compagni di corso descrivono come un angelo e come una maestra perché questo era il suo sogno, insegnare ai bambini, ma anche perché da lei si poteva solo imparare. A sorridere, ad ascoltare, ad essere gentili, altruisti e generosi.

Elisa era una studentessa dell’Università Cattolica che se n’è andata nel sonno a ventiquattro anni l’11 aprile, lasciando smarriti i genitori e il fratello Alessandro. Era arrivata al termine del corso di laurea magistrale in “Scienze della formazione primaria” e per questo l’Ateneo ha scelto di consegnare un attestato ai genitori giovedì 29 giugno, alla presenza del preside della Facoltà di Scienze della formazione Domenico Simeone in quanto “è risultata in possesso di tutti i requisiti necessari a presentare la domanda di ammissione all’esame di laurea”. 

La sua dipartita ha lasciato attoniti tutti, parenti e tantissimi amici, per l’abbraccio amorevole e corale che ha stretto e stringe la sua famiglia da quel giorno. Le note che risuonano nelle parole dei genitori, nei pensieri e nei racconti di docenti e amici sono leggere e inebrianti, proprio come lei che, ovunque andasse, lasciava segni di gioia e ottimismo. «E d’altronde - ha detto la mamma Carmelina - cosa potevi aspettarti da una ragazza che scriveva “La felicità è una direzione, non un luogo”?». 

La sua vita è stata piena e intensa. «Elisa aveva una sensibilità profonda - ha aggiunto la mamma -, era capace di guardare dentro alle persone e portare un po’ di luce. Amplificando e dilatando il tempo (l’abbiamo capito dopo) riusciva a trovare spazio per tutti e tutto: la famiglia, gli amici, lo studio, il divertimento, le sue passioni e i suoi interessi». 

E la colonna sonora della sua vita è stata la musica. «A ogni foto e a ogni video in cui immortalava i tanti momenti speciali sapeva abbinare la canzone giusta. La sua guida, maestra anch’ella di nome Elisa, lo sapeva così bene che durante il funerale le ha dedicato un bellissimo ricordo sulle note di Come un pittore, canzone dei Modà amata da Elisa che ha dipinto di colore la sua vita e quella di chi era intorno a lei». 

«Viveva sopra le righe, non so come dire, aveva un rapporto “superiore” con le cose materiali che venivano dopo tutto il resto» - ha detto il papà Ilario ricordando un episodio emblematico della vita di Elisa. «Quando arrivavamo in montagna io avevo sempre fretta di fare qualcosa ma lei insisteva per andare a trovare una signora novantenne e mi diceva “Papà, dieci minuti non ti costano nulla, lei è contenta e poi tu puoi continuare a lavorare”». 

Elisa aveva dalla nascita problemi di salute ma sembrava che fosse altro a guidarla nella vita, qualcosa di molto più grande della materia, qualcosa che la rendeva capace di amare in modo semplice e incondizionato. «Sembrava che si alzasse ogni giorno pensando che se ne poteva anche andare serenamente» - ha aggiunto il papà. 

E anche nelle sue parole c’era traccia di questo “oltre” che la caratterizzava. «Le cose importanti per lei erano vivere l’oggi perché la vita può cambiare da un momento all’altro, e tenere tutti insieme. Questa è la sua eredità» - ha concluso la mamma con cui Elisa aveva un legame speciale, come se fossero, oltre che madre e figlia, anche amiche e sorelle.

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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Il lascito di Elisa è condiviso anche dalla comunità universitaria che, come ha riconosciuto il papà, «l’ha fatta crescere umanamente, personalmente, e le ha fatto comprendere che poteva fare la sua parte nel mondo».

Monica Amadini, professoressa coordinatrice del Programma TOP che vede coinvolti molti studenti in azioni di tutoraggio verso ragazzi con difficoltà scolastiche di cui Elisa faceva parte, ha condiviso un messaggio di gratitudine che i diversi referenti di TOP hanno espresso in ricordo della studentessa. Elisa si stava prendendo cura di un ragazzino ucraino di 11 anni e, come hanno scritto i supervisor del Programma, Elisa era «presente, disponibile, attenta, costante», era «una persona solare, con il desiderio di mettersi in gioco, per raggiungere obiettivi di crescita personale», «aveva il sogno di diventare un’insegnante e quindi in TOP ha cercato di trasmettere la sua passione per lo studio al tutee, fornendogli ampia disponibilità». 

La stessa Elisa ha scritto: «Il mio sogno è quello di stare a contatto con i bambini e a un certo punto ho capito che questo sogno poteva realizzarsi. La strada è stata in salita e qualche volta sono anche inciampata ma mi sono sempre rialzata e ora mi sento più sicura di me».

La determinazione nel perseguire il suo obiettivo emerge anche dal ricordo dei compagni di corso: «La forza interiore era la tua cifra esistenziale che ti ha guidato sempre, mentre costruivi con coraggio il percorso che ti avrebbe portato a realizzare i tuoi sogni professionali e umani, gettando il tuo cuore oltre l’ostacolo, trovando la forza anche nei momenti più difficili. Le relazioni, l’amicizia, l’incontro sono stati sempre un’inesauribile fonte di energia e di motivazione a fare».

Elisa non è mai stata sola durante il periodo universitario, come lei stessa ha testimoniato: «In questi anni ho conosciuto tante ragazze e ragazzi, abbiamo imparato a conoscerci, a fidarci reciprocamente le une delle altre, a condividere i nostri pensieri e i nostri piccoli problemi di vita. E poi c’è stato chi mi ha dato la forza di credere in me e di rimettermi in gioco, facendomi perfino capire che potevo guidare da sola! Credo di non poter mai ringraziare abbastanza tutte queste persone. Ma il tour è appena iniziato e mi rendo conto che sarà un percorso di sacrifici e di rinunce, ma anche di tante, tantissime vittorie: bisogna sempre guardare il bicchiere mezzo pieno!».  

«Questo che tu chiami “tour” continua sulle nostre gambe, nei nostri cuori, anche per te, Elisa - hanno dichiarato i suoi compagni -. E oggi vogliamo ringraziarti per l’entusiasmo, la forza, la gentilezza, la tenacia, la costanza, l’amicizia e molto altro ancora. A te chiediamo di aiutarci a vedere questo bicchiere mezzo pieno, perchè in questo momento non è facile». 

«Leggera, libera e sicura, a scorrazzare nel cielo con tutti i bambini e le bambine che come te sono diventati angeli», così la vedono le sue tutor e lo staff di TOP. E così la descrivono i tanti messaggi in suo ricordo: «Ora andrai a rispondere alle domande degli angeli, proprio come hai sempre fatto con noi compagne». 

Un’anima gentile e premurosa, un angelo su questa terra, buon viaggio, piccola maestra Elisa!

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