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Mediterraneo, hub energetico e commerciale

06 maggio 2021

Mediterraneo, hub energetico e commerciale

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Nuove sfide politiche, sociali ed economiche interpellano l’area del Mediterraneo che richiede di progettare azioni comuni nell’ambito europeo con l’obiettivo di limitare i conflitti e le tensioni oggi presenti. 

Nell’ultimo decennio è emerso con sempre maggiore chiarezza il ruolo che il Mediterraneo può giocare sia a livello energetico, sia come grande hub commerciale. Pur rappresentando per ampiezza solo l’1% del totale degli oceani mondiale, il Mar Mediterraneo genera il 15% del traffico marittimo globale e il 20% del valore economico dei commerci marittimi.

Lo conferma Riccardo Redaelli, docente di Geopolitica in Università Cattolica e direttore del Centro di Ricerca sul Sistema Sud e il Mediterraneo Allargato (CRiSSMA): «Troppo spesso oggi si guarda al Mediterraneo come luogo esclusivamente di tensioni, conflitti e da cui muovono minacce verso l'Europa - ha dichiarato -. Al contrario, senza negare i molti problemi che attraversano questo bacino, esso è anche uno snodo fondamentale dei traffici marittimi internazionali, un polo energetico sempre più importante e l'hub naturale dei grandi corridoi commerciali euro-asiatici. E l'Italia deve ritornare ad essere perno di questa crescente centralità geoeconomica».

«Il bacino del Mediterraneo, nonostante la sua limitata estensione, conferma la sua centralità per la sicurezza, la stabilità e la prosperità dello scenario mondiale - secondo l’Ammiraglio Fabio Agostini, Comandante di Operazione EUNAVFOR MED IRINI -. Il contesto mediterraneo resta tuttavia insicuro, sia per la perdurante instabilità libica sia per le nuove tipologie di sfide che caratterizzano la sicurezza infrastrutturale nell’underwater di pipeline e cavi sottomarini. Da ultimo, quanto accaduto con il blocco del Canale di Suez, dove passa il 12% del commercio mondiale (circa 19.000 transiti all’anno), evidenzia l’interconnessione delle nostre economie e quanto siano fragili le nostre catene globali del valore (Global Value Chains)».

Per confrontarsi sulle potenzialità di questo bacino e interpretare la situazione geopolitica che si sta delineando il CRiSSMA dell’Università Cattolica e l'Operazione militare dell'Unione Europea nel Mediterraneo centrale EUNAVFOR MED “IRINI” promuovono il seminario “The New Role of the Mediterranean as an Energy and Commercial Hubmartedì 11 maggio alle 14.30 in streaming sul sito www.unicatt.it e sugli account Facebook e YouTube dell’Operazione.

In particolare il seminario affronterà il tema del ruolo crescente che il Mediterraneo si trova a poter giocare quale hub energetico e commerciale. Un ruolo che è stato messo in ombra dalla preponderanza dell’impatto che hanno le molte crisi geopolitiche e di sicurezza di quest’area: dalle guerre civili e “per procura” che hanno devastato Libia e Siria alle tensioni fra attori regionali e internazionali, dai traffici illeciti al terrorismo jihadista e al fenomeno migratorio. 

Le recenti scoperte energetiche nel Mediterraneo orientale e i grandi investimenti promossi dalla Cina nell’ambito della Belt and Road Initiative, ossia il più ambizioso progetto di costruzione di una vasta rete di corridoi commerciali euro-asiatici, sembrano rafforzarne l’importanza, dato che il bacino è un terminal naturale di questi corridoi, mentre le scoperte e valorizzazioni dei giacimenti giganti di gas naturale nella sua parte orientale lo possono far diventare un fornitore importante di energia, permettendo quella diversificazione degli approvvigionamenti energetici da sempre ricercata dall’Europa.

E tuttavia la regione mediterranea rimane caratterizzata da una scarsa integrazione e da una drammatica disparità economica e sociale. L’Europa presta una non sufficiente attenzione al Mediterraneo quale area di prossimità e non incoraggia una visione di sicurezza e sviluppo condivisa fra le sponde. L’Italia deve rafforzare i propri sforzi per sottolineare l’importanza di questi programmi di engagement e di stabilizzazione del bacino.

Apriranno i lavori del seminario il rettore dell’Università Cattolica, Franco Anelli, il Comandante dell’Operazione Irini, Amm. Fabio Agostini, e interverranno il Segretario Generale dell’European External Action Service, Stefano Sannino, il direttore Public Affairs dell’ENI, Lapo Pistelli, il direttore delle relazioni internazionali, Fabio Tambone e il professor Paolo Sellari dell’Università “La Sapienza” di Roma. Coordinerà i lavori il direttore del CRiSSMA, Riccardo Redaelli.
 

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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