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Scienza: il futuro è educare alle domande giuste

27 novembre 2025

Scienza: il futuro è educare alle domande giuste

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La metafora è ludica: la scienza è un videogioco con infiniti livelli da superare e Luca Perri, astrofisico e volto televisivo, è entusiasta perché sa che il divertimento potrebbe durare per sempre.

«Fare ricerca è importante ma soprattutto è bello. Le ricerche, anche quelle che non hanno un’applicazione pratica, che possono sembrare assurde, ci aiutano a comprendere meglio il mondo in cui siamo e a trovare soluzioni che, nell’arco di vent’anni, potrebbero avere risvolti utili oggi insospettabili».

Il ricercatore all'Osservatorio di Merate, tra i volti più brillanti della divulgazione scientifica italiana e presenza fissa nei planetari di Milano e Lecco oltre che nel salotto di Superquark+ con Piero Angela, lo ha detto nel suo speech “Ignobel – L’utilità dell’inutilità scientifica” durante l’evento Quando la scienza fa bene.

L’iniziativa ha radunato nel campus di Mompiano decine di studenti delle scuole superiori per contribuire a formare un pensiero scientifico nelle giovani generazioni.

«A differenza delle discipline umanistiche, le Stem ti toccano il cuore solo quando provi la soddisfazione del risultato risolto, viceversa scatta la frustrazione» nota infatti Nicoletta Fantoni, referente Stem dell’Ufficio Scolastico Provinciale.

Dalle correlazioni spurie (ossia rapporti causa-effetto non convenzionali) tra i casi di annegamenti in piscina e l’uscita di film di Nicolas Cage o il tasso di divorzi in relazione all’incremento di uso di margarina, o il perché le libellule preferiscono le lapidi nere o come fanno le aringhe a muoversi in branco, l’autore di podcast e bestseller tradotti in sei lingue ha mescolato rigore e pop culture, serietà e ironia per fare leva sulla curiosità degli studenti. 

Se fare ricerca è importante, lo è altrettanto saperla comunicare con le modalità giuste.

Ha unito le due competenze Anna Lombardi, alumna in Fisica all’Università Cattolica che ha lavorato come data journalist al Times fino al 2023 e ora opera come data visualisation per l’EU Copernicus Programme, il programma dell'Unione Europea sul monitoraggio del cambiamento climatico,

Agli studenti ha parlato di come «si possono raccontare storie attraverso i numeri e la loro visualizzazione, nel mio caso la storia più importante del nostro tempo: quella del cambiamento climatico».

I dati in questione sono quelli satellitari: dall’umidità del suolo, le precipitazioni, lo stato dei ghiacciai ai poli o sulle montagne e, per farlo, occorre saper porre de domande giuste come ha ricordato Claudio Giannetti, preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. «Nell’epoca di ChatGPT il valore di tutte le risposte è relativo. Per questo occorre imparare a porre quesiti».

La giornata è frutto del progetto "Science for Benefit", una ricerca multidisciplinare coordinata dal professor Alessandro Musesti, per registrare e incrementare il valore delle materie Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics) tra le nuove generazioni.

Il progetto è sviluppato attraverso la collaborazione multidisciplinare tra le facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Scienze della formazioneEconomia
 

Un articolo di

Bianca Martinelli

Bianca Martinelli

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