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Piacenza e il valore delle sue “fuoriserie” alimentari
Nel cuore del Food Valley, gli Artigiani del gusto chiamati a fare sistema. «Il valore della tradizione? Essenziale, ma solo se accompagnato dall’innovazione»
| Sabrina Cliti
10 novembre 2025
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Un uomo di visione, un docente appassionato, un ricercatore sempre un passo avanti. Così il l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha voluto ricordare a Piacenza Gianfranco Piva, preside della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dal 1988 al 2009, con una giornata di studi promossa in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Animali, della Nutrizione e degli Alimenti e con la Fondazione Invernizzi.
Laureato proprio alla Cattolica, Piva ha rappresentato una figura centrale nello sviluppo della Facoltà, contribuendo a farne un punto di riferimento internazionale nel campo della ricerca agraria. Ricercatore, preside, direttore del Centro per la qualità e la sicurezza del sistema agroalimentare e poi di Agrisystem, presidente della Commissione scientifica del Grana Padano e membro del Comitato europeo antesignano dell’Autorità per la Sicurezza Alimentare: ruoli diversi, ma accomunati da una costante tensione verso l’innovazione e il progresso scientifico.
Un articolo di
«L’impostazione che ha dato alla Facoltà» ha ricordato l’attuale preside Pier Sandro Cocconcelli «resta ancora oggi il nostro punto di riferimento. Ha introdotto una didattica innovativa, ispirata ai modelli internazionali, e una visione transdisciplinare che ha saputo unire agraria, economia e diritto. La sua capacità di trasferire la ricerca nella pratica ha profondamente rinnovato il settore dell’allevamento delle bovine da latte, dando vita a una vera scuola di nutrizione animale».
Durante la giornata, coordinata dal professor Antonio Gallo, numerosi colleghi e studenti hanno ripercorso la sua eredità scientifica e umana. Giuseppe Bertoni, professore emerito e presidente della Fondazione Invernizzi, ha ricordato «la sua capacità di coniugare ricerca di frontiera e responsabilità etica, mantenendo sempre uno sguardo attento al benessere dell’uomo e degli animali». Lea Pallaroni, oggi general manager di Assalzoo e già sua studentessa, ha parlato di lui come di «un docente capace di costruire relazioni solide e durature, che sapeva parlare ma soprattutto ascoltare. Piva era Il Professore».
La giornata si è articolata in quattro sessioni tematiche che hanno ripreso le principali aree di ricerca cui Piva aveva dedicato la sua carriera: Ruminanti, con un approfondimento sulle nuove frontiere della nutrizione animale; Micotossine, campo in cui fu tra i primi a porre il tema dei contaminanti alimentari; Impatto ambientale degli allevamenti, argomento su cui iniziò a lavorare quando ancora non era al centro del dibattito scientifico; e infine Biotecnologie in agricoltura, ambito nel quale seppe intuire le potenzialità di applicazione anche per la salute umana.
Un’eredità scientifica e morale che continua a ispirare la comunità accademica. Come ha concluso Gallo, «ricordare il professor Piva significa guardare avanti, con lo stesso spirito di ricerca, onestà e impegno che ha sempre contraddistinto la sua vita e il suo lavoro».