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Più "spazio" alla ricerca con la sede rinnovata del Crem

29 giugno 2023

Più "spazio" alla ricerca con la sede rinnovata del Crem

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Dal prossimo autunno l’offerta formativa della Cattolica si arricchirà del nuovo, prestigioso corso di laurea Magistrale Innovations in Biotechnology applied to regenerative medicine.

Tenuto in lingua inglese, il corso si concentrerà sullo studio della biologia delle cellule staminali e degli avanzamenti biotecnologici con particolare riferimento alle applicazioni nel settore della medicina rigenerativa (la presentazione il 10 luglio, alle ore 18).

«Un’innovativa proposta formativa che darà ampio spazio alla pratica di laboratorio. Gli studenti vivranno a diretto contatto con i ricercatori del CREM, il Centro di Ricerca Eugenia Menni di Fondazione Poliambulanza che, dal 2002, si dedica allo studio e alle applicazioni terapeutiche delle staminali» spiega la professoressa Ornella Parolini, ordinario di Biologia Applicata del campus di Roma della Cattolica.

Lezioni e attività si svolgeranno nella rinnovata sede intitolata alla superiora delle Ancelle della Carità (colei che ebbe l'intuizione di fondare un ospedale nella zona sud di Brescia), situato nel Parco Scientifico Didattico di via Don Pinzoni 1 e tornato operativo dopo la recente ristrutturazione.

Gli interventi di riqualificazione e ampliamento dei locali hanno riguardato gli impianti meccanici ed elettrici, resi adatti alla nuova destinazione, e la realizzazione di spazi accessori per proseguire e ampliare gli studi sulle cellule staminali adulte estratte dalla placenta umana.

Il 22 giugno, in occasione dell’inaugurazione degli spazi rinnovati, si è aperta con la Lectio Magistralis del professor Antonio Gasbarrini, preside della facoltà di Medicina e Chirurgia della sede di Roma della Cattolica, specialista in Medicina Interna e in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva.

«I pazienti devono essere valutati nella loro unicità, accompagnati nel percorso terapeutico più adeguato per loro e coinvolti attivamente nelle scelte che riguardano la loro salute» ha sottolineato il professor Gasbarrini.

Un bisogno articolato, complesso, eppure la sanità moderna - sempre più specialistica - a volte perde di vista il quadro d'insieme.

Per questo «è necessario che la medicina si abitui ad essere un territorio aperto alla contaminazione di saperi, competenze e tecnologie per generare nuove soluzioni di cura».

Gasbarrini ha infatti ribadito più volte l’importanza del tornare alla «cura integrale della persona». Partendo da una certezza: «Nei primi cinque anni di vita si gioca tutta la variabilità epigenetica, ovvero le modalità con cui vengono trasmessi caratteri ereditari diversi da quelli genetici».

Serve tempo per entrare in sintonia con un paziente, conoscerne la storia personale e clinica, spesso strettamente collegate.

Un tempo che deve essere declinato in più fasi che vanno dall'osservazione alla ricerca, alla clinica, alla formazione e, anche, alla solidarietà.

Il Centro di ricerca si basa proprio sulla consapevolezza - sottolineata da Parolini, direttrice del Centro - che il tempo è l'elemento più prezioso per arrivare a risultati in grado di segnare la storia della medicina e della clinica.

Un articolo di

Bianca Martinelli

Bianca Martinelli

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