Nel suo intervento, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ricorda «l’opera di avanguardia di padre Agostino Gemelli» e l’importanza del territorio piacentino per il settore dell’agricoltura. Il ministro si concentra poi sul tema dei sistemi di produzione sostenibile, a basso impatto ambientale: «Questo richiamo deve spingerci a ricercare nell’innovazione digitale, nelle biotecnologie e nella produzione integrata un virtuoso raccordo tra attività di studio e ricerca, tra tradizione e differenziazione alimentare. L’obiettivo è favorire il dialogo intergenerazionale nonché le sinergie tra istituzioni, enti e comunità». Lollobrigida evidenzia di aver voluto inserire nella legge di bilancio «un Fondo per la Sovranità alimentare da 100 milioni di euro, che serviranno a sostenere le filiere deboli, perché anche su questo si basa la possibilità di sopravvivere di alcune produzioni quando aumentano per esempio i costi di produzione», sottolineando l’importanza della «lungimiranza di capire che bisogna innovare e andare incontro alle nuove sfide, mantenendo però i piedi saldamente ancorati a valori profondi e tradizionali».
«Oggi questo settore è al centro di una vera e propria rivoluzione scientifica e tecnologica finalizzata a rendere i prodotti primari, così come quelli derivati da piante, animali e microrganismi, più ecocompatibili, di migliore qualità e sempre più competitivi nei mercati internazionali» afferma Trevisan nel suo saluto. In linea con queste esigenze la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali ha rinnovato costantemente i contenuti della propria attività scientifica e didattica, dando vita anche a una azienda agraria sperimentale, un laboratorio di analisi sensoriale, una cantina, un mini-caseificio e un noccioleto sperimentale. «La nostra attività ci vede partecipare a numerosi progetti di ricerca competitivi finanziati da istituzioni pubbliche che, nel solo 2022, hanno superato 3,5 milioni di euro di finanziamento», ricorda Trevisan «mentre, nello stesso anno, le attività di ricerca commissionate da privati hanno raggiunto un valore di oltre 4 milioni di euro». Il suo ringraziamento, infine, è rivolto «a tutte le realtà economiche che, a diverso titolo, ci supportano e credono nella nostra attività di formazione, e che insieme al generoso contributo della Fondazione Invernizzi ci permetteranno di lanciare per il prossimo triennio un piano di borse di studio per tutti i nove corsi di studio della Facoltà, di cui 4 completamente erogati in lingua inglese. Intendiamo con questo piano festeggiare i 70 anni ma anche lanciare un segnale di attenzione per le famiglie dei nostri studenti, in questo particolare momento di congiuntura economica sfavorevole».