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Luoghi dell’Infinito, 25 anni nel segno della Bellezza

11 marzo 2022

Luoghi dell’Infinito, 25 anni nel segno della Bellezza

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Venticinque anni e non sentirli. I Luoghi dell’Infinito, il mensile d’arte del quotidiano Avvenire, li ha celebrati mercoledì 10 marzo nell’Aula Magna dell’Università Cattolica con un evento nel segno della Bellezza. Un tema centrale per una rivista che, come ha ricordato il suo coordinatore Giovanni Gazzaneo, nata con l’obiettivo di accompagnare i lettori al Giubileo del 2000, ben presto è andata oltre questa scadenza temporale ricoprendo un ruolo di rilievo non solo per i lettori cattolici ma per una fetta di pubblico sempre più ampia.


«Una rivista importante – ha detto il Rettore Franco Anelli nel suo intervento di saluto - che, in occasione del Centenario, ha raccontato con bellissime immagini, alcuni elementi particolari del nostro Ateneo che troppo spesso anche noi, impegnati nelle nostre vicende quotidiane non cogliamo a pieno, forse perché vicini e tangibili».

«Se la bellezza è un elemento trascendente della realtà è un problema estetico rimasto irrisolto – ha aggiunto il Rettore – nei Luoghi c’è una goccia, una scintilla dell’infinito che non possiamo comprendere ma che possiamo quantomeno provare a percepire».


Il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, salutando e ringraziando il suo predecessore Dino Boffo, presente in aula e artefice della nascita della testata, ha sottolineato il successo dei Luoghi: «Quello che pensavamo insuperabile, continua ancora oggi a lievitare. Tutti i suoi lettori sono frutto non di una campagna promozionale ma dal suo potere attrattivo che, ormai, si può dire indipendente da Avvenire, tanto che adesso la rivista non sarà più abbinata al quotidiano ma camminerà, in modo indipendente, sulle proprie gambe. “La bellezza che salverà il mondo”, citazione spesso abusata di Dostoevskij, in realtà era una domanda non un’affermazione. I Luoghi sono uno spazio di riflessione e uno specchio dell’anima per trasformare il punto interrogativo in un esclamativo».

Preceduto dall’intervento dell’amministratore delegato di Ansa Stefano De Alessandri, partner dell’evento, la festa di compleanno dei Luoghi ha ricevuto un regalo speciale, il monologo di Giacomo Poretti “Una rondine nel cuore”, una meditazione lirico-comico dove tra una battuta tra le relazioni interpersonali e qualche ironica ma amara riflessione sul mondo tecnologico che ci avvolge, tra sorriso e l’altro, il popolare attore ha interrogato se stesso, ma soprattutto il pubblico, su cosa sia l’anima e, soprattutto, come suscitarla.

«Sono un po’ imbarazzato – ha detto prima di andare in scena – questo è un momento gravoso per i comici che ormai sono chiamati a tirare su le sorti delle nazioni. Un mio collega più sfortunato di me oggi è in prima linea…».


L’evento si è poi concluso con la tavola rotonda in cui sono intervenuti il coordinatore della rivista Giovanni Gazzaneo, l’assistente ecclesiastico generale di Ateneo monsignor Claudio Giuliodori, la prorettrice Antonella Sciarrone Alibrandi, il poeta Guido Oldani e l’artista Emilio Isgrò.

«Questa rivista – ha detto nel suo intervento Gazzaneo - per me rappresenta un figlio aggiuntivo. Grazie al contributo di grandi firme rappresenta uno spazio di dialogo e conoscenza. Uno strumento di pace e speranza di cui abbiamo davvero bisogno in questi tempi in cui siamo colpiti da dolore e guerra».

Durante il dialogo sono stati poi letti dei brevi messaggi di monsignor Pierangelo Sequeri e del cardinal Gianfranco Ravasi: «Ritornare ad amare la bellezza – ha scritto quest'ultimo ricordando la sua partecipazione alla riunione che aveva dato vita alla rivista - a scoprirla e custodirla nella natura e nella vita umana è stata e sarà l’opera culturale, sociale e spirituale attuata da Luoghi dell’Infinito».

Un articolo di

Luca Aprea

Luca Aprea

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